Non sono state sufficienti le proteste dei centri sociali, dei partiti di sinistra ed oggi di Anpi, Cgil e Arci (mancano comunque Sel, Pd e Idv, ndr): il convegno organizzato da Casa Pound sul tema “Italia 2012: quando la politica si arrende all’economia”, si terrà oggi, sabato 10 dicembre 2011, dalle 16 alle 19 nella sala Zavattini, al numero 70 di via Fratelli Cervi a Reggio Emilia.

Un incontro incentrato sulla crisi della politica e il malcontento provocato dalle drastiche misure del governo Monti, al quale parteciperanno Augusto Grandi, redattore piemontese del Il Sole 24 Ore e Pierluigi Ghiggini del Giornale di Reggio. Non siamo quindi di fronte a sinistre rievocazioni di episodi storici del ventennio o a qualsivoglia apologia del fascismo come accaduto un paio di mesi fa a Modena o a metà novembre a Bologna. Ma la preoccupazione per l’iniziativa rimane forte.

Infatti per le 15 di oggi è preannunciata una “mobilitazione antifascista”, con lo scopo di impedire il convegno. L’invito al boicottaggio è stato firmato da  Laboratorio Aq16, Pollicino Gnus, Montagna antifascista, Rifondazione comunista, Alternativa libertaria, Collettivo autorganizzato R60, Studenti in movimento e Cobas scuola. L’appuntamento è in via Kennedy, nel parcheggio della scuola media Fontanesi. Di lì il corteo si muoverà fino alla sala Zavattini: “Con questa iniziativa, i fascisti del terzo millennio ritentano dopo due anni di aprirsi uno spazio pubblico in città, utilizzando come cavallo di Troia la retorica della politica antisistema. Il metodo è lo stesso utilizzato in passato da CasaPoundRoma, e il dibattito che vorrebbero tenere in città va in questa direzione: cavalcare le proteste del momento, utilizzando sapientemente “media” e slogan accattivanti per conquistare la legittimità di uno spazio pubblico e mettere le basi per la radicazione del movimento neofascista nelle città”.

“La maschera che CasaPound indossa si palesa anche nella scelta dell’ubicazione della nuova sede, ancora non ufficialmente aperta – continuano nell’appello le sigle antifasciste reggiane – in un quartiere a prevalenza migrante come quello di via Adua. Inoltre l’appartenenza a Blocco Studentesco (nientemeno come responsabile) di Giorgio Eboli, figlio di un consigliere comunale del Pdl, non può che rivelare il collegamento  diretto tra questi nuovi fascisti e la destra istituzionale cittadina”.

Anche l’Anpi si è aggiunta questa mattina alla protesta, pur non aderendo alla manifestazione delle 15, con una nota ufficiale sul suo sito web: “Casa Pound si mimetizza con campagne e comportamenti rivoluzionari, intrisi di quella baldanza futurista che l’Italia conobbe all’inizio del ventesimo secolo e che sfociò nella nozione della guerra igiene del mondo. I fascisti del terzo millennio puzzano in realtà di fascismo storico, con la loro giocosa esaltazione dello scontro fisico, con il ricollegarsi alle pretese istanze sociali del fascismo delle origini e del socialismo della Rsi”.

Anche se in mezzo a tutto questo vivo frastuono di protesta, assente è la voce ufficiale del comune di Reggio Emilia. In via ufficiosa la motivazione  sarebbe che Casa Pound ha regolarmente prenotato la sala per un incontro non aperto al pubblico, ma privato e, quindi, non soggetto ad autorizzazioni particolari. Ma nella realtà gli esempi di alcune prese di posizione nette di altri sindaci italiani risuonano come qualcosa di inequivocabile e perentorio a cui Delrio non ha ancora dato seguito: De Magistris a Napoli o Merola a Bologna che non più di un mese fa ha letteralmente impedito un convegno di Casa Pound nel capoluogo emiliano.

Infine per farsi un’idea di cosa sarà e chi parteciperà al convegno di oggi lasciamo la parola, anzi la pagina Facebook in cui gli organizzatori annunciano luogo e tematiche dell’incontro: http://www.facebook.com/events/160123967419258/

d.t.

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