Rai, nomine quasi fatte: al Tg1 la sorpresa Sciarelli

Salvini annuncia: “Non epuriamo i renziani” e fa arrabbiare Di Maio. Ma i giochi sono quasi fatti: Sangiuliano al Tg2, al Tg3 resta Mazzà

16 Ottobre 2018

Settimana decisiva per le nomine Rai, anche se tutto è ancora in sospeso per gli attriti tra Matteo Salvini e Luigi Di Maio. Nel M5S non sono piaciute le parole del leghista al Messaggero: “Noi non siamo epuratori, anzi per me qualcuno di quelli nominati da Renzi dovrà restare”. “Basta fare i fenomeni, le nomine non le fa Salvini. Salini e Foa sono garanzia di imparzialità e competenza”, la risposta dei grillini.

Il puzzle per le direzioni di reti e tg però è quasi completo, manca solo qualche limatura, con Salvini e Di Maio d’accordo sul puntare sugli interni, anche per evitare possibili contenziosi con la Corte dei Conti. Il Cda decisivo potrebbe essere convocato per giovedì o venerdì, mentre questa mattina Giovanni Tria sarà ascoltato in Vigilanza. La novità delle ultime ore riguarda il Tg1, per la cui direzione, in quota 5 Stelle, circola il nome di Federica Sciarelli. Non Alberto Matano e nemmeno Andrea Bonini di Sky, dunque, ma la giornalista conduttrice di Chi l’ha visto sarebbe il nome su cui Di Maio punta per il Tg più importante. In corsa c’è anche Franco Di Mare, ma su di lui ci sarebbe un veto della Lega, mentre Sciarelli è molto apprezzata anche da Salvini (che non si perde una puntata di Chi l’ha visto). La rinuncia al Tg1 da parte della Lega comporterà un ulteriore contropartita per il Carroccio. Innanzitutto il Tg2, dove in pole position c’è il vicedirettore del Tg1, Gennaro Sangiuliano. Ma Salvini potrà ottenere anche la radio, con Ludovico Di Meo o Luciano Ghelfi. Più la poltrona che ha già incassato al Tgr con Alessandro Casarin. Nel mirino leghista ci sono anche Rai pubblicità, con il manager Matteo Tarolli (spinto da Giancarlo Giorgetti), Rai Cinema e Rai fiction. Ma di queste caselle ci si occuperà in un secondo momento.

Lo schema delle reti si concluderebbe con Rai Uno alla Lega (Marcello Ciannamea) e Rai Due ai 5 Stelle (Carlo Freccero o Maria Pia Ammirati). Mentre Rai Tre resterebbe com’è: alla rete Stefano Coletta e al Tg Luca Mazzà, i “renziani” che, secondo Salvini, conservano il posto (anche se Mazzà ha già incontrato il “Capitano” con la mediazione della Isoardi). In casa 5 Stelle, invece, negli ultimi giorni si fa anche il nome di Giuseppina Paterniti, che potrebbe sostituire Antonio Di Bella a Rainews. E, con insistenza, quello del direttore di Fanpage, Francesco Piccinini, molto apprezzato da Di Maio, che potrebbe andare a dirigere il sito www.rainews.it. Dove però, in attesa che diventi una testata autonoma, dovrebbe accontentarsi di una condirezione. La carica offerta e rifiutata, a suo tempo, da Milena Gabanelli, da cui è scaturito il suo addio a Viale Mazzini. Grande attenzione sui criteri di nomina, con una lettera al Cda, è stata infine chiesta dal consigliere eletto dai dipendenti, Riccardo Laganà.

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