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Berlusconi e il fascismo, parole che valgono un esposto

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Questa volta, il Cavaliere nero,  non la passerà liscia.

Le sue sul “Mussolini” buono di ieri non si possono annoverare nel lungo elenco di boutade che ha costellato questi venti anni di berlusconismo imperante.

Sono pericolose e potrebbero configurare un reato. Ma questo saranno i giudici a deciderlo.

Sì, perché questo pomeriggio alle 15.30 andrò al Commissariato di Polizia di Trevi Campomarzio (in Piazza del Collegio Romano n.3) per presentare un esposto sull’affermazione di B. secondo il quale le leggi razziali “sono la peggior colpa del leader Mussolini che per tanti altri versi aveva fatto bene. Non abbiamo la stessa responsabilità della Germania, ci fu da parte nostra una connivenza che all’inizio non fu completamente consapevole“. Queste le sue parole testuali.

A parte che, come giustamente fa notare, Andrea Doi, è assurdo e antistorico pensare a due Mussolini: uno buono e uno cattivo. 

Ma non possiamo prenderla sottogamba, questa affermazione, anche perché c’è chi, invece, non aspetta altro che una scusa qualsiasi per alzare la testa e alimentare il rigurgito fascista e antisemita come dimostra l’episodio di quelli di CasaPound che, a Napoli, leggevano il Mein Kampf e volevano stuprare un’ebrea.

La denuncia, avrà ancora più peso se sarà collettiva e diffusa su tutto il territorio nazionale. Una presa di posizione di noi cittadini stufi e indignati del ventennio del Cavaliere che, non a caso, nel 1993 avevamo definito “nero” proprio per la sua appartenenza culturale, politica e sociale alla destra fascista.

Per questo, appena scritta e verificato, posterò sul mio sito (www.giafrancomascia.it) l’esposto a disposizione di tutti coloro che vorranno presentarlo in tutte le città italiane.

Chi fosse disponibile a farlo (qui a Roma con me o dovunque siate residenti) è pregato di scriverlo in un commento qui sotto e di comunicarmelo qui.

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