Il mondo FQ

Ucraina, la lettera di 7 leader Ue: “Decidere sugli asset russi”. Il politologo vicino a Putin: “Ecco i punti su cui lui non tratterà”

Lettera di Estonia, Finlandia, Irlanda, Lettonia, Lituania, Polonia e Svezia a von der Leyen e Costa per sostenere la proposta di un prestito di riparazione sugli asset russi immobilizzati. Telefonata Meloni-Zelensky: "Sostegno a impegno Usa per un percorso verso una pace giusta"
Ucraina, la lettera di 7 leader Ue: “Decidere sugli asset russi”. Il politologo vicino a Putin: “Ecco i punti su cui lui non tratterà”
Icona dei commenti Commenti
  • 09:37

    Meloni a Zelensky: “Sostegno a impegno Usa per un percorso verso una pace giusta”

    Nel corso del colloquio con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha “nuovamente espresso sostegno al processo negoziale in corso e all’impegno degli Stati Uniti per individuare un percorso che possa condurre a una pace giusta e duratura”. Lo riferisce una nota di Palazzo Chigi. “Funzionale a tale percorso è la reiterata disponibilità dell’Ucraina a sedere in buona fede al tavolo negoziale. È stato pertanto nuovamente ribadito l’auspicio che da parte russa si manifesti analoga apertura”, ha sottolineato Meloni.  

  • 09:37

    Zelensky dopo la telefonata con Meloni: “Grato per il sostegno dell’Italia”

    “Ho avuto una conversazione molto approfondita con il Presidente del Consiglio dei Ministri italiano, Giorgia Meloni. Sono grato per la grande attenzione riservata agli sforzi diplomatici e per il sostegno alle nostre infrastrutture energetiche con le attrezzature che l’Italia fornirà nei prossimi giorni”. Lo scrive su X il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky. “Abbiamo discusso i risultati del nostro impegno con la parte americana, nonché le prospettive e le sfide attuali. C’è ancora molto lavoro da fare insieme per garantire che la Russia si impegni sinceramente a porre fine alla guerra. L’Italia sostiene chiaramente la necessità di una sicurezza reale e di prevenire qualsiasi nuova escalation del conflitto. Stiamo preparando iniziative congiunte in Europa per far funzionare la diplomazia. Grazie!”, aggiunge Zelensky.  

  • 09:36

    Il politologo vicino a Putin: “Ecco i punti su cui lui non tratterà”

    “L’Europa voleva isolarci, non ci è riuscita, e adesso scopre che l’unica a essere isolata è lei”. Così Marat Bashirov, politologo vicino a Vladimir Putin che nel 2014 fu primo ministro della fittizia Repubblica separatista di Lugansk, in un’intervista al Corriere della Sera. Meglio vanno le cose per la Russia a livello diplomatico, più è lontana la pace in Ucraina? “Al raggiungimento di un accordo di pace, secondo me lavorano altri fattori. Con Trump, gli Usa hanno cambiato il paradigma della promozione dei loro interessi”. Che il principale concorrente in tutto il mondo per loro sia la Cina, lo si sapeva da molto. Questo obbliga per forza di cose la Casa Bianca a non considerarci più parte del cosiddetto ‘asse del malè. Ne consegue che il ‘caso ucrainò per loro non ha più alcuna valenza. E vorrebbero solo sbarazzarsene”, aggiunge. Quali concessioni potrebbe fare Putin? “Su Nato, territori, dimensioni delle forze armate ucraine, nessuna. È una posizione rigida, e ufficiale. Tutto il resto sono sfumature di grigio”, sottolinea Bashirov. Che, alla domanda se l’isolamento della Russia sia finito, risponde: “Non da parte dell’Europa. Che infatti è rimasta sola. Ma il resto del mondo non lo aveva neppure cominciato, Usa compresi. Negli ultimi tempi, le imprese americane hanno occupato determinati settori del mercato in Russia, e lo hanno fatto apertamente, mentre le società europee se ne andavano”.  

  • 09:35

    Ucraina, la lettera di 7 leader Ue: “Decidere sugli asset russi”

    I leader di sette paesi Ue (Estonia, Finlandia, Irlanda, Lettonia, Lituania, Polonia e Svezia) hanno scritto una lettera alla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e al presidente del Consiglio europeo Antonio Costa per sostenere la proposta di un prestito di riparazione per l’Ucraina sugli asset russi immobilizzati. “Fin dall’inizio dell’invasione russa su vasta scala nel 2022, l’Europa è stata ferma nel suo sostegno all’Ucraina. Lo facciamo perché è la cosa moralmente corretta da fare, ma anche perché le ambizioni imperialistiche della Russia minacciano la sicurezza europea al di là dell’Ucraina. Pertanto, l’Ucraina sta lottando anche per la nostra libertà e per i nostri valori. Ci impegniamo a trovare un sostegno solido a lungo termine che rafforzi l’Ucraina”, si legge nella missiva. “Considerando l’attuale portata e l’urgenza delle esigenze di bilancio e militari dell’Ucraina, sosteniamo fermamente la proposta della Commissione di un prestito di riparazione finanziato dai saldi di cassa dei beni russi immobilizzati nell’UE. Oltre a essere la soluzione finanziariamente più fattibile e politicamente realistica, affronta il principio fondamentale del diritto dell’Ucraina al risarcimento dei danni causati dall’aggressione”, sottolineano. “Il tempo è essenziale. Raggiungendo una decisione sul prestito di riparazione al Consiglio europeo di dicembre, abbiamo l’opportunità di mettere l’Ucraina in una posizione più forte per difendersi e in una posizione migliore per negoziare una pace giusta e duratura. Siamo pronti a lavorare in modo costruttivo insieme a voi a tal fine”, concludono i leader.