Il mondo FQ

Hamas restituisce le salme di altri 4 ostaggi. Israele vuole tutti i corpi ancora a Gaza: limita gli aiuti e chiude il valico di Rafah

Trump aveva detto: "Lo devono fare subito". Le autorità israeliane hanno deciso di chiudere il passaggio perché, per Tel Aviv, i miliziani non hanno compiuto sforzi significativi per restituire i corpi rimanenti. Abu Mazen: "Efferati crimini di Hamas"
Hamas restituisce le salme di altri 4 ostaggi. Israele vuole tutti i corpi ancora a Gaza: limita gli aiuti e chiude il valico di Rafah
Icona dei commenti Commenti
In Evidenza

IL PUNTO -Israele chiude il valico di Rafah in attesa di tutti i corpi degli ostaggi uccisi. Ma potrebbero volerci giorni

Il giorno dopo la firma dell’accordo di pace di Donald Trump i mediatori stanno già lavorando alla ‘fase 2’ del piano, in particolare sulla sicurezza e la futura amministrazione della Striscia, quando ancora la prima parte resta fragile. Hamas ha accusato Israele di aver aperto il fuoco contro i palestinesi, uccidendone 44 nelle ultime 24 ore “violando il cessate il fuoco”. Dal canto suo lo Stato ebraico ha deciso di chiudere per due giorni il valico di Rafah all’ingresso degli aiuti per la mancata consegna delle salme di 24 ostaggi, gli ultimi ancora a Gaza dopo i 4 corpi restituiti poco dopo il rilascio degli ultimi 20 rapiti ancora in vita.

“Il lavoro non è terminato” ha scritto Trump su Truth, chiedendo il ritorno immediato delle salme. La fazione palestinese ha quindi annunciato la restituzione di altri quattro corpi: “La pressione israeliana e quella dei mediatori hanno fatto il loro lavoro e Hamas è andata nel panico”, ha commentato una fonte politica israeliana ai media ebraici. Il Comitato internazionale della Croce Rossa ha tuttavia avvertito che potrebbero volerci “giorni o settimane” per ritrovarli tutti sotto le macerie della Striscia: la questione è “una sfida enorme, ancora più grande del rilascio delle persone vive”, ha spiegato, ammettendo che esiste anche la possibilità che non vengano mai ritrovati.

Anche l’Egitto, riferiscono media arabi, ha inviato sue squadre a Gaza per aiutare a individuare la posizione degli ostaggi deceduti e accelerare la consegna a Israele. Le condizioni sul terreno sono infatti disastrate: secondo il Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo, oltre l’80% degli edifici nella Striscia sono andati distrutti o danneggiati dalla guerra, e nella sola Gaza City la percentuale arriva al 92%. L’Undp descrive la distruzione come “devastante”, con almeno 55 milioni di tonnellate di macerie da smaltire prima di avviare la ricostruzione.

Le autorità locali del resto affrontano le stesse difficoltà nel recupero dei corpi dei palestinesi uccisi durante la guerra: dall’entrata in vigore del cessate il fuoco, le squadre di soccorso hanno recuperato più di 250 corpi, alcuni dei quali giacevano per strada, scrive l’agenzia palestinese Wafa, ma si stima che siano oltre 10.000 quelli sotto le macerie. Intanto il bilancio delle vittime continua a salire: secondo al Jazeera altre 9 persone sono rimaste uccise mentre tentavano di tornare alle loro case a Gaza City, nel nord della Striscia, o a Khan Yunis nel sud, mentre il ministero della Sanità di Hamas parla di 44 e 29 feriti nelle ultime 24 ore.

L’Idf ha spiegato che i soldati israeliani hanno sparato colpi di avvertimento all’indirizzo di “individui sospetti” che si stavano avvicinando alle truppe o tentavano di oltrepassare la ‘Linea Giallà, la prima demarcazione del graduale ritiro dei militari, prima di richiedere l’intervento aereo. La situazione nella Striscia resta critica anche sul piano umanitario e sanitario: l’Oms ha avvertito che 15.600 persone hanno urgente bisogno di evacuazione medica per poter essere curati fuori dalla Striscia. Tra questi 3.800 sono bambini, e la maggior parte ha subito amputazioni agli arti. Onu e Croce Rossa hanno inoltre chiesto l’apertura di tutti i valichi di frontiera per Gaza per consentire l’ingresso degli aiuti.

