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Finmeccanica, “Tangente all’Udc”. Processo per 4: c’è anche l’ex tesoriere

La Procura di Roma ha citato a giudizio l'ex segretario amministrativo del partito di Casini Naro, l'ex ad di Enav Pugliesi, l'imprenditore Di Lernia e l'ex consulente della società Cola. L'accusa è concorso in finanziamento illecito ai partiti. Si ipotizza una bustarella da 200mila euro

Finmeccanica, “Tangente all’Udc”. Processo per 4: c’è anche l’ex tesoriere
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Giuseppe Naro ex segretario amministrativo dell’Udc, l’examministratore delegato di Enav Guido Pugliesi, l’imprenditore Tommaso Di Lernia e l’ex consulente di Finmeccanica Lorenzo Cola sono stati citati in giudizio dalla Procura di Roma. Il pm Paolo Ielo contesta ai quattro il reato di concorso in finanziamento illecito ai partiti. Il punto centrale dell’indagine verte su una presunta tangente da 200mila euro, versata da Di Lernia, responsabile della Print Sistem (legata ai subappalti della Selex) alle casse dell’Unione Democratici Cristiani e di Centro per mezzo di Naro. Pugliesi invece avrebbe accompagnato l’uomo di Finmeccanica nell’ufficio dell’esponente politico, in via Due Macelli a Roma, nel febbraio del 2010. A comprova la procura porta 2 elementi: il telefono cellulare di Di Lernia, è stato agganciato alla cella della zona in cui lavora Naro, ed è stato registrato il passaggio della sua auto nella zona a traffico limitato. 

Sia Naro che Pugliesi, hanno respinto le accuse, mentre Di Lernia, che con le sue rivelazioni ha consentito di aprire uno squarcio nel meccanismo degli appalti dell’Enav, avrebbe riconosciuto l’ex segretario amministrativo dell’Udc tramite una ricognizione fotografica, durante un interrogatorio. Il contributo di 200mila euro destinato a Naro, secondo il pm Ielo, sarebbe stato la conseguenza di un accordo tra Cola e Di Lernia, su richiesta e attraverso la mediazione di Pugliesi. Il balzello, secondo Ielo, sarebbe stato legato agli appalti di Enav (interventi in vari aeroporti italiani) finiti a Print System. Gli investigatori romani hanno accertato che nel periodo in questione Di Lernia avrebbe prelevato 200 mila euro da un istituto di credito di San Marino.

Intanto il deputato Naro ha detto di avere “totale fiducia nella magistratura e convinzione piena che in sede di giudizio emergerà la verità incontrovertibile”.

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