L’attuale primo ministro, i suoi due predecessori, molti ministri, tantissimi deputati. Il 90% della politica ellenica, tranne Tsipras (Syriza), Papariga (Kke), Kammenos (Indipendenti) e Michalioliakos (Alba dorata). Sono i nomi che affollano la presunta Lista Lagarde: a pubblicare l’elenco degli amministratori greci che avrebbero portato il loro denaro all’estero è stato il sito del magazine ellenico Fimes. Non è ancora chiaro, però, se il documento che da giorni circolava nelle redazioni dei giornali, sia autentico o meno. E non aiuta a sbrogliare la matassa, il fatto che dagli interessati interpellati in merito finora siano arrivate solo “no comment” o minacce di querela. Con un’eccezione. Eccellente. 

Subito dopo la pubblicazione del documento, l’ufficio del primo ministro Antonis Samaras, presente nella lista con 282mila euro, ha informato la stampa che il leader di Nea Dimokratia ha provveduto a far rientrare quella valuta nel bel mezzo della crisi, e negli anni in cui è stato deputato al Parlamento europeo. Silenzio, invece, dagli altri politici chiamati in causa. Del resto il fatto che sia praticamente impossibile determinare l’autenticità del documento li aiuta non poco. 

Come anticipato stamattina su queste colonne, infatti, la Lista include un elenco di nomi eccellenti che hanno fatto sparire dalle banche elleniche centinaia di migliaia di euro. A darle il nome, il fatto che sia stato proprio l’ex ministro del governo francese, Christine Lagarde, prima di passare alla guida del Fondo Monetario Internazionale, quasi due anni fa, a consegnarla al governo greco oltre a quelli italiano, spagnolo e tedesco, per via diplomatica.

Sul documento, poi, è calata una fitta nebbia. E nessun protocollo gli ha dato un’identità che ora possa renderlo confrontabile con la copia che sta circolando per le redazioni dei giornali, in quanto gli ex ministri delle finanze, Papaconstantinou e Venizelos destinatari del cd originale poi tramutato in chiavetta usb, non hanno provveduto a protocollarla. Una sequenza di eventi piuttosto misteriosi su cui i magistrati del nucleo finanziario dello Sdoe stanno conducendo una delicatissima inchiesta.

Intanto Fimes si è assunto la responsabilità della pubblicazione della copia in circolazione che sarebbe stata redatta sulla base dei dati della Banca di Grecia e dove l’ignoto autore ha raccolto il totale dei depositi presso le banche nazionali indicando in quante transazioni sono stati spediti fuori dalla Grecia. 

Eccola in dettaglio:

Samaras Antonis (primo ministro): 285mila euro da KBG;

Venizelos Evangelos (leader del Pasok) figura in cinque transazioni a suo nome: due dall’Eurobank per 130mila e per 500mila euro; due da Marfin di 454mila e 500mila euro; una da Ethinkì per 82mila. E in sette a nome di sua moglie: 170mila da Eurobank, tre da Marfin (54mila, 83mila, 209mila euro); una da Ethnikì per 210mila; una da Pireas da 93mila e una da Taxidromiko di 214mila euro;

Karamanlis Kostantinos (ex primo ministro di Nea Dimokratia): quattro dall’Ethinkì per 140mila, 167mila, 297mila e 85mila; una per 302mila euro dalla Pireos;

Meimarakis Evangelos (presidente della Camera): 65mila da Alpha e 84mila da Ethnkì;

Dora Bakoiannis (ex ministro degli esteri e più volte deputato): 512mila da Alpha, 857mila da Deutsche Bank, 549mila da Eurobank, 182mila da Hyqovereins, 112 da Ethikì, 131mila da Hsbc, 89mila da Pireos;

Papandreou Giorgios (ex primo ministro del Pasok e attuale presidente del PSE): 50mila da Alpha, 51mila da Ethnikì, 86mila da Pireos;

Voridis Mavrudis (attuale ministro delle Infrastrutture) 201mila euro dalla Millenium e 52mila dall’Ethinkì;

Avramopoulos Dimitris (attuale ministro degli esteri): 120mila euro dalla banca Ethnikì;

Vroutis Ioannis (attuale ministro del lavoro): 149mila euro dall’Ethnikì Voulì;

Giannakou Marietta (ex ministro dell’istruzione); 117mila dall’Ethnikì;

Kouvellis Fotis (attuale leader del partito Dimar): 112mila da Ethnikì, 85mila e 237mila dall’Emporikì bank;

