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Israele accusa l’Onu: “Unifil ha abbattuto un nostro drone”. Finisce lo stato d’emergenza in vigore dal 7 ottobre

L’esercito israeliano ha accusato le forze di pace delle Nazioni Unite nel Libano meridionale di aver abbattuto un drone durante una missione di raccolta di informazioni. Non era mai successo prima. Raid Idf su Gaza: ci sono morti. Il ministro degli Esteri Sa'ar: "Non accetteremo truppe turche nella Striscia"
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Idf accusa la missione Onu in Libano: “Hanno abbattuto un nostro drone”

Le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno accusato l’Unifil di aver abbattuto un loro drone ieri nel sud del Libano, nella zona di Kfar Kila, dove le truppe israeliane stavano eseguendo una missione di ricognizione. “Un’indagine preliminare ha rivelato che l’Unifil ha sparato deliberatamente contro il drone, nonostante non rappresentasse alcuna minaccia”, si legge in una nota delle Idf. “Le forze delle Idf hanno lanciato una granata a mano nella zona in cui è stato abbattuto il drone”, prosegue la nota, sostenendo che “non sono stati sparati colpi contro le forze Unifil”. Ieri l’Unifil su ‘X’ aveva denunciato che le forze di difesa israeliane “con un carro armato hanno sparato contro i caschi blu” nel sud del Libano e che “fortunatamente l’attacco non ha causato né feriti né danni”. L’Unifil ha anche sottolineato che ”queste azioni delle Forze di difesa israeliane violano la risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza e la sovranità del Libano e dimostrano disprezzo per la sicurezza delle forze di pace impegnate nell’esecuzione dei compiti affidati dal Consiglio di Sicurezza nel Libano meridionale”. Nel ricostruire quanto accaduto, l’Unifil ha anche detto che “un drone israeliano si è avvicinato a una pattuglia dell’Unifil in azione nei pressi di Kfar Kila e ha sganciato una granata contro le forze di peacekeeping”. Di conseguenza “le forze di peacekeeping hanno applicato le necessarie contromisure difensive per neutralizzare il drone”, si legge sul post.

  • 16:29

    Otto palestinesi uccisi nelle ultime 48 ore

    Otto palestinesi sono stati uccisi nelle ultime 48 ore. Lo ha riferito il ministero della Salute di Gaza aggiungendo che 13 persone ferite sono state ricoverate in ospedale. Nella dichiarazione si legge inoltre che cinquanta corpi di palestinesi sono stati portati a Gaza da Israele e 41 corpi non identificati sono stati sepolti.

  • 15:42

    Israele autorizza ingresso squadra per cercare corpi ostaggi

    Israele ha autorizzato una squadra composta da membri della Croce Rossa, soccorritori egiziani e un rappresentante di Hamas a oltrepassare la Linea Gialla nella Striscia di Gaza per cercare i corpi degli ostaggi israeliani deceduti. Lo ha reso noto la portavoce del governo israeliano, Shosh Bedrosian. “Sotto stretta supervisione dell’esercito israeliano, la Croce Rossa, il team tecnico egiziano e un membro di Hamas sono stati autorizzati a varcare la Linea Gialla per individuare la posizione dei nostri ostaggi”, ha dichiarato Bedrosian ai giornalisti. Un portavoce della Croce Rossa ha confermato la partecipazione dell’organizzazione alle operazioni di ricerca.

  • 15:05

    Rubio: “Israele non ha rinunciato al suo diritto all’autodifesa”

    Il segretario di Stato americano Marco Rubio ha difeso l’attacco israeliano di sabato nel centro della Striscia di Gaza, sostenendo che non costituisce una violazione dell’accordo di cessate il fuoco. “Israele non ha rinunciato al suo diritto di autodifesa – ha dichiarato Rubio a bordo dell’Air Force One, sottolineando che – ovviamente, il cessate il fuoco si basa su obblighi da entrambe le parti”. Secondo l’esercito israeliano, il raid aveva come obiettivo un “terrorista della Jihad islamica” che stava pianificando “un attacco imminente” contro i soldati israeliani.Israele ha il diritto di agire se c’è una minaccia imminente, e tutti i mediatori sono d’accordo su questo”, ha aggiunto il capo della diplomazia statunitense.

