Il mondo FQ

L’Ue tratta a oltranza sugli asset russi: rispunta l’ipotesi del debito comune, “Budapest favorevole”. Trump: “Accordo vicino, ma Kiev sia rapida”

Primo giorno di Consiglio europeo, Von der Leyen promette: "Non ce ne andremo senza un accordo". Il Belgio frena, Berlino pressa: "Merz pronto a usare quelli in Germania". Lukashenko: "Missile ipersonico russo schierato in Bielorussia"
L’Ue tratta a oltranza sugli asset russi: rispunta l’ipotesi del debito comune, “Budapest favorevole”. Trump: “Accordo vicino, ma Kiev sia rapida”
Icona dei commenti Commenti
In Evidenza

La trattativa sugli asset russi e quella per la tregua

Tra la pressione militare e quella dei conti, Volodymyr Zelensky rilancia sul negoziato e chiama in causa l’Europa, alla vigilia di un nuovo round di colloqui con gli Stati Uniti in programma venerdì e sabato a Miami, mentre il Cremlino si dice “pronto a contatti con Washington“.
Il presidente ucraino sceglie di andare di persona a Bruxelles dove i 27 decidono se sbloccare gli asset russi e il ‘prestito di riparazione’ per insistere sull’urgenza di nuovi sostegni finanziari per Kiev.

I leader Ue proseguono le trattative al vertice e discutono del prestito di riparazione per l’Ucraina sulla base di una nuova versione delle conclusioni del Consiglio europeo. A quanto si apprende, è emerso che l’Ungheria è più favorevole all’opzione del debito congiunto rispetto all’uso degli asset russi immobilizzati come base per il prestito di riparazione. L’opzione del debito comune torna quindi prepotentemente sul tavolo. Finora Budapest l’aveva esclusa in modo categorico e per il via libera è richiesta l’unanimità. La sua opposizione aveva spinto i leader a concentrarsi maggiormente sugli asset russi. 

Mentre è Donald Trump a riportare l’attenzione sul negoziato: “Si stanno avvicinando a qualcosa ma spero che l’Ucraina si muova rapidamente”. Una delegazione ucraina volerà negli Stati Uniti per il nuovo round di colloqui a Miami, con la possibile partecipazione anche di funzionari europei mentre il Cremlino parla di ‘contatti’ con gli americani. Ma i russi non sembrano abbassare la guardia. Come dimostra l’annuncio di Minsk di schierare i famigerati missili Oreshnik dello zar sul confine bielorusso.

  • 22:59

    Si lavora sulle garanzie da fornire al Belgio

    La nuova bozza di conclusioni su cui stanno lavorando i leader europei è incentrata sull’ipotesi di fornire al Belgio garanzie “open-ended” (senza tetto massimo) per convincere il Paese a sostenere un prestito di riparazione all’Ucraina basato sugli attivi russi congelati. Alcuni Stati membri avrebbero espresso riserve, data la difficoltà a livello giuridico e costituzionale di formalizzare la firma di un “assegno in bianco”.

  • 22:58

    Ripreso il Consiglio europeo: trattative a oltranza

    La riunione del Consiglio europeo è ripresa. I ventisette leader Ue stanno ora discutendo di un prestito per le riparazioni all’Ucraina sulla base di una nuova versione delle conclusioni del Consiglio europeo. Lo si apprende da fonti Ue.

  • 22:10

    “Budapest favorevole a debito congiunto per Kiev”

    A quanto si apprende, dalle interlocuzioni a latere del vertice Ue della Commissione europea per trovare la quadra sul sostegno finanziario all’Ucraina, è emerso che l’Ungheria è più favorevole all’opzione del debito congiunto rispetto all’uso degli asset russi immobilizzati come base per il prestito di riparazione per l’Ucraina. “Il debito congiunto non è mai stato completamente fuori dal tavolo” riferisce una fonte. Finora Budapest aveva escluso in modo categorico l’opzione del debito congiunto per il cui via libera è richiesta l’unanimità. La sua opposizione aveva spinto i leader a concentrarsi maggiormente sugli asset russi.

  • 21:27

    Ue: si valuta il prestito con debito comune

    La Commissione Europea, nel corso delle interlocuzioni con il Belgio e altri Paesi, sta esplorando due opzioni – a quanto si apprende – per finanziare il sostegno all’Ucraina. Da una parte i negoziati si concentrano sulle garanzie richieste dal Belgio per dare il suo assenso al meccanismo dei prestiti di riparazione e, dall’altra parte, esplorare soluzioni per il cosiddetto piano B, ovvero il prestito con debito comune. In particolare, si vaglia l’ipotesi che si usi l’unanimità per dare il via allo strumento, anche se poi a partecipare non sarebbero tutti e 27 i Paesi membri.

