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Gaza, al via in Egitto i colloqui per la tregua. Cbs: “L’attacco con droni contro le navi della Flotilla in Tunisia è stato ordinato da Netanyahu”

Entrambe le delegazioni sono arrivate a Sharm El-Sheikh. L'organizzazione palestinese: “Israele apra all’ingresso di aiuti umanitari e permetta alla popolazione di spostarsi liberamente nella Striscia durante la negoziazione”. Tel Aviv: “Non libereremo Barghouti”
Gaza, al via in Egitto i colloqui per la tregua. Cbs: “L’attacco con droni contro le navi della Flotilla in Tunisia è stato ordinato da Netanyahu”
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Cbs: “L’attacco con droni contro le navi della Flotilla in Tunisia è stato ordinato da Netanyahu”

Il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha approvato direttamente le operazioni militari all’inizio del mese scorso contro due imbarcazioni della Global Sumud Flotilla diretta a Gaza con aiuti umanitari e attivisti filo-palestinesi, tra cui la svedese Greta Thunberg: la notizia viene data da Cbs News in esclusiva, citando due funzionari dell’intelligence americana informati. Secondo le fonti, l’8 e il 9 settembre le forze israeliane hanno lanciato droni da un sottomarino e sganciato ordigni incendiari sulle imbarcazioni ormeggiate al largo del porto tunisino di Sidi Bou Said, provocando un incendio.

  • 22:45

    Trump: “Nessuna tensione con Netanyahu”

    Donald Trump smentisce che ci sia stata tensione tra lui e Benjamin Netanyahu per l’accordo su Gaza. “Non è vero, è stato molto positivo“, ha detto il presidente americano.

  • 22:45

    Trump: “Hamas ha accettato alcune cose molto importanti”

    Donald Trump afferma che Hamas “ha accettato alcune cose molto importanti” e che “avremo un accordo presto“.

  • 21:08

    Arrivati gli ultimi attivisti della Flotilla: tuta grigia da prigioniero e numero di riconoscimento

    Sono scesi dall’aereo in tuta grigia da prigioniero, ognuno con un numero di riconoscimento. Gli attivisti della Sumud Flotilla – rientrati in Italia oggi da Atene dopo essere stati portati dalle autorità israeliane nella capitale greca – erano provati ma di sicuro felici di riabbracciare le proprie famiglie, che li aspettavano in aeroporto a Malpensa a Milano. “Alcuni di noi hanno deciso di restare in prigione un po’ in più senza firmare i documenti per l’espulsione immediata, perché volevamo monitorare ed essere sicuri che non accadesse nulla agli altri detenuti più deboli, senza lasciare indietro nessuno”, ha spiegato il presidente di Action Aid Italia, Abderrahmane Amajou, tra gli attivisti appena rientrati. Altri sono atterrati e atterreranno in queste ore a Roma e a Bologna. 

  • 20:36

    Colloquio telefonico Putin-Netanyahu

    Il presidente russo Vladimir Putin e il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu hanno discusso oggi al telefono della situazione in Medio Oriente e del piano del presidente americano Donald Trump per porre fine al conflitto a Gaza. A riferirne è stato il Cremlino. Putin e Netanyahu hanno inoltre manifestato interesse nel trovare soluzioni negoziate alla situazione del programma nucleare iraniano e a favore di un’ulteriore stabilizzazione della Siria. Lo riporta il Times of Israel.

  • 19:58

    L’eurodeputata franco-palestinese Rima Hassan: “Picchiata dalla polizia israeliana”

    L’eurodeputata franco-palestinese Rima Hassan, espulsa insieme ad altri 160 attivisti da Israele dopo l’arresto per aver partecipato alla flottiglia per Gaza, ha dichiarato lunedì ad Atene di essere stata “picchiata” dalla polizia israeliana. “Sono stata picchiata mentre salivo sul furgone da due poliziotti israeliani”, ha dichiarato la deputata de La France Insoumise all’Afp dall’aeroporto internazionale di Atene, dove è atterrata questo pomeriggio con gli altri attivisti espulsi, tra cui Greta Thunberg.”Abbiamo molto da denunciare”, ha aggiunto, sottolineando “il trattamento che abbiamo ricevuto da parte del regime israeliano”. “Alcuni di noi sono stati picchiati”. Non ha fornito ulteriori dettagli, affermando solo che “a volte eravamo in 13-15 per cella, nemmeno sui letti, ma su materassi sul pavimento” nella “prigione di massima sicurezza israeliana del Negev”. “Ci mancava davvero tutto”.

