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Elezioni regionali senza storia: Decaro trionfa in Puglia, in Campania stravince Fico. In Veneto domina il leghista Stefani | Diretta

Si chiude così oggi l'era De Luca, Emiliano e Zaia. Crolla l'affluenza. Schlein, Conte, Fratoianni e Bonelli vanno a Napoli per la vittoria dell'ex presidente della Camera
Elezioni regionali senza storia: Decaro trionfa in Puglia, in Campania stravince Fico. In Veneto domina il leghista Stefani | Diretta
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Momenti chiave

    • 15:09

      Opinio Rai: in Campania Fico 56,5-60,5%

      Secondo il I exit poll del “Consorzio Opinio Italia per Rai”, con una copertura del campione dell’80%, alle elezioni regionali in Campania il candidato del campo largo Roberto Fico è al 56,5-60,5% mentre il candidato del centrodestra Edmondo Cirielli è al 35-39%.

    • 15:05

      Instant Poll: in Veneto Stefani 58-62%, Manildo 32-36%

      In Veneto il candidato di centrodestra Alberto Stefani fra il 58% e il 62% e il candidato di centrosinistra Giovanni Manildo è fra il 32% e il 36%. È quanto fotografano i primi instant poll di Swg per La7.

    • 15:04

      Instant Poll: in Puglia Decaro 65-69%, Lobuono 29-33%

      In Puglia il candidato di centrosinistra Antonio Decaro è fra il 65% e il 69% e il candidato di centrodestra Luigi Lobuono fra il 29% e il 33%. È quanto fotografano i primi instant poll di Swg per La7.

    • 15:02

      Instant Poll: in Campania Fico 56-60%, Cirielli 36-40%

      In Campania il candidato di centrosinistra Roberto Fico è fra il 56% e il 60% e il candidato di centrodestra Edmondo Cirielli fra il 36% e il 40%. È quanto fotografano i primi instant poll di Swg per La7.

    • 14:59

      Urne chiuse: ora exit poll e via allo spoglio

      Urne chiuse in Campania, Puglia e Veneto. Adesso i primi exit poll e l’inizio dello spoglio. Gli elettori delle tre Regioni erano chiamati al voto per decidere i nomi dei successori di Vincenzo De Luca, Michele Emiliano (entrambi Pd) e di Luca Zaia (Lega).

    • 13:53

      Veneto: com’era andata nel 2020

      Quelle di cinque anni fa in Veneto sono state elezioni regionali da record. Un vero e proprio plebiscito per il governatore uscente Luca Zaia che è stato rieletto per il terzo mandato consecutivo con il 76,79% delle preferenze, ottenendo così il primato del presidente di Regione eletto direttamente con la più alta percentuale di voti. Il candidato del centrosinistra, Arturo Lorenzoni, non è mai entrato in partita fermandosi al 15,7%, mentre Enrico Cappelletti con il Movimento 5 Stelle non ha raggiunto neppure il 3% dei voti. A trionfare sul fronte delle liste era stata quella di “Zaia Presidente” che ha ottenuto il 44,57% delle preferenze e conquistando ben 23 seggi in consiglio (su 50). Il partito di Salvini e dello stesso “Doge” si classificato secondo con il 16,9% (Fdi, invece, sotto il 10%), mentre al terzo posto c’era il Partito Democratico con l’11,9%. Cinque anni dopo la sfida si sposta all’interno della coalizione di centrodestra con Fdi che concorre con il partito di Salvini (dove Zaia è candidato come capolista) per ottenere lo scettro di partito più votato.

    • 13:53

      Puglia: com’era andata nel 2020

      Le elezioni regionali del 2020 in Puglia hanno portato alla rielezione del governatore uscente Michele Emiliano. Candidato con il centrosinistra aveva ottenuto il 46,8% dei voti, staccando di oltre 7 punti percentuali il principale avversario, il candidato del centrodestra ed esponente di Fdi Raffaele Fitto. L’attuale vicepresidente esecutivo della Commissione europea si era fermato al 38,9%, mentre al terzo posto si era classificata Antonella Laricchia, candidata del Movimento 5 stelle, con l’11,1% dei voti. Cinque anni fa, infatti, il M5s ha deciso per la corsa solitaria a differenza di queste elezioni regionali. Sul fronte dei partiti la lista più votata era stata quella del Pd (17,2%) seguita da Fratelli d’Italia (12,6%) e Movimento 5 Stelle (9,8%).

    • 13:53

      Campania: com’era andata nel 2020

      Lo spoglio della tornata elettorale in Campania del 2020 aveva consegnato un risultato chiaro: il presidente uscente Vincenzo De Luca è stato rieletto per il secondo mandato consecutivo con il 69,48% delle preferenze. Non c’è stata partita e il trionfo del candidato del centrosinistra è stato evidente. Gli avversari si sono fermati molto più dietro. L’ex governatore Stefano Caldoro, sostenuto dal centrodestra, ha ottenuto solo il 18% dei voti mentre Valeria Ciarambino del M5s si è fermata poco sotto il 10%. Il Partito democratico, in quell’occasione, si era confermato prima forza politica con il 16,9% dei voti. La seconda lista più votata quella “De Luca Presidente” con il 13,3%. Ultimo gradino del podio per il Movimento 5 stelle con il 9,9%. Oltre a Pd e lista del presidente nessun altro partito ha raggiunto la doppia cifra percentuale. 

    • 13:40
    • 13:16

      La posta in palio e la resa dei conti

      Con queste tre Regioni si chiude un lungo turno elettorale che si è protratto per mesi e ha visto chiamati ai seggi anche i cittadini di Marche e Val d’Aosta (il 28 settembre), della Calabria (5 ottobre) e della Toscana (12 ottobre). Lunedì dalle 15 si potranno trarre i bilanci nella sfida tra centrodestra e centrosinistra, senza dimenticare alcune rese dei conti interne ai due poli e anche interne ai singoli partiti, come quelle dei governatori uscenti Luca Zaia e Vincenzo De Luca. In Veneto e in Campania, i due presidenti uscenti hanno inutilmente perseguito il tentativo di introdurre la possibilità di un loro terzo mandato, stoppato sia dalla politica che poi dalla Corte costituzionale. Zaia non è riuscito a convincere la Lega e gli alleati sull’opportunità di presentare una propria lista e si è candidato con il suo partito. Se da una parte a suon di preferenze il “Doge” potrà aiutare Salvini a concorrere con Fdi per avere l’alloro del partito più votato, dall’altra un suo successo personale molto rilevante gli attribuirebbe un ruolo politico anche a livello nazionale, si ragiona in alcuni settori della Lega. In Campania, invece, De Luca non sarà in lizza, ma la lista “A testa alta” fa riferimento a lui e alla sua esperienza amministrativa. E inevitabilmente si apre una “competizione” con la liste del Pd, di Elly Schlein ma anche del figlio Piero, segretario regionale dem. Anche per l’ex governatore Campano un’exploit della lista lo spingerebbe a costruirsi un ruolo politico nuovo.