Houthi: “Le nostre difese aeree hanno sventato gli attacchi di Israele”
Gli Houthi nello Yemen hanno affermato che le loro difese aeree sono riuscite a contrastare “l’aggressione sionista contro il nostro Paese, costringendo alcune formazioni di combattimento a ritirarsi prima di portare a termine l’attacco e sventando la maggior parte dell’assalto”. Le riprese hanno mostrato che diversi siti a Sanàa sono stati colpiti.
Idf: “Raid nello Yemen sono la risposta agli attacchi con droni e missili”
L’Idf rende noto di aver colpito “obiettivi militari del regime terroristico degli Houthi nelle zone di Sanaa e Al Jawf, in Yemen: il quartier generale delle relazioni pubbliche militari degli Houthi, campi militari un deposito di carburante utilizzato per attività terroristiche”. L’esercito sottolinea che i raid stati condotti in risposta alle aggressioni contro Israele, tra cui il lancio di droni e missili terra-terra. “Il dipartimento delle relazioni p degli Houthi è responsabile della diffusione di messaggi propagandistici sui media. Durante la guerra, questo quartier generale ha guidato gli sforzi di propaganda e la campagna di terrore psicologico del regime”, dichiara l’Idf: “il regime terroristico degli Houthi opera sotto la direzione e il finanziamento del regime iraniano, con l’obiettivo di danneggiare Israele e i suoi alleati. Il regime sfrutta il dominio marittimo per proiettare forza e condurre attività terroristiche contro il commercio e la navigazione globale”.
Katz conferma: “Nuovi raid sullo Yemen, colpiti campi militari degli Houthi”
Il ministro della Difesa Israel Katz ha confermato con una nota l’attacco israeliano contro gli Houthi nello Yemen. “Avevamo promesso ulteriori attacchi, e oggi abbiamo inflitto un altro colpo doloroso all’organizzazione terroristica Houthi nello Yemen”, ha dichiarato. “L’Idf hanno appena colpito a Sanaa e in altre località dello Yemen, prendendo di mira campi militari presidiati da operativi Houthi, incluso l’apparato di propaganda del gruppo. Il braccio lungo dello Stato di Israele raggiungerà e colpirà il terrorismo ovunque esso si trovi e da qualunque luogo rappresenti una minaccia per i nostri cittadini”.
Herzog: “A Doha abbiamo preso di mira il capo negoziatore di Hamas Khalil al-Hayya”
“Abbiamo preso di mira il capo negoziatore di Hamas Khalil al-Hayya perché ostacolava un accordo di cessate il fuoco e di liberazione degli ostaggi a Gaza. Continuava a dire ‘Sì, ma’ durante i negoziati”. Lo ha dichiarato il presidente di Israele Isaac Herzog al Daily Mail. “È il numero uno di Hamas e ha le mani sporche del sangue di migliaia di israeliani”, ha affermato Herzog, attualmente in visita per tre giorni nel Regno Unito, dove oggi incontrerà il primo ministro britannico Keir Starmer.
Media: “Israele sta attaccando Sanaa, la capitale dello Yemen”
I media arabi riferiscono che l’Idf sta attaccando Sanaa, la capitale dello Yemen. Il nuovo attacco arriva dopo che gli Houthi hanno lanciato decine di droni nei giorni scorsi, colpendo anche l’aeroporto di Ramon, vicino a Eilat, domenica scorsa. Nel frattempo il traffico aereo all’aeroporto Ben Gurion è stato interrotto per circa 15 minuti.
A 24 ore dall’attacco a Doha incerta la sorte dei membri di Hamas
A ventiquattro ore dall’attacco israeliano a una villetta di Doha dove si sarebbe tenuta una riunione di alti funzionari di Hamas, non ci sono ancora notizie certe sulla sorte delle persone che si trovavano all’interno e che erano l’obiettivo dei caccia della Israeli Air Force: una fonte israeliana ha ipotizzato che i leader di Hamas non siano stati uccisi, ma feriti. Diversi analisti internazionali sollevano dubbi.
Egitto e Turchia avevano avvertito i leader di Hamas all’estero che c’erano minacce serie alla loro incolumità, il capo dell’Idf li aveva minacciati direttamente. Allora, se davvero si erano incontrati nella villetta a Doha, ci si interroga sul perché possano aver ignorato gli avvertimenti sui rischi.
Le bombe hanno causato gravi danni all’edificio colpito a Doha, come si vede nei video diffusi, e l’area è tuttora sotto il controllo delle forze di sicurezza del Qatar, riportano i media internazionali sul posto. L’ottimismo di ieri delle forze di sicurezza israeliane per la riuscita dell’operazione, ha lasciato il posto oggi allo scetticismo. Hamas ieri in un comunicato ufficiale ha smentito che i suoi funzionari siano rimasti uccisi, ma finora non ha fornito prove che siano vivi. Il Qatar invece ha dichiarato che tra le vittime c’é il figlio del capo negoziatore di Hamas Khalil al-Hayya, al-Hamam.
Qatar incarica team legali per azioni contro Netanyahu
Un team legale in Qatar ha ricevuto l’incarico di valutare la possibilità di intentare azioni legali a livello internazionale contro il primo ministro Benyamin Netanyahu per l’attacco di ieri contro i leader di Hamas a Doha. Lo riferisce la Bbc citando fonti del Qatar. Nella conferenza stampa di ieri il primo ministro qatarino Mohammed bin Abdulrahman Al-Thani, ha definito il raid “terrorismo sponsorizzato dallo Stato” e ha affermato che il suo Paese si riserva il diritto di rispondere.
Hamas: “Non ci sono discussioni sul cessate il fuoco”
Non ci sono discussioni in corso su un eventuale cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. Lo ha sottolineato un funzionario di Hamas alla Cnn all’indomani del raid aereo israeliano che ha preso di mira la leadership del movimento palestinese riunita a Doha per discutere la proposta americana. “Nessuno sta parlando di questo al momento”, ha dichiarato il funzionario, rispondendo a una domanda sullo status dei colloqui. Secondo una fonte diplomatica, la risposta di Hamas alla proposta di tregua Usa, tramite i mediatori del Qatar, era prevista per ieri sera, ma il raid ha sconvolto i piani.
“Capo di Hamas obbliga miliziani a restare a Gaza City”
Il quotidiano saudita Asharq Al-Awsat scrive oggi che l’attuale comandante militare di Hamas, Izz al-Din Haddad, ha ordinato ai miliziani di rimanere a Gaza City e di prepararsi alla battaglia, mentre l’Idf si prepara a invadere e conquistare la città. Nel messaggio ai suoi combattenti Haddad ha affermato che “sarà in prima linea e prevede che la campagna durerà mesi”. Secondo il report, altri gruppi terroristici hanno minacciato di punire i combattenti se avessero lasciato la città.
Dall’alba 34 morti nei raid israeliani
Fonti mediche hanno riferito all’agenzia di stampa palestinese Wafa che dall’alba 34 residenti della Striscia, di cui 26 di Gaza City, sono stati uccisi dai bombardamenti israeliani. Secondo le stesse fonti, 15 gazawi sono stati uccisi e altri sono rimasti feriti in un raid che ha colpito le tende che ospitavano gli sfollati a ovest di Gaza City.