Nella Gaza del cessate il fuoco si continua dunque a morire. Di spari, di fame, di malattie, ma anche di vendette tra bande. Un video shock porta alla luce i crimini di Hamas contro i clan di oppositori e le famiglie beduine che negli ultimi mesi si erano schierate apertamente contro i terroristi: il filmato mostra i miliziani sparare a sette condannati a morte in ginocchio e con le mani legate dietro la schiena. Intorno una folla di persone che riprendono la scena con i cellulari, urlano Allahu Akbar, inneggiano, fischiano. Poi gli spari, il sangue, i corpi a terra. 

  • 22:16

    IL PUNTO -Israele chiude il valico di Rafah in attesa di tutti i corpi degli ostaggi uccisi. Ma potrebbero volerci giorni

    Il giorno dopo la firma dell’accordo di pace di Donald Trump i mediatori stanno già lavorando alla ‘fase 2’ del piano, in particolare sulla sicurezza e la futura amministrazione della Striscia, quando ancora la prima parte resta fragile. Hamas ha accusato Israele di aver aperto il fuoco contro i palestinesi, uccidendone 44 nelle ultime 24 ore “violando il cessate il fuoco”. Dal canto suo lo Stato ebraico ha deciso di chiudere per due giorni il valico di Rafah all’ingresso degli aiuti per la mancata consegna delle salme di 24 ostaggi, gli ultimi ancora a Gaza dopo i 4 corpi restituiti poco dopo il rilascio degli ultimi 20 rapiti ancora in vita.

    “Il lavoro non è terminato” ha scritto Trump su Truth, chiedendo il ritorno immediato delle salme. La fazione palestinese ha quindi annunciato la restituzione di altri quattro corpi: “La pressione israeliana e quella dei mediatori hanno fatto il loro lavoro e Hamas è andata nel panico”, ha commentato una fonte politica israeliana ai media ebraici. Il Comitato internazionale della Croce Rossa ha tuttavia avvertito che potrebbero volerci “giorni o settimane” per ritrovarli tutti sotto le macerie della Striscia: la questione è “una sfida enorme, ancora più grande del rilascio delle persone vive”, ha spiegato, ammettendo che esiste anche la possibilità che non vengano mai ritrovati.

    Anche l’Egitto, riferiscono media arabi, ha inviato sue squadre a Gaza per aiutare a individuare la posizione degli ostaggi deceduti e accelerare la consegna a Israele. Le condizioni sul terreno sono infatti disastrate: secondo il Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo, oltre l’80% degli edifici nella Striscia sono andati distrutti o danneggiati dalla guerra, e nella sola Gaza City la percentuale arriva al 92%. L’Undp descrive la distruzione come “devastante”, con almeno 55 milioni di tonnellate di macerie da smaltire prima di avviare la ricostruzione.

    Le autorità locali del resto affrontano le stesse difficoltà nel recupero dei corpi dei palestinesi uccisi durante la guerra: dall’entrata in vigore del cessate il fuoco, le squadre di soccorso hanno recuperato più di 250 corpi, alcuni dei quali giacevano per strada, scrive l’agenzia palestinese Wafa, ma si stima che siano oltre 10.000 quelli sotto le macerie. Intanto il bilancio delle vittime continua a salire: secondo al Jazeera altre 9 persone sono rimaste uccise mentre tentavano di tornare alle loro case a Gaza City, nel nord della Striscia, o a Khan Yunis nel sud, mentre il ministero della Sanità di Hamas parla di 44 e 29 feriti nelle ultime 24 ore.

    L’Idf ha spiegato che i soldati israeliani hanno sparato colpi di avvertimento all’indirizzo di “individui sospetti” che si stavano avvicinando alle truppe o tentavano di oltrepassare la ‘Linea Giallà, la prima demarcazione del graduale ritiro dei militari, prima di richiedere l’intervento aereo. La situazione nella Striscia resta critica anche sul piano umanitario e sanitario: l’Oms ha avvertito che 15.600 persone hanno urgente bisogno di evacuazione medica per poter essere curati fuori dalla Striscia. Tra questi 3.800 sono bambini, e la maggior parte ha subito amputazioni agli arti. Onu e Croce Rossa hanno inoltre chiesto l’apertura di tutti i valichi di frontiera per Gaza per consentire l’ingresso degli aiuti.