Damianakis Eutikios (ex deputato Pasok): tre transazioni dalla Banca Kyprou da 51mila, 55mila e 200mila euro; una di 48mila dall’Ethinì; e due da 11mila e da un milione e 200mila euro da istituti di credito sconosciuti;

Dermentzopoulos Alexandros (attuale deputato di Nea Dimokratia): 75mila euro dalla Banca Alpha e 82mila dalla Ethinì;

Diamantopoulou Anna (deputato del Pasok ed ex commissario europeo all’occupazione): 70mila da ING Fidelite e 140mila e 59mila dall’Ethinì;

Drivelekas Ioannis (deputato del Pasok): 85mila dall’Ethikì e 49mila dalla Pireas;

Droutzas Dimitrios (eurodeputato): 93mila euro dall’Eurobank e 124mila dalla Pireaos;

Zois Xristos (deputato dei Greci Indipendenti): 142mila dall’Ethinì e 109mila dalla marfin a nome di sua moglie;

Zoidis Nikolaos (ex deputato del Pasok): tre transazioni a nome di sua moglie da 65mila euro (Agrotikì bank), 48mila e 56mila (Ethinkì);

Ioannidis Ioannis (attuale deputato di Nea Dimokratia): 620mila euro e 1 milione da Citybank;

Kaloiannis Stavros (deputato di Nea Dimokratia): tre transazioni dall’Ethinì per 75mile, 171mila e 240mila euro;

Kefaloiannis Olga (deputato di Nea Dimokratia): due dall’Ethinì per 127mila e 185mila; e due dall’Eurobank per 60mila e 55mila euro;

Kiltidis Kostantinos (ex ministro dell’agricoltura): 100mila da Kyprus bank, 80mila da Pireaos, 100mila da Txdidromikò;

Koppa Maria Elemni (eurodeputato dal Pasok): 300mila da KBG Bruxelles, 50mila e 51mila da Emporikì bank, 87mila da Pireos;

Kourakis Anastasios (deputato di Syriza): tre transazioni da Ethnikì per 55mila, 57mila, 124mila, una di 50mila da Eurobank e una da 70mila da Pireaos;

Koutselas Dimitris (deputato Pasok): 50mila da Millenium e 135mila da Kyprou bank;

Koutmeridis Eftasios (deputato Pasok): 300mila euro dall’Ethikì;

Kratsa Rodi (vicepresidente del parlamento europeo, Nea Dimokratia): 122mila e 160mila da Ethikì, 220mila e 120mila da BNP;

Kremastinos Dimitrios (deputato Pasok): 412mila da Eurobank, 162mila da Agrotikì, 354mila da Ethnikì, 178mila da Pireos, 176mila da Alpha bank;

Lambrinidis Stavros (primo rappresentante UE per i diritti dell’uomo): 93mila e 49mila da Alpha, 267mila da ING, 112 da Marfin;

Lafazanis Panaghiotis (deputato Syriza): due transazioni di 60mila euro da Ethnikì;

Magriotis Ioannis (sottosegretario alle infrastrutture e comunicazioni): 87mila da Pireos, 84mila da Ethnikì, 48mila da Eurobank;

Melas Panaghiotis (deputati dei Greci Indipendenti): 62mila da Eurobank, 260mila e 85mila da Ethnikì;

Bouras Athanasios (deputato di Nea Dimokratia): 90mila e 70mila da Ethnikì, 160mila da Pireos;

Panaghiotopoulos Panos (deputato di Nea Dimokratia): 1milione e 300mila da Eurobank, 183mila da Ethikì, 101mila da Pireos;

Petaloutis Georghios (ex vice ministro alla giustizia): 83mila e 83,5mila da Ethnikì, due da 86mila da Pireos, 51mila da Marfin;

Plevris Atanasios (già eurodeputato di Nea Dimokratia): 81mila euro da Alpha e 105mila da Ethnikì;

Rapti Eleni (deputata di Nea Dimokratia): 204mila euro da ING, 54mila da Emporikì, 60mila da Ethnikì, 253mila da Eurobank, 329mila da Marfin;

Spiliotopulos Aris (deputato di Nea Dimokratia): 187mila da Alpha, 400mila da Eurobank, 130mila da Ethnikì, 102mila da Pireos;

Staikouras Xristos (viceministro delle finanze): 190mila da Marfin, 165 da Ethikì;

Taliadouros Spiridion (deputato di Nea Dimokratia): 117mila da Eurobank, 60mila e 62mila da Ethnikì;

Chrisochoidis Mikalis (deputato del Pasok): 90mila da ING e 341mila da istituto finanziario sconosciuto.

 

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