  • 21:26

    La trattativa sugli asset russi e quella per la tregua

    Tra la pressione militare e quella dei conti, Volodymyr Zelensky rilancia sul negoziato e chiama in causa l’Europa, alla vigilia di un nuovo round di colloqui con gli Stati Uniti in programma venerdì e sabato a Miami, mentre il Cremlino si dice “pronto a contatti con Washington“.
    Il presidente ucraino sceglie di andare di persona a Bruxelles dove i 27 decidono se sbloccare gli asset russi e il ‘prestito di riparazione’ per insistere sull’urgenza di nuovi sostegni finanziari per Kiev.

    I leader Ue proseguono le trattative al vertice e discutono del prestito di riparazione per l’Ucraina sulla base di una nuova versione delle conclusioni del Consiglio europeo. A quanto si apprende, è emerso che l’Ungheria è più favorevole all’opzione del debito congiunto rispetto all’uso degli asset russi immobilizzati come base per il prestito di riparazione. L’opzione del debito comune torna quindi prepotentemente sul tavolo. Finora Budapest l’aveva esclusa in modo categorico e per il via libera è richiesta l’unanimità. La sua opposizione aveva spinto i leader a concentrarsi maggiormente sugli asset russi. 

    Mentre è Donald Trump a riportare l’attenzione sul negoziato: “Si stanno avvicinando a qualcosa ma spero che l’Ucraina si muova rapidamente”. Una delegazione ucraina volerà negli Stati Uniti per il nuovo round di colloqui a Miami, con la possibile partecipazione anche di funzionari europei mentre il Cremlino parla di ‘contatti’ con gli americani. Ma i russi non sembrano abbassare la guardia. Come dimostra l’annuncio di Minsk di schierare i famigerati missili Oreshnik dello zar sul confine bielorusso.

  • 20:49

    Vertice Ue: “Spunta un piano B”

    Al vertice dei leader Ue non ci sono notizie di una luce verde alla soluzione degli asset russi, le garanzie che chiedono i belgi sono costosissime e aperte, per coprire oltre 210 miliardi. Corre voce di una soluzione riserva, un piano B, di cui non si conoscono ancora i dettagli perché non è stata presentata. Una soluzione che stanno elaborando i tecnici della Commissione. La Germania, in ogni caso, continua a insistere sulla proposta degli asset. Lo riferiscono a LaPresse fonti diplomatiche italiane.

  • 20:44

    Trump: “Vicini a un accordo, Kiev faccia presto”

    “Si stanno avvicinando a qualcosa ma spero che l’Ucraina si muova rapidamente”: lo ha detto Donald Trump rispondendo alle domande dei reporter alla Casa Bianca.

  • 19:08

    Fonti Ue: “Progressi concreti” con il Belgio sugli asset russi

    Sul prestito di riparazione all’Ucraina basato sugli asset russi immobilizzati si registrano “progressi concreti” nei negoziati tecnici che si stanno svolgendo a margine del Consiglio europeo, tra la Commissione europea e il Belgio. L’obiettivo resta quello di concordare con i belgi un meccanismo di garanzie solido. È quanto spiegano fonti europee, precisando che si sta rielaborando il testo delle conclusioni del summit sul tema da portare ai leader. Il confronto tra i 27 sul prestito di Riparazione comunque non è ancora iniziato. Al momento non si discute di piani alternativi.

  • 18:39

    Cnn: “La flotta ombra russa usata anche per spiare in Europa”

    Personale russo legato ai servizi militari e di sicurezza del Paese ha condotto attività di spionaggio nelle acque europee mentre lavorava in modo clandestino su navi che trasportano petrolio russo: lo hanno riferito in esclusiva alla Cnn fonti dei servizi di intelligence occidentali e ucraini. Dall’invasione dell’Ucraina, Mosca ha sviluppato una “flotta ombra” composta da centinaia di petroliere, che trasportano il greggio russo dai porti del Baltico e del Mar Nero, generando per il Cremlino centinaia di milioni di dollari ogni anno. Negli ultimi mesi, alcune di queste navi avrebbero aggiunto membri sospetti all’equipaggio.