- 17:49 - Patologie urinarie, con robot Ily interventi più sicuri e rapidi
Roma, 11 dic. (Adnkronos Salute) - Rappresenta una svolta nel trattamento delle patologie urinarie, combinando precisione millimetrica e minore invasività. Dotato di un braccio multifunzione e di un potente laser pulsato, consente interventi più sicuri e rapidi per patologie come calcoli renali, ostruzioni ureterali e tumori del tratto urinario superiore. Si tratta del robot Ily, il primo sistema robotico per la chirurgia intrarenale del Centro-Sud Italia. Ad annunciarne l'implementazione è il Centro urologico UroClinic, coordinato e diretto da Mauro De Dominicis e costituito da un team selezionato di urologi altamente specializzati nelle diverse aree di diagnosi e cura delle patologie urologiche maschili e femminili. La clinica - riporta una nota - è centro di riferimento nazionale per il trattamento dell'ipertrofia prostatica benigna, disponendo delle più moderne tecniche chirurgiche mini invasive (Mist), oltre al rinomato Sistema robotico Da Vinci.
"Il robot Ily - afferma De Dominicis - rappresenta una rivoluzione per la chirurgia endoscopica, combinando precisione e sicurezza con una riduzione dei tempi di degenza e recupero". UroClinic è un centro specializzato nel trattamento di tutte le patologie urologiche, comprese quelle meno frequenti, come ad esempio la stenosi ureterale. Grazie a questo "siamo in grado di fornire trattamenti personalizzati e mirati per ogni tipo di patologia", aggiunge Salvatore Sansalone, specialista in patologie rare.
Non solo innovazione e competenza. La Urinary Stone Academy, fondata da De Dominicis - riferisce la nota - è il fiore all'occhiello della UroClinic per quanto riguarda la formazione medica. Ideata per urologi e specializzandi, l'Academy propone corsi che integrano teoria e pratica, fornendo una preparazione avanzata sulle tecniche di diagnosi e trattamento della calcolosi urinaria. I corsi sono accreditati presso la Commissione nazionale per la formazione continua. Oltre all'eccellenza clinica e formativa, UroClinic si impegna nella sensibilizzazione alla prevenzione, anche tra i più giovani. La diagnosi precoce e il monitoraggio regolare sono fondamentali per prevenire o trattare sul nascere eventuali problematiche urologiche.
Un'attenzione particolare è rivolta alla prevenzione e alla diagnosi precoce del tumore alla prostata, una delle neoplasie più comuni tra gli uomini. UroClinic si avvale delle più avanzate tecnologie diagnostiche, tra cui la risonanza magnetica multiparametrica, 3 Tesla Care FMS dotati di intelligenza artificiale per l'analisi delle immagini, e la biopsia prostatica fusion, che consente una mappatura di altissima precisione per l'individuazione di eventuali lesioni sospette. Questi strumenti innovativi permettono di ottenere diagnosi più accurate e trattamenti tempestivi, migliorando significativamente le prospettive di guarigione per i pazienti.
- 17:45 - Ddl sicurezza: senatori Pd, 'modifiche? Ci auguriamo ci sia disponibilità al confronto'
Roma, 11 dic (Adnkronos) - "Apprendiamo che la maggioranza sta valutando modifiche al ddl sicurezza. È un buona notizia, perché è un disegno di legge pieno di strafalcioni giuridici, di norme palesemente incostituzionali, di previsioni contraddittorie". Lo dicono i senatori Andrea Giorgis e Alfredo Bazoli, capigruppo Pd in commissione Affari costituzionali e Giustizia a palazzo Madama.
"Ci auguriamo che, per una volta, vi sia la disponibilità da parte della maggioranza ad un confronto vero che porti alla riscrittura del testo, e prevalgano le ragioni del diritto e della ragionevolezza su quelle dell'ideologia e della propaganda", aggiungono.
- 17:19 - Trapianti, cardiochirurgo Gerosa: "A Padova primo al mondo totalmente a cuore battente"
Roma, 11 dic. (Adnkronos Salute) - A Padova "è stato eseguito per la prima volta al mondo un trapianto totalmente a cuore battente". Gino Gerosa, direttore Uoc Cardiochirurgia Azienda-Ospedale Università Padova, spiega all'Adnkronos Salute l'intervento che garantisce un "organo più performante ed efficace perché evitiamo i danni dovuti a ogni 'stop and go' previsto finora".
