Piazza Affari interrompe il trend negativo e chiude in rialzo una seduta ancora una volta molto volatile. Il Ftse Mib ha segnato un +0,52% a 15.721 punti, mentre l’All Share ha guadagnato lo 0,50 a 16.934. Gli indici avevano accelerato a pochi minuti dall’apertura poco sopra la parità, per poi sprofondare nella seconda parte della mattinata con il Ftse Mib che ha toccato un nuovo minimo dell’anno a 15.132 punti. Tornati in positivo intorno al giro di boa della metà seduta, hanno oscillato tutta la seconda parte della seduta e chiuso in rialzo sulla scia del rimbalzo di Wall Street dopo che il Fomc, il comitato di politica monetaria della Federal reserve Usa, ha lasciato i tassi d’interesse invariati. Per Milano è la prima seduta positiva dal 28 luglio.

Per il periodo estivo sempre molto elevati gli scambi, pari a un controvalore di 4,4 miliardi di euro. Tra i titoli maggiori il rialzo più evidente è stato messo a segno dalla Banca popolare di Milano, in rialzo finale del 7,82% a 1,44 euro. In positivo comunque tutto il settore del credito: Banco popolare +2,75%, Intesa SanPaolo e Mediobanca +1,16%, con la sola Unicredit che ha chiuso invariata rispetto alla vigilia a quota 1,067 euro. Forti acquisti su Saipem (+5,32%) e Parmalat (+4,94%) mentre gli automobilistici hanno recuperato solo in parte le perdite del giorno precedente: Fiat ha chiuso in aumento del 3,25%, Pirelli del 2,77%. Sempre nel paniere principale debole Mediaset (-0,54%) e Atlantia (-0,73%), ma il listino è stato frenato soprattutto da tre titoli ad altissima capitalizzazione: Enel (-0,77%), Eni (-1,15%) e Telecom Italia, che ha ceduto l’1,89% finale sulla scia del calo del settore Tlc in Europa.

Termina intorno ai 280 punti lo spread Btp-Bund nella seconda giornata di acquisti da parte della Bce di titoli di Stato italiani e spagnoli. Il differenziale è sceso così stabilmente per tutta la seduta sotto la soglia dei 300 punti, inferiore di oltre 100 punti ai massimi della scorsa settimana, chiudendo a 281,3 mentre i Bonos spagnoli hanno terminato a quota 271,6 punti.

Anche Wall Street all’indomani del discorso del presidente Barack Obama, dopo un’apertura in positivo ha continuato a migliorare, in attesa del vertice della Fed ed è andata a chiudere con forti guadagni: Il Dow Jones ha guadagnato il 3,98% chiudendo a quota 11239,77; il Nasdaq e’ cresciuto del 5,29% a 2482,52 punti.

Ma sulla scia del downgrade del debito Usa e del tonfo registrato ieri a New York (Dow Jones -5,52%, Nasdaq -6,90%, Standard&Poor’s 500 -6,66%), ancora una seduta di segno negativo alla Borsa di Tokyo che tuttavia nel finale, grazie a massicci acquisti speculativi, è riuscita a contenere le pesanti perdite che ne avevano contrassegnato le fasi precedenti della giornata, seguendo peraltro una tendenza manifestatasi su quasi tutte le piazze finanziarie asiatiche. In chiusura l’indice Nikkei dei 225 titoli principali è sceso così a quota 8.944,48 dopo aver bruciato 153,08 punti pari all’1,68%. L’Hang Seng della Borsa di Hong Kong chiude invece in forte ribasso. L’indice lascia sul terreno il 5,66% a 19.330,70 punti, dopo aver toccato un minimo di 18.868 punti.

Chiusura in sostanziale pareggio per la Borsa di Shanghai, dopo un’apertura in forte calo. L’indice Composite ha fatto registrare -0,03%, finendo a 2.526,07 punti, perdendone 0,07. La borsa della capitale economica cinese aveva aperto a -2,71% e si temeva una giornata pesante anche a causa della pubblicazione del dato dell’inflazione cinese a luglio, in aumento. Risultato simile anche per Shenzhen che al termine delle contrattazioni ha guadagnato 2,46 punti pari allo 0,02%. Anche la Borsa di Taiwan non è stata da meno, finendo a -0,79% perdendo 59,68 punti.

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