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Lavrov: “Non faremo guerra all’Europa, ma rispondiamo alle ostilità”. Droni in Germania, “traccia porta alle navi russe”

Il portavoce del Cremlino Peskov: "La posizione di Trump è in linea con la nostra". Zelensky: "Ho discusso delle elezioni con il Parlamento". Ma per Mosca è un "teatro delle marionette"
Lavrov: “Non faremo guerra all’Europa, ma rispondiamo alle ostilità”. Droni in Germania, “traccia porta alle navi russe”
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Financial Times: “Dagli Usa ultimatum a Zelensky per accettare la proposta di pace Usa”

Secondo il Financial Times, gli inviati Steve Witkoff e Jared Kushner hanno dato al leader ucraino un ultimatum di ‘giorni’ sulla proposta di pace Usa. Facendo pressione su Zelensky affinché accetti le perdite territoriali in cambio di garanzie non specificate dagli Usa. Intanto ieri da Roma Zelensky ha debolmente ribadito di essere “sempre pronto alle elezioni”. Ma a guerra conclusa, lontano dalle bombe. Per il resto, il presidente ucraino non ha commentato l’ultimo affondo del tycoon e ha insistito sul voler presentare mercoledì agli Usa il nuovo piano di pace con gli emendamenti europei – Donbass smilitarizzato in primis. Ma, secondo le rivelazione del Ft, è uno sforzo che sembra destinato a naufragare in partenza. 

  • 10:07

    Lavrov: “Trump inasprisce le sanzioni, non ha fretta di revocarle”

    Il presidente americano Donald Trump ”non ha alcuna fretta di revocare le sanzioni” imposte dagli Stati Uniti alla Russia, “ma sta addirittura intensificandole”. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov citato dall’agenzia di stampa Ria Novosti

  • 10:01

    Financial Times: “Dagli Usa ultimatum a Zelensky per accettare la proposta di pace Usa”

    Secondo il Financial Times, gli inviati Steve Witkoff e Jared Kushner hanno dato al leader ucraino un ultimatum di ‘giorni’ sulla proposta di pace Usa. Facendo pressione su Zelensky affinché accetti le perdite territoriali in cambio di garanzie non specificate dagli Usa. Intanto ieri da Roma Zelensky ha debolmente ribadito di essere “sempre pronto alle elezioni”. Ma a guerra conclusa, lontano dalle bombe. Per il resto, il presidente ucraino non ha commentato l’ultimo affondo del tycoon e ha insistito sul voler presentare mercoledì agli Usa il nuovo piano di pace con gli emendamenti europei – Donbass smilitarizzato in primis. Ma, secondo le rivelazione del Ft, è uno sforzo che sembra destinato a naufragare in partenza. 

  • 09:54

    Lavrov: “Trump è l’unico occidentale che comprende le cause profonde della guerra”

    Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump è l’unico leader occidentale a mostrare di comprendere “le cause profonde” del conflitto in Ucraina, e Washington mostra impazienza per la posizione degli europei su un possibile accordo di pace. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, intervenendo al Consiglio della Federazione (il Senato russo). “Gli Stati Uniti stanno mostrando crescente impazienza – ha affermato Lavrov, citato dall’agenzia di stampa Tass -. Soprattutto il presidente Trump, che, come ho già detto, è l’unico leader occidentale il quale, subito dopo l’insediamento nel gennaio di quest’anno, ha iniziato a mostrare comprensione delle ragioni che hanno reso inevitabile la guerra in Ucraina”. Tali dinamiche profonde, che secondo il ministro russo sono alla base delle “azioni ostili contro la Federazione Russa” da parte dell’Occidente, “sono state alimentate per molti anni dal predecessore (l’ex presidente degli Stati Uniti Joe) Biden e dai suoi sodali europei “. 

  • 09:50

    Lavrov: “Gli europei vogliono rubare i nostri asset perché non hanno più risorse”

    I Paesi europei puntano a confiscare i capitali russi congelati perché non hanno più “altre risorse per finanziare la guerra” in Ucraina. Lo ha detto il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov parlando al Consiglio della Federazione (il Senato russo). “A parte rubare il nostro oro e le nostre riserve valutarie in violazione di ogni concepibile norma internazionale e commerciale, non hanno altra risorsa per finanziare questa guerra”, ha affermato Lavrov, citato dalla Tass

  • 09:48

    Lavrov: “Non faremo la guerra all’Europa, l’ha detto anche Putin”

    “Non faremo la guerra all’Europa, non abbiamo nessuna intenzione di farlo”. Lo ha dichiarato il ministero degli Esteri russo Sergei Lavrov, sottolineando che “lo ha detto anche il presidente Vladimir Putin”. Allo stesso tempo Lavrov ha detto che “Mosca risponderà a qualsiasi azione ostile, tra cui lo schieramento di contingenti militari europei in Ucraina e l’espropriazione di beni russi”. Il ministro degli Esteri russo ha poi detto che “l’Europa ha l’illusione di pensare di poter sconfiggere la Russia”. Citato dalla Ria Novosti, Lavrov ha detto che “avendo investito tutto il loro capitale politico nella guerra contro la Russia, usando le mani e i corpi dei cittadini ucraini, continuano, in una cecità politica senza speranza, a illudersi di poter in qualche modo sconfiggere il nostro Paese”. 

  • 09:47

    Mosca bolla come “spettacolo di marionette” la promessa di elezioni a Kiev

    La promessa di indire elezioni in Ucraina da parte del presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky sembra uno spettacolo di marionette, in cui un burattinaio controlla i fili dei propri pupazzi. È quanto afferma la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova parlando a Radio Sputnik. “Così uno Stato, sottolineando all’infinito l’importanza dell’indipendenza per sé stesso, pretenderebbe che altri Paesi garantissero la possibilità di tenere elezioni e allo stesso tempo definirebbe queste elezioni ‘democratichè”, ha detto Zakharova, riferendosi alle garanzie di sicurezza e alle modifiche legislative richieste dallo stesso Zelensky affinchè si tenga il voto, “è, sapete, come nel teatro delle marionette, una di loro direbbe: ‘Ascoltate, quando avremo uno spettacolo chiamato ‘Elezioni? Quando qualcuno ci guiderà in questa messa in scena?'”. “Penso che questo rappresenti un livello di cinismo completamente nuovo”, ha aggiunto Zakaharova, “anche per Zelensky, è una sfida, anche considerando quello che ha già fatto. Ad esempio, non ricordo un singolo Paese che abbia preteso che altri Stati garantissero lo svolgimento delle elezioni sul proprio territorio senza dichiarare di aver perso la propria indipendenza e sovranità”.