Può un Tecnico, anzi un Supertecnico, essere superstizioso? Il lancinante interrogativo rimbalza in Rete da qualche settimana, da quando cioè si è scoperto che Mario Monti ha paura dei gatti neri che gli tagliano la strada. Lo ha confessato lui stesso, tempo fa, all’Espresso, precisando: «Specie se provengono da sinistra». Gatti neri, dunque, ma con la bandana rossa della Fiom: sono quelli a spaventare di più il premier. Che per questo si attira lo sdegno bipartisan degli animalisti. Una adepta del sito Gatto Miao Blog, per esempio, solidarizza coi felini sgraditi a Monti che «vengono spesso maltrattati o usati in riti particolari solo perché considerati a loro modo diabolici, legati alle forze del male». E conclude: «Sarebbe ora di andare avanti non solo politicamente, ma anche culturalmente».

Ma il professor Monti è solo uno dei tanti uomini di stato e di cultura che pur non credendo nel malocchio, si comportano come se ci credessero. Magari, all’occorrenza, toccherebbero pure la gobba ad Andreotti. Leggetevi al riguardo lo sfizioso libello di Sergio Benvenuto Lo jettatore (Mimesis editore). «Le superstizioni – scrive il filosofo napoletano – sono un atto politico populistico, un fremito di rivolta contro l’Alta Cultura snob. Superstizione e occultismo sono trasgressioni cognitive, e, come ogni trasgressione, attraenti e saporose per tante “brave persone” insofferenti nei confronti di chi ha potere, sapere, autorevolezza». Proprio come Monti.

E poi il prof. sarebbe un elitario, un illuminista Findus? Altroché. La sua dichiarata fobia per i gatti neri mette a nudo un’anima trasgressiva, populista, anti-establishment. E soprattutto anti-iella. Il che, con un euro così sfigato, non guasta. Rovesciando la geniale battuta di Umberto Eco, «non siate superstiziosi, la superstizione porta scalogna», Benvenuto sostiene che «la credenza nello jettatore non si limita a contestare la razionalità dominante… ma dimostra che la razionalità, la scienza, la tecnologia portano iella e ci rendono infelici».

Gli jettatori di oggi vestono in grisaglia, lavorano a Moody’s e gufano sul default dell’Italia. Corna e bicorna! Ma gatti neri a parte, siamo convinti che Supermario non sia affatto superstizioso. Altrimenti non si sarebbe preso un sottosegretario che di cognome fa Malinconico, e sembra uscito da un film di von Trier.

Saturno, 2 dicembre 2011

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