    Nella Gaza del cessate il fuoco si continua dunque a morire. Di spari, di fame, di malattie, ma anche di vendette tra bande. Un video shock porta alla luce i crimini di Hamas contro i clan di oppositori e le famiglie beduine che negli ultimi mesi si erano schierate apertamente contro i terroristi: il filmato mostra i miliziani sparare a sette condannati a morte in ginocchio e con le mani legate dietro la schiena. Intorno una folla di persone che riprendono la scena con i cellulari, urlano Allahu Akbar, inneggiano, fischiano. Poi gli spari, il sangue, i corpi a terra. 

  • 21:55

    L’ufficio di Abu Mazen condanna esecuzioni sommarie compiute da Hamas: “Crimini efferati”

    L’ufficio della presidenza dell’Autorità Nazionale Palestinese ha condannato le esecuzioni sommarie e di massa compiute da Hamas e documentate a Gaza nei giorni scorsi. Nella dichiarazione si afferma che si tratta di “crimini efferati” che non hanno giustificazione e riflettono l’insistenza di Hamas nel governare attraverso la forza e il terrore. L’ufficio di Abu Mazen dichiara inoltre che “queste violazioni devono essere fermate immediatamente e che “il ripristino della legge e delle legittime istituzioni del popolo palestinese a Gaza è l’unico modo per porre fine allo stato di caos e ricostruire la fiducia nazionale”. 

  • 21:54

    Consegnate quattro bare da Hamas alla Croce Rossa

     Un annuncio congiunto dell’Idf e dello Shin Bet riferisce le informazioni avute dalla Croce Rossa: quattro bare con le salme di ostaggi deceduti sono state trasferite loro da Hamas. I mezzi degli operatori sono in viaggio verso le forze dell’Idf e dell’Isa nella Striscia di Gaza.

  • 21:48

    Croce Rossa sul luogo indicato da Hamas per consegna cadaveri

    La Croce Rossa è arrivata sul luogo in cui Hamas, secondo gli annunci, consegnerà i corpi degli ostaggi a Gaza City. Lo riferiscono i media palestinesi, citati da Times of Israel, senza specificare quanti saranno i corpi consegnati dall’organizzazione. 

  • 21:47

    Il rabbino militare nella Striscia di Gaza per cerimonia commemorativa

    Il rabbino militare, il generale di brigata Eyal Karim, è entrato nella Striscia di Gaza per celebrare una cerimonia commemorativa per gli ostaggi morti non appena Hamas li avrà consegnati questa sera alla Croce Rossa. 

  • 21:21

    Idf e Shin Bet: “Croce rossa in viaggio per recuperare le bare degli ostaggi”

    Idf e Shin Bet hanno annunciato che “secondo le informazioni ricevute, la Croce Rossa si sta dirigendo verso un punto di incontro nella Striscia di Gaza settentrionale, dove verranno consegnate diverse bare di ostaggi caduti”. Lo riporta Ynet. L’Idf ha aggiunto che “desidera agire con delicatezza e attendere l’identificazione ufficiale, che verrà prima consegnata alle famiglie degli ostaggi caduti. Hamas è tenuta a rispettare l’accordo e a compiere gli sforzi necessari per restituire tutti gli ostaggi caduti”.

  • 21:19

    Trump: “Ho parlato con Hamas attraverso i miei inviati”.

    “Ho parlato con Hamas attraverso i miei inviati”. Lo ha detto Donald Trump precisando di aver avuto colloqui “ai più alti livelli”

  • 20:34

    Hamas restituirà “questa notte” ad Israele le salme di “almeno quattro” ostaggi

    Hamas restituirà “questa notte” ad Israele le salme di “almeno quattro” ostaggi, forse sei. Lo ha reso noto un esponente di Hamas. “Abbiamo informato i mediatori che consegneremo tra i quattro e i sei corpi di prigionieri israeliani questa notte”, ha detto all’Afp.

  • 20:33

    Trump: “Se Hamas non rinuncia alle armi, ci penseremo noi”

    “Se Hamas non rinuncia alle armi, ci penseremo noi”. Lo ha detto Donald Trump. “Lo faremo velocemente e forse con violenza”. 

CASA BIANCA-ITALIA

di Alessandro Orsini 18.50€ Acquista