  • 14:47

    Herzbollah: “Non vogliamo un’altra guerra aperta con Israele”

    Il leader di Hezbollah afferma di non voler aprire un fronte di guerra aperta con Israele ma ha ribadito che il partito non intende smantellare il suo arsenale, come invece chiesto dallo Stato ebraico, dagli Stati Uniti e dallo stesso governo di Beirut. Durante un’intervista rilasciata ad al Manar, la tv dello stesso partito armato libanese, il leader del movimento Naim Qasem ha affermato che “non abbiamo intenzione di lanciare battaglie contro Israele. Ma se ci viene imposta una battaglia, combatteremo Israele fino all’ultimo respiro”. Riguardo al disarmo di Hezbollah a favore dello Stato libanese, Qasem ha detto che il partito “ha ceduto il potere allo Stato libanese dopo l’accordo (di cessate il fuoco dello scorso novembre). Lo Stato è ora responsabile della difesa, dell’esercizio della sovranità e della prevenzione delle aggressioni”, ha detto Qasem.
    Eppure, ha affermato il leader di Hezbollah, “data l’incapacità dell’esercito di far fronte a tutte le aggressioni, l’importanza della resistenza (Hezbollah) a fianco dell’esercito è evidente”. Qasem ha poi ribadito “la necessità di un coordinamento tra l’esercito e la resistenza per far fronte alle aggressioni” israeliane, mettendo in guardia contro i “tentativi di disarmo” del suo partito. “La resistenza è un diritto legittimo”, ha detto Qasem. “Finché ci saranno aggressioni e minacce, il ruolo della resistenza rimarrà attuale”. Il leader sciita ha poi ribadito che Hezbollah non intende violare la tregua nonostante le quotidiane azioni militari israeliane in Libano: “Se reagiamo ora, sarà considerata una violazione dell’accordo e daremo un pretesto a Israele“, ha detto. 

  • 13:47

    Il ministro degli Esteri di Israele: “Non accetteremo truppe turche a Gaza”

    Israele non accetterà la presenza delle forze armate turche a nella Striscia di Gaza. Lo ha annunciato il ministro degli Esteri di Israele Gideon Sa’ar in una conferenza stampa a Budapest. “I paesi che vogliono o sono pronti a inviare forze armate dovrebbero essere almeno equi nei confronti di Israele”, ha affermato Sa’ar. Le relazioni tra Israele e Turchia sono peggiorate durante la guerra nella Striscia di Gaza, con il presidente turco Recep Tayyip Erdogan che ha criticato aspramente la campagna aerea e terrestre nella enclave palestinese, paragonandone le azioni a quelle dei nazisti e accusando il Paese di genocidio. “La Turchia, guidata da Erdogan, ha adottato un approccio ostile nei confronti di Israele“, e “non solo dichiarazioni ostili, ma anche misure diplomatiche ed economiche“, ha affermato Saar in una conferenza stampa congiunta con il ministro degli Esteri ungherese Peter Szijjarto. “Quindi non è ragionevole per noi permettere alle loro forze armate di entrare nella Striscia di Gaza e non lo accetteremo, come abbiamo detto ai nostri amici americani, ha aggiunto. 

  • 13:40

    Per la prima volta dal 7 ottobre viene revocato lo stato d’emergenza

    Per la prima volta dall’attacco del 7 ottobre 2023, il ministro della Difesa Israel Katz ha deciso che la situazione di emergenza dichiarata nel sud di Israele verrà revocata. E’ quanto si legge sul Times of Israel. La “situazione speciale” ha consentito al Comando del Fronte Interno dell’esercito di limitare gli assembramenti e chiudere alcune aree. È stata dichiarata la mattina del 7 ottobre in tutto il Paese, ma da allora è rimasta in vigore solo nel sud. L’ordine scadrà domani e, per la prima volta in oltre due anni, non ci sarà alcuna “situazione speciale” attiva in Israele. “Ho deciso di adottare la raccomandazione delle Idf e di revocare, per la prima volta dal 7 ottobre, la situazione speciale nel fronte interno”, ha dichiarato Katz in una nota. Afferma che “la decisione riflette la nuova realtà della sicurezza nel sud del Paese, raggiunta grazie alle azioni decise e decise degli ultimi due anni delle nostre eroiche truppe contro l’organizzazione terroristica Hamas“. 

  • 12:08

    Tajani: “Nessun ferito, ma tutti devono rispettare la missione Unifil”

    “In Libano non ci sono persone colpite, è un terreno molto difficile, sappiamo bene quali sono i rischi. Bisogna che tutte le parti in campo rispettino la presenza dell’Unifil, che è una presenza delle Nazioni Unite e tutti i paesi in campo sono parte delle Nazioni Unite e adesso bisogna lavorare perché tutta la tensione nell’area diminuisca. È ovvio che ancora il cessate il fuoco sia fragile e che ancora non sia iniziata la seconda fase per arrivare verso una vera pace. Però dobbiamo sostenere, lavorare tutti affinché si possa rinforzare e consolidare una situazione per poi avviare la ricostruzione, un percorso che porti alla convivenza pacifica fra due stati che si riconoscono reciprocamente. Difficilissimo, però bisogna farlo, cioè dobbiamo andare avanti tutti quanti”. Così il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, a margine di un convegno sulla pace promosso dalla Comunità di Sant’Egidio a Roma, dopo l’attacco di ieri dell’esercito israeliano al contingente in Libano.

