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Separazione carriere, ok finale del Senato. Meloni: “Traguardo storico, ora parola ai cittadini”. Pd e M5s: “No ai pieni poteri”

Il ddl costituzionale ottiene l'ultimo via libera con 112 sì: Forza Italia lo dedica a Berlusconi. Conte: "Disegno per scardinare la Carta". Nordio: "Il referendum sarà tra marzo e aprile"
Separazione carriere, ok finale del Senato. Meloni: “Traguardo storico, ora parola ai cittadini”. Pd e M5s: “No ai pieni poteri”
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Meloni: “Traguardo storico, ora parola ai cittadini”

“Oggi, con l’approvazione in quarta e ultima lettura della riforma costituzionale della giustizia, compiamo un passo importante verso un sistema più efficiente, equilibrato e vicino ai cittadini. Un traguardo storico e un impegno concreto mantenuto a favore degli italiani. Governo e Parlamento hanno fatto la loro parte, lavorando con serietà e visione. Ora la parola passerà ai cittadini, che saranno chiamati ad esprimersi attraverso il referendum confermativo. L’Italia prosegue il suo cammino di rinnovamento, per il bene della Nazione e dei suoi cittadini. Perché un’Italia più giusta è anche un’Italia più forte”. Lo scrive su X la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, dopo il via libera alla riforma in Senato. 

  • 12:42
  • 12:41
  • 12:35

    Nordio: “Mi auguro referendum non venga politicizzato”

    “Questo è l’inizio della fine, il prossimo step sarà il referendum e mi auguro che venga mantenuto in termini razionali e non venga politicizzato”. Così il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, parlando ai cronisti al Senato subito dopo l’approvazione definitiva della separazione delle carriere al Senato. 

  • 12:34

    Meloni: “Traguardo storico, ora parola ai cittadini”

    “Oggi, con l’approvazione in quarta e ultima lettura della riforma costituzionale della giustizia, compiamo un passo importante verso un sistema più efficiente, equilibrato e vicino ai cittadini. Un traguardo storico e un impegno concreto mantenuto a favore degli italiani. Governo e Parlamento hanno fatto la loro parte, lavorando con serietà e visione. Ora la parola passerà ai cittadini, che saranno chiamati ad esprimersi attraverso il referendum confermativo. L’Italia prosegue il suo cammino di rinnovamento, per il bene della Nazione e dei suoi cittadini. Perché un’Italia più giusta è anche un’Italia più forte”. Lo scrive su X la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, dopo il via libera alla riforma in Senato. 

  • 12:24

    Ok del Senato alla riforma: 112 sì e 59 no. Ora il referendum

    La riforma costituzionale della magistratura è stata approvata definitivamente in quarta lettura dall’aula del Senato con 112 voti favorevoli, 59 contrari e nove astensioni. Si tratta dell’ultimo passaggio parlamentare previsto dalla Costituzione: non essendo stata raggiunta (già alla Camera) la maggioranza dei due terzi dei votanti nella seconda deliberazione, il testo sarà sottoposto a referendum confermativo, che si terrà in primavera. 

  • 12:21

    Giorgis (Pd): “Riforma ritorsione contro la magistratura”

    “In quest’aula si consuma un momento di arroganza politica e di protervia di una maggioranza illiberale che, in spregio al carattere della Costituzione, prentende di poterne scrivere unilateralmente parti significative”. Lo ha detto il senatore del Pd Andrea Giorgis nella sua dichiarazione di voto. “Non c’è stata nessuna apertura al dialogo, nessun vero confronto, nessuna disponibilità ad accogliere qualche modifica. Quella voluta dal governo e imposta al Parlamento non è una riforma della giustizia nè della, magistratura ma contro la magistratura e contro ciò che essa rappresenta: una ritorsione contro un potere dello Stato che ha osato assumere decisioni contrarie alle politiche del governo”.

  • 12:11

    Scarpinato (M5s): “Riforma parte di guerra a pezzi alla Costituzione”

    “Questa riforma è una tessera di una guerra a pezzi alla Costituzione, condotta per destrutturarla passo dopo passo nei suoi pilastri fondamentali e nei suoi valori portanti. In vista del referendum, bisognerà far capire che la linea di discrimine è tra amici e nemici della Costituzione, travestiti da falsi amici”. Lo ha detto il senatore M5s Roberto Scarpinato nella sua dichiarazione di voto sulla riforma costituzionale.

  • 11:56

    Scarpinato: “Riforma atto di prepotenza, “qui comando io e me ne frego””

    “Siamo passati da una Costituzione del 1948, elaborata in modo condiviso da tutte le forze politiche del tempo, approvata con 453 voti favorevoli contro soli 62 contrari – una maggioranza bulgara e trasversale che la legittimava come la Costituzione di tutti gli italiani – a una riforma della Costituzione imposta con un atto di prepotenza unilaterale da una minoranza politica che si spaccia per maggioranza del Paese”. Lo ha detto il senatore M5s Roberto Scarpinato nella sua dichiarazione di voto sulla riforma costituzionale. “Questo radicale cambio di paradigma, che potremmo definire una plastica applicazione della massima “Qui comando io e me ne frego”, sia attuato da forze politiche che pur richiamandosi ipocritamente ai valori della Costituzione rivendicano la loro continuità culturale con forze ostili alla Costituzione del 1948 o estranee ai suoi valori. Fratelli d’Italia rivendica la sua continuità con il Movimento sociale italiano, un partito escluso per tutta la Prima Repubblica dall’arco costituzionale”. 

  • 11:47

    Scarpinato (M5s): “Deputati e senatori ridotti a comparse”

    “La data di oggi segna una svolta senza precedenti nella storia della Repubblica. Per la prima volta dal 1948 ad oggi una riforma della costituzione destinata a incidere sulla separazione dei poteri viene imposta dal governo con un testo blindato, annunciato fin dal suo deposito in Parlamento come assolutamente immodificabile, con la conseguenze riduzione di deputati e senatori della maggioranza a comparse, a schiacciabottoni privi di qualsiasi autonomia decisionale”. Lo ha detto il senatore M5s Roberto Scarpinato all’esordio della sua dichiarazione di voto sulla riforma costituzionale. 

  • 11:31

    Zanettin (Forza Italia): “Dedichiamo giornata storica a Berlusconi”

    “Parlo dal seggio che è stato del nostro rimpianto presidente Silvio Berlusconi. Berlusconi che per tutta la sua carriera si è battuto contro la giustizia ingiusta, e che per primo ha voluto introdurre la separazione delle carriere nel programma del centrodestra. Soprattutto a lui dedichiamo questa storica giornata”. Lo ha detto il senatore di Forza Italia Pierantonio Zanettin nella dichiarazione di voto sulla separazione delle carriere. L’ex premier, ha aggiunto, è “esempio ed emblema di una persecuzione giudiziaria senza precedenti, vittima di una magistratura politicizzata e ancora oggi di ancora ingiuste e infamanti anche post mortem, nonostante le assoluzioni con formula piena nei processi”.