Continua la guerra alla vita notturna in città: sono 28 le persone denunciate per l’iniziativa Brain runner, una tre giorni di musica e incontri organizzata dal Collettivo Universitario Autonomo di Bologna, che si è tenuta dal 17 al 19 maggio in zona universitaria. Le denunce si riferiscono in particolare alle prime due serate, in piazza Scaravilli e in via Zamboni.

L’evento era stato organizzato dal Cua per portare arte e cultura nella zona universitaria, riappropriandosi degli spazi in maniera autonoma, con un programma di musica e reading e incontri su temi di attualità come la riforma Gelmini e le recenti rivolte nel mondo arabo, ma anche su questioni locali come il futuro di piazza Verdi.

Ma già dalla prima sera sono arrivate molte lamentele da parte dei residenti, che hanno segnalato alla polizia il volume della musica ritenuto troppo elevato. Tra i reati contestati ci sono manifestazione non preavvisata e disturbo della quiete pubblica.

Le 28 persone denunciate dovranno rispondere anche di sanzioni amministrative legate all’occupazione di suolo pubblico, al rumore e alla vendita di bevande. La Digos trasmetterà le carte alle autorità competenti.

La risposta del Collettivo non si è fatta attendere: “Apprendiamo che la questura ha emesso ben 28 denunce per Brain Runner, la tre giorni di arte, cultura e riappropriazione di spazi organizzata dal Cua. Questa mossa della questura si inscrive nel clima di impaurimento e azzittimento del dissenso verso il regime Berlusconi, praticato da lungo tempo in città”, hanno denunciato dalle pagine di Zic.

“Inoltre queste ultime denunce arrivano a pochi giorni dalle elezioni amministrative, che vedono una Bologna sempre più chiusa e gravata da ordinanze liberticide e opprimenti”, continua il comunicato. “La tre giorni Brain Runner, con i suoi 5000 e più partecipanti, ha mostrato alla città come esista una parte di Bologna che esprime una socialità ed un utilizzo dello spazio pubblico che non vuole essere ulteriormente compresso”.

Il conflitto che vede su fronti opposti gli studenti e i giovani, che rivendicano il diritto a vivere la città anche in orari notturni, e i residenti, che chiedono sonni tranquilli, sembra così continuare ad acuirsi. Un problema che arriverà dritto sulla scrivania del nuovo sindaco Merola e dell’amministrazione che sta per insediarsi a governare la città.

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