  • 11:57

    Media: “Israele costringe un palestinese ad abbattere la sua casa”

    Le autorità israeliane hanno costretto stamattina un cittadino palestinese di Gerusalemme a demolire la sua casa nella città di Al-Issawiya, villaggio vicino a Gerusalemme Est. Lo scrive l’agenzia palestinese Wafa, che sottolinea come le autorità costringono i cittadini palestinesi, soprattutto nella Gerusalemme occupata, a demolire autonomamente le proprie case, con il pretesto di non avere un permesso. Coloro che si rifiutano di farlo vengono sottoposti a demolizione con bulldozer, imponendo costi esorbitanti al proprietario. Le autorità israeliane hanno inoltre demolito due case in costruzione nel quartiere Rashid della città di Kaabiya, nella regione della Galilea, all’interno dei Territori del 1948, con il pretesto, scrive la Wafa, che fossero state costruite senza permesso di costruzione. Secondo fonti locali, le squadre di demolizione della polizia israeliana hanno fatto irruzione nella città, hanno isolato l’area e hanno impedito ai residenti di avvicinarsi. Hanno notato che le due case erano in piedi da oltre 60 anni. Almeno altre 12 case nello stesso quartiere sono a rischio di demolizione. Sempre a quanto riferisce Wafa le forze israeliane hanno impedito agli agricoltori di raggiungere le loro terre nella città di Sinjil, a nord di Ramallah, per la raccolta delle olive. 

  • 11:55

    Le famiglie degli ostaggi: “Stop alla fase 2 fino alla restituzione dei corpi”

    Le famiglie degli ostaggi israeliani hanno chiesto che i prossimi passi del cessate il fuoco a Gaza, mediato dagli Stati Uniti, siano sospesi fino alla restituzione da parte di Hamas dei corpi rimanenti dei prigionieri deceduti. “Hamas sa esattamente dove si trova ognuno degli ostaggi deceduti. Sono trascorse due settimane dalla scadenza stabilita nell’accordo per la restituzione di tutti i 48 ostaggi, eppure 13 rimangono prigionieri di Hamas”, ha dichiarato l’Hostages and Missing Families Forum. “Le famiglie esortano il governo di Israele, l’amministrazione statunitense e i mediatori a non procedere alla fase successiva dell’accordo finché Hamas non avrà adempiuto a tutti i suoi obblighi e restituito tutti gli ostaggi a Israele”.  

  • 11:33

    Idf accusa la missione Onu in Libano: “Hanno abbattuto un nostro drone”

    Le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno accusato l’Unifil di aver abbattuto un loro drone ieri nel sud del Libano, nella zona di Kfar Kila, dove le truppe israeliane stavano eseguendo una missione di ricognizione. “Un’indagine preliminare ha rivelato che l’Unifil ha sparato deliberatamente contro il drone, nonostante non rappresentasse alcuna minaccia”, si legge in una nota delle Idf. “Le forze delle Idf hanno lanciato una granata a mano nella zona in cui è stato abbattuto il drone”, prosegue la nota, sostenendo che “non sono stati sparati colpi contro le forze Unifil”. Ieri l’Unifil su ‘X’ aveva denunciato che le forze di difesa israeliane “con un carro armato hanno sparato contro i caschi blu” nel sud del Libano e che “fortunatamente l’attacco non ha causato né feriti né danni”. L’Unifil ha anche sottolineato che ”queste azioni delle Forze di difesa israeliane violano la risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza e la sovranità del Libano e dimostrano disprezzo per la sicurezza delle forze di pace impegnate nell’esecuzione dei compiti affidati dal Consiglio di Sicurezza nel Libano meridionale”. Nel ricostruire quanto accaduto, l’Unifil ha anche detto che “un drone israeliano si è avvicinato a una pattuglia dell’Unifil in azione nei pressi di Kfar Kila e ha sganciato una granata contro le forze di peacekeeping”. Di conseguenza “le forze di peacekeeping hanno applicato le necessarie contromisure difensive per neutralizzare il drone”, si legge sul post.

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