Tajani, “da oggi missione italiana in Palestina e Giordania per Gaza”
Nell’ambito del vertice Med9 in Slovenia, il Vicepresidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana e ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Antonio Tajani ha ricordato l’impegno italiano lungo le tre direttrici della ricostruzione, della stabilizzazione e della formazione della futura classe dirigente palestinese. Sul primo fronte, Tajani ha ricordato la presenza oggi di una missione tecnica italiana, con tutte le articolazioni dello Stato, di ricognizione a Gerusalemme, Ramallah e poi in Giordania per verificare le aree prioritarie di intervento. Per la stabilizzazione della Striscia, il ministro ha confermato la disponibilità italiana a valutare un rafforzamento della presenza dei carabinieri al valico di Rafah e a Gerico, sottolineando come l’Italia sia pronta a fare la sua parte sul fronte della sicurezza nelle cornici internazionali e Onu che saranno definite.
Netanyahu: “Se avessi fermato la guerra, sarebbe stata la vittoria dell’Iran”
“Se avessi ascoltato molti di quelli presenti in questa Aula e fuori da essa, voi che mi avete chiesto di fermare la guerra, di arrendermi, di alzare le mani… Se avessi ceduto a queste richieste, la guerra sarebbe finita con una schiacciante vittoria di Hamas e dell’intero asse iraniano”. Lo ha dichiarato in un discorso alla Knesset il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu. “Voi lo sapete, e lo sappiamo tutti”, ha proseguito il primo ministro, mentre alcuni deputati dell’opposizione venivano espulsi dall’Aula per averlo interrotto. Netanyahu ha sostenuto che se avesse fermato la guerra, “tutti gli israeliani sarebbero andati in paradiso nel fumo nucleare”.
Berlino: “Preservare il cessate il fuoco”
Il portavoce del governo federale tedesco Stefan Cornelius ha affermato che Berlino “si aspetta che tutte le parti rispettino pienamente e senza indugio i propri impegni. Il cessate il fuoco deve essere preservato e, allo stesso tempo, deve essere migliorata la situazione umanitaria”. Cornelius ha anche sottolineato che “la temporanea violazione del cessate il fuoco è stata accolta con preoccupazione dal governo federale”. Il portavoce del governo tedesco ha poi ribadito che “il disarmo e, soprattutto, le ulteriori misure previste dal piano in 20 punti sono un processo molto lungo”. E, in particolare, che “le esperienze delle ultime ore hanno dimostrato che sarà un processo difficile”.
Netanyahu: “Risultati economici di Israele durante la guerra sorprendenti”
Il governo di Israele approverà presto il bilancio per il 2026 e “continueremo a rafforzare l’economia di Israele”. Lo ha dichiarato il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, parlando alla Knesset. Il premier ha dichiarato che i risultati economici di Israele durante la guerra stanno stupendo il mondo. “L’inflazione sta diminuendo, lo shekel è forte, la disoccupazione è al minimo storico e la borsa è ai massimi livelli”, ha detto Netanyahu.
Sanchez: “Rispettare il cessate il fuoco”
“Al di là delle responsabilità” rispetto alla violazione del cessate il fuoco a Gaza, “l’importante è tornare al 13 ottobre, quando è stato firmato il cessate il fuoco e mettere in atto i punti dell’accordo” per arrivare alla pace in Medioriente, ha detto il premier spagnolo Pedro Sanchez in conferenza stampa al termine del XII vertice Med9 a Portorose in Slovenia. “Vogliamo che si rispetti il cessate il fuoco, che si permetta l’accesso degli aiuti umanitari a Gaza, che ad oggi non è stato garantito come si presupponeva, e che possiamo camminare verso una soluzione definitiva ovvero la coesistenza pacifica”.
Netanyahu: “Ieri abbiamo sganciato 153 tonnellate di bombe”
“In risposta alla violazione del cessate il fuoco, ieri abbiamo attaccato Hamas con 153 tonnellate di bombe. Abbiamo anche colpito alti comandanti. Il cessate il fuoco non è una licenza per attaccarci”. Lo ha dichiarato alla Knesset il primo ministro Benjamin Netanyahu, riferendosi alla rappresaglia israeliana contro l’attacco sferrato ieri mattina a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, in cui sono stati uccisi due soldati. “Alla fine del processo, Hamas sarà eliminata politicamente e militarmente”, ha aggiunto Netanyahu.
Ue: “Primo importante test per il cessate il fuoco a Gaza”
“Il cessate il fuoco a Gaza ha appena affrontato il suo primo importante stress test. Gli attacchi di Hamas contro i civili palestinesi e il suo rifiuto di disarmare rendono il cessate il fuoco sempre più fragile”. Lo ha dichiarato l’Alta rappresentante Ue Kaja Kallas in conferenza stampa al termine del Consiglio Esteri a Lussemburgo. Il capo della diplomazia europea ha ribadito che “la missione” europea “di assistenza alle frontiere è pronta a partire”. Per quanto riguarda le sanzioni proposte dalla Commissione nei confronti di Israele, Kallas ha detto che “il cessate il fuoco ha cambiato il contesto”, ma “a meno che non si assista a un cambiamento reale e duraturo sul campo, incluso un maggiore invio di aiuti a Gaza, la minaccia di sanzioni rimane sul tavolo”.
Netanyahu vede Witkoff e Kushner per discutere degli ultimi sviluppi a Gaza
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha incontrato gli inviati statunitensi Steve Witkoff e Jared Kushner per discutere degli ultimi sviluppi regionali, dopo un fine settimana di violenze che ha messo a rischio la fragile tregua a Gaza mediata dagli Stati Uniti. “Il primo ministro Netanyahu ha incontrato oggi l’inviato speciale Steve Witkoff e Jared Kushner, genero del presidente Donald Trump, per esaminare gli aggiornamenti e la situazione nella regione”, ha dichiarato ai giornalisti la portavoce dell’ufficio del premier, Shosh Bedrosian. Bedrosian ha aggiunto che il vicepresidente americano Jd Vance e sua moglie sono attesi in Israele “per una visita di alcuni giorni”, durante la quale incontreranno anche Netanyahu.
Hamas: “45 palestinesi uccisi da Idf a gaza nelle ultime 48 ore”
Il ministero della Salute di Gaza ha dichiarato che 45 palestinesi sono stati uccisi nelle ultime 24 ore dal fuoco dell’Idf. Lo riporta Haaretz. Il ministero ha aggiunto che altri 12 corpi sono stati recuperati dalle macerie nella Striscia di Gaza. Il numero di palestinesi uccisi dal fuoco israeliano dall’inizio della guerra, il 7 ottobre 2023, è ora di 68.216. Oltre 170.000 sono rimasti feriti. Secondo il ministero, dall’annuncio del cessate il fuoco, avvenuto l’11 ottobre, nella Striscia di Gaza sono stati uccisi 80 palestinesi.
Israele: “Hamas continua a violare il cessate il fuoco”
Il ministero degli Esteri israeliano ha accusato Hamas di continuare “deliberatamente” a violare il cessate il fuoco a Gaza, accusando i presunti “terroristi di Hamas” di aver oltrepassato la linea gialla a est di Gaza City e di “rappresentare una minaccia” per le truppe israeliane. Stamattina l’Idf ha fatto sapere che le forze armate hanno aperto il fuoco sui due gruppi. Israele ha avvertito i palestinesi di non oltrepassare la linea che delimita la sua area di controllo a Gaza, ma l’area non è delimitata con dei marcatori visibili.