A 57 anni esatti dal primo trapianto di cuore, eseguito da Christian Barnard nel dicembre 1967 a Città del Capo, in Sudafrica, nella città del Santo, dove nel 1985 è stato effettuato il primo trapianto di cuore in Italia, si riscrive la storia. "Abbiamo prelevato da un donatore, a cuore fermo, l'organo, che è stato fatto ripartire e non è più stato fermato - illustra Gerosa - Dal prelievo, al trasporto, fino all'impianto, tutto è stato fatto senza che mai il cuore smettesse di battere. Il cuore battente del donatore ha poi sostituito quello pulsante del ricevente. Fino ad adesso - chiarisce il professore - il cuore veniva fermato per il prelievo e nuovamente per il trapianto, nel caso si fosse utilizzata anche la macchina per la perfusione ex vivo per il trasporto. L'organo veniva quindi fermato, inserito all'interno della macchina per la perfusione ex vivo, dove ripartiva e tornava a essere battente. Poi, prima del trapianto, veniva nuovamente fermato e fatto ripartire a trapianto ultimato". Ma "ogni volta che il cuore si ferma - sottolinea Gerosa - c'è un danno dell'organo".
Tanti i vantaggi di questa tecnica che, sottolinea lo specialista, "potrà essere applicata con sicurezza anche da altri gruppi cardiochirurgici al mondo. Innanzitutto migliora i risultati del trapianto cardiaco - rimarca Gerosa - perché si evita il danno da ischemia/riperfusione, cioè il danno cellulare, sia al momento del prelievo che all'impianto dell'organo, nel caso venga fermato, garantendo quindi una migliore ripresa della funzionalità cardiaca. A questo segue una migliore performance cardiaca che equivale a migliorare l'outcome post-operatorio, con un più rapido recupero e dimissioni dall'ospedale. Ora - conclude - applicheremo questa tecnica a tutti i nostri trapianti da donatore a cuore fermo", altro primato mondiale messo a segno sempre a Padova, da Gerosa, a maggio 2023.
- 17:00 - G7: Meloni sente Trudeau, 'si assicuri continuità su Africa e Mediterraneo'
Roma, 11 dic. (Adnkronos) - La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha avuto oggi una conversazione telefonica con il primo ministro canadese Justin Trudeau. La premier ha formulato i propri auguri di buon lavoro, informa Palazzo Chigi, in vista del passaggio di consegne previsto a fine anno tra Italia e Canada alla guida del G7. Nel corso del colloquio, Meloni ha valorizzato i principali risultati conseguiti dalla presidenza italiana e condiviso l’importanza, in vista della definizione dell’agenda del prossimo Vertice G7, di assicurare piena continuità anche sui temi dell’Africa e del Mediterraneo, oltre a quelli al centro dell’agenda della presidenza canadese illustrati dal premier Trudeau.
In conclusione del colloquio i due leader hanno espresso soddisfazione per il livello di collaborazione tra Italia e Canada e avuto uno scambio sui principali temi dell’agenda internazionale, con particolare attenzione alla situazione in Medio Oriente e ai più recenti sviluppi in Siria, anche nella prospettiva della prossima videoconferenza G7 in programma il 13 dicembre.
- 17:00 - Nicora (Int Milano): "Fattore J progetto importante di cui siamo orgogliosi"
Roma, 11 dic. (Adnkronos Salute) - "Generalmente i giovani non si preoccupano molto della salute e non si pongono il tema, ma oggi qui hanno avuto l'opportunità di incontrare altri giovani che hanno avuto il tumore, che sono stati curati, alcuni guariti, alcuni ancora in questo percorso difficilissimo. Pertanto questa si rivela essere un'occasione importante, durante la quale giovani raccontano ad altri giovani cosa vuol dire malattia e cosa significa prevenirla. 'Fattore J' è un bellissimo progetto e siamo orgogliosi che l'istituto possa esserne parte". Così Carlo Nicora, direttore generale Istituto nazionale tumori (Int) di Milano, in occasione della presentazione - oggi a Milano - della nuova edizione di Fattore J, un'iniziativa di Johnson & Johnson e Fondazione mondo digitale Ets che mira a sensibilizzare le giovani generazioni sul valore dell'innovazione nel campo della salute.
Nicora conclude quindi spiegando l'importanza dell'innovazione, anche tecnologica, nel campo del trattamento oncologico. "Prevenzione, screening, assistenza e ricerca: sono questi - sottolinea - gli elementi che hanno in sé l'innovazione, la tecnologia farmacologica e gli strumenti. Ne aggiungo un quinto: l'intelligenza artificiale, sulla quale i ragazzi possono dire la loro e che potrebbe essere un ulteriore elemento da utilizzare".
