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Deposito gas a Rivara, la Erg presenta ricorso al Tar

L'azienda contro il no della Regione e del ministero dell'Ambiente: "Il rischio sismico era già stato preso in considerazione e superato dal progetto"

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Dopo lo stop del ministro Corrado Clini al sito di stoccaggio di gas di San Felice sul Panaro, comune nel modenese poco distante dall’epicentro del primo terremoto del 20 maggio, la società Erg Rivara Storage, proponente del progetto, ha deciso di rivolgersi al Tar. Oggi infatti ha depositato il ricorso contro la delibera della Regione Emilia Romagna, che nega al ministero dello Sviluppo Economico l’intesa per avviare un programma preliminare di ricerca scientifica, per verificare la compatibilità geologica dello stoccaggio gas nel territorio di Rivara.

È la stessa società a renderlo noto, attraverso un comunicato. Le motivazioni contrarie della Regione, alla base del preavviso di rigetto del ministero dello Sviluppo Economico, sono indirizzate alla realizzazione e all’esercizio dello stoccaggio gas e non alla fase di accertamento preliminare, unico oggetto dell’autorizzazione che Ers aveva chiesto.

“Desidero sottolineare –afferma Grayson Nash, amministratore delegato di Ers – che la società ha preso questa decisione per difendere la correttezza del suo operato all’interno della procedura amministrativa di autorizzazione che a nostro giudizio risulta carente perché priva delle necessarie motivazioni tecniche al diniego dell’intesa. Siamo certi che la giustizia amministrativa potrà valutare con serenità i fatti, tenendo conto che nei nostri studi preliminari il rischio sismico era stato considerato e valutato con grande attenzione”.

Il progetto prevedeva la costruzione del primo deposito di stoccaggio di gas metano acquifero in Italia: 2.800 metri di profondità, 3,7 miliardi di metri cubi di metano per 19 pozzi d’estrazione, da realizzare a Rivara, piccolo paese sulla statale tra San Felice sul Panaro e Finale Emilia.

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