  • 19:57

    Pizzaballa: “Deve essere la volta buona. Il percorso è ancora tutto in salita”

    “Deve essere la volta buona. Il percorso è ancora tutto in salita. Le insidie sono tante. La volontà reale di risolvere non è proprio tutta lì. Però c’è anche tanta stanchezza. C’è anche una pressione popolare, anche internazionale, oltre che degli Stati Uniti. E questo fa pensare che forse è comunque qualcosa di nuovo”. In un’intervista andata in onda stasera al Tg3, il cardinale Pierbattista Pizzaballa, patriarca latino di Gerusalemme, risponde sul piano di pace di Trump per Gaza e se per lui si tratta della volta buona, a due anni dal 7 ottobre. Il porporato spiega quanto sia importante, affinché tutto finisca, che gli ostaggi israeliani tornino a casa: “assolutamente sì – risponde -. Bisogna voltare pagina, le famiglie naturalmente sono coinvolte direttamente, ma tutto il Paese, tutto Israele è bloccato dalla situazione degli ostaggi. Non si può pensare a un futuro, a una visione, a nulla, finché non si risolve questa cosa”.
    Su come vede il futuro di Gaza, Pizzaballa sottolinea che “è molto difficile dire. E’ tutto distrutto, non c’è più niente. E’ tutto da ricostruire, non soltanto le infrastrutture, i muri, qualsiasi cosa, ma anche il tessuto sociale”. E se vede possibile una convivenza tra i due popoli dopo tutto quello che è successo: “onestamente una convivenza tra i due popoli subito dopo la fine della guerra non è pensabile – risponde il patriarca di Gerusalemme -. C’è troppo odio. Si dovrà innanzitutto fare un lavoro al proprio interno, all’interno delle due società, di cura”. 

  • 19:56

    Casa Bianca: “Il presidente vuole il cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi a Gaza”

    “Il presidente vuole il cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi a Gaza, l’amministrazione sta lavorando duro per far andare avanti le cose il più velocemente possibile, ora sono in corso colloqui tecnici” in Egitto: lo ha detto la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, ribadendo che “vogliamo procedere molto velocemente”. 

  • 19:55

    Unicef: “Non c’è un posto sicuro nella Striscia di Gaza”

    “Non c’è un posto sicuro nella Striscia di Gaza”. Lo afferma L’Unicef. In un post su X il portavoce James Elde ha spiegato che “tutti hanno una certa responsabilità, ma la vittima è una sola. Ieri, oggi e, senza azioni concrete, domani. I bambini palestinesi”. Nel video allegato al post, Elder racconta che “Gaza City ospita ancora decine di migliaia di bambini”, compresi quelli che hanno perso arti nei bombardamenti aerei, racconta. “I bambini di Gaza tremano per l’impatto dei bombardamenti”. Elder ha ricorda che “l’emissione di un ordine di evacuazione generale per i civili non significa che coloro che rimangono perderanno il diritto alla protezione”, sottolineando come il diritto internazionale garantisca la protezione dei civili in qualsiasi circostanza. 

  • 19:31

    Portavoce Flotilla: “Si indaghi sull’ordine di Netanyahu di attaccarci con i droni”

    “Se queste notizie dovessero essere confermate si aggiungeranno alla vergogna su chi ci accusava di esserci autosabotati. Speriamo che tutte queste informazioni vengano prese in considerazione dai pm anche in virtù dell’esposto fatto in Procura”. Così la portavoce del Global Movement to Gaza, Maria Elena Delia, in merito alle notizie diffuse da media stranieri secondo cui Netanyahu ordinò l’attacco con i droni contro la Flotilla l’8 e il 9 settembre scorsi contro due imbarcazioni ormeggiate in Tunisia.

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