- 16:58 - Michilli (Mondo digitale):"Da 5 anni con J&J promuoviamo cultura salute"
Roma, 11 dic. (Adnkronos Salute) - "Fattore J è un progetto bellissimo che entra nelle scuole, luogo in cui si costruiscono le fondamenta della cultura di un Paese. E noi, con Johnson & Johnson, da 5 anni stiamo facendo cultura sulla salute, sul benessere di un Paese, ma anche sulla sostenibilità e sulle sfide del nostro sistema sanitario nazionale, che è un bene prezioso, accessibile a tutti, da custodire e salvaguardare per il futuro". Lo ha detto Mirta Michilli, direttrice generale Fondazione mondo digitale Ets, in occasione della presentazione - oggi a Milano - della nuova edizione di 'Fattore J', un'iniziativa di Johnson & Johnson e Fondazione mondo digitale Ets creata per sensibilizzare le giovani generazioni sul valore dell’innovazione nel campo della salute.
Nel 2024-2025, il progetto esplorerà come l'intelligenza artificiale sta trasformando la medicina del futuro. A ospitare l'evento di lancio l'Istituto nazionale tumori di Milano. "Abbiamo già formato 30mila studenti e ne abbiamo raggiunti 300mila - sottolinea Michilli - lavorando in collaborazione con 18 associazioni di pazienti, oltre 180 scuole, 5 istituzioni e istituti di ricerca, come l'Istituto nazionale dei tumori di Milano che oggi ci ospita. Fattore J attiva quindi un grande ecosistema dedicato alla salute del Paese".
- 16:57 - Omicidio Thompson, Luigi Mangione si dichiarerà non colpevole e dirà no a estradizione
New York, 11 dic. (Adnkronos) - Luigi Mangione, il 26enne italoamericano incriminato per l'omicidio di Brian Thompson, il Ceo di UnitedHealthcare freddato per strada a Manhattan mercoledì scorso, si opporrà all'estradizione dalla Pennsylvania, dove è stato arrestato, nello Stato di New York. In questo modo potrà essere bloccato per settimane il trasferimento, dando più tempo per organizzare la difesa agli avvocati del giovane, che proviene da una ricca e prominente famiglia italoamericana del Maryland.
Il suo avvocato, Thomas Dickey, ha infatti già dichiarato, in diverse interviste, che il suo cliente si dichiarerà innocente delle accuse per le quali è stato arrestato in Pennsylvania e farà lo stesso per quelle di omicidio a New York. E quindi tornerà a chiedere la libertà su cauzione che ieri gli è stata negata nell'udienza, durante la quale Mangione ha urlato: "questo non ha senso ed è un insulto all'intelligenza degli americani".
"Credo che abbia il diritto alla cauzione, che sia di 100 milioni, 10 miliardi o 100mila dollari, ha diritto alla cauzione", ha detto Dickey alla Nbc, giustificando l'esplosione del suo assistito - "è naturale, sta attraversando un momento molto emotivo" - ma esprimendo la speranza che sia l'ultima.
Riguardo al fatto che il suo cliente - che al momento dell'arresto sia stato trovato in possesso di una ghost gun, simile a quella usata per l'omicidio, una maschera come quella del killer, una Id falsa del New Jersey che corrisponde a quella usata in un ostello di New York e un documento che sembrerebbe rivendicare l'azione contro l'avidità delle assicurazioni sanitari - si dichiarerà innocente, l'avvocato ha invocato la "presunzione di innocenza, fino a quando non viene dimostrata la colpevolezza oltre ogni ragionevole dubbi".
"Guardate, non abbiamo visto nessuna prova che sia stato lui a sparare", ha detto ai giornalisti. Intanto, la governatrice di New York, Kathy Hochul ha annunciato che firmerà la richiesta del procuratore distrettuale di Manhattan per forzare l'estradizione di Mangione per "assicurare che l'individuo sia processato e messo di fronte la sue responsabilità".
Le impronte di Luigi Mangione corrispondono ad alcune di quelle trovate sulla scena del crimine a New York, quanto intanto riferiscono fonti della polizia newyorkese ai media americani, segnalando quindi la prova diretta che collega Mangione al crimine.
Non è stato specificato dove siano state trovate queste impronte. Nei giorni scorsi la polizia aveva detto che il killer si era fermato, prima dell'agguato al Ceo di UnitedHealthcare, in uno Starbucks dove aveva acquistato una bottiglia d'acqua e due barrette energetiche.