La giunta comunale a Parma di Federico Pizzarotti non è ancora formata del tutto, ma comincia già a perdere i pezzi. Non è nemmeno durato un giorno l’assessore all’Urbanistica e lavori pubblici del Comune di Parma. Roberto Bruni, nominato solo nel tardo pomeriggio di ieri dal sindaco tramite un video su YouTube, ha rinunciato all’incarico in serata.

La scelta sul delegato parmense, designata dalla squadra del Movimento 5 stelle, non ha retto alle polemiche suscitate dalla scoperta che Bruni, architetto e docente, aveva alle spalle un fallimento aziendale, ma soprattutto alcune irregolarità sulla ristrutturazione di un’abitazione.

In serata Pizzarotti ha sentito anche Beppe Grillo, che non ha vissuto per niente bene tutta la situazione, anche se poi ha detto al sindaco: “Non preoccuparti di quello che dicono e scrivono. L’importante sono le vostre decisioni. Pensate a quello che è meglio fare e andate avanti”. La circostanza è stata confermata dallo stesso Pizzarotti: “Mi ha chiamato ieri per darmi il suo sostegno quando il caso è scoppiato” ha detto il sindaco.

La notizia della fine della ditta di Bruni, la Thauma Sas di Collecchio, emersa questa mattina dalla segnalazione di una cittadina al sito web della Gazzetta di Parma e diffusasi rapidamente in Rete, ha scatenato una vera e propria bufera contro la neoeletta amministrazione. “Pizzarotti sapeva, era al corrente della cosa” aveva detto amareggiato Bruni in tarda mattinata prima di entrare in Municipio proprio per un incontro con il primo cittadino. E in effetti, anche se nel curriculum di Bruni il fallimento del 2006 non compariva, il 53enne aveva informato di questo il sindaco.

L’assessore non aveva proprio un biglietto da visita immacolato per cominciare, ma questo inciampo nel suo passato non era invalidante per l’incarico. Il problema è che con la notizia sono emersi anche gli atti del Tribunale e con questi in particolare le carte della ristrutturazione di una casa unifamiliare a Gaiano, nel parmense, di proprietà di Bruni e della sua impresa. Secondo quanto riportato nella perizia del Tribunale, che cita l’abitazione tra gli immobili resi disponibili per l’alienazione dopo il fallimento dell’azienda, nella casa di Gaiano la Thauma aveva cominciato i lavori senza chiedere il permesso di costruire al Comune di Collecchio. Una mancanza giudicata grave, tanto che sarebbe stato proprio questo dettaglio, non certo irrilevante per un assessore ai Lavori pubblici, a fare decidere i consiglieri Cinque stelle, dopo riunioni e confronti serrati per tutta la giornata, e in accordo con l’assessore, a fare marcia indietro sulla scelta di Bruni.

In una stringata nota inviata alle 21,44 dal Comune di Parma, si spiega che “a fronte delle polemiche sollevate circa la figura dell’architetto Bruni, lo stesso ha deciso, di comune accordo con il sindaco, di rinunciare alla nomina di assessore all’Urbanistica, per garantire la serena prosecuzione dell’attività politico amministrativa dell’amministrazione comunale”.

Proprio domani mattina l’assessore avrebbe dovuto essere presentato ufficialmente dal sindaco insieme alla nuova delegata alla Cultura, Laura Ferraris. Ma a questo punto alla conferenza ci sarà solo un assessore. Un duro colpo per la giunta appena formata da Pizzarotti, che ad oggi dunque è ancora priva, oltre del delegato al Welfare, anche nuovamente di quello all’Urbanistica. 

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