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Raid su Doha, Herzog: “Preso di mira il capo negoziatore di Hamas”. L’Idf attacca anche Sana’a, capitale dello Yemen

Il premier del Qatar dopo l'attacco: "Netanyahu va consegnato alla giustizia". Trump: "Israele non ci ha avvertito". Nuovi raid su Gaza City: demolita una torre
Raid su Doha, Herzog: “Preso di mira il capo negoziatore di Hamas”. L’Idf attacca anche Sana’a, capitale dello Yemen
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Herzog: “A Doha abbiamo preso di mira il capo negoziatore di Hamas Khalil al-Hayya”

“Abbiamo preso di mira il capo negoziatore di Hamas Khalil al-Hayya perché ostacolava un accordo di cessate il fuoco e di liberazione degli ostaggi a Gaza. Continuava a dire ‘Sì, ma’ durante i negoziati”. Lo ha dichiarato il presidente di Israele Isaac Herzog al Daily Mail. “È il numero uno di Hamas e ha le mani sporche del sangue di migliaia di israeliani”, ha affermato Herzog, attualmente in visita per tre giorni nel Regno Unito, dove oggi incontrerà il primo ministro britannico Keir Starmer.

  • 22:00

    Il premier del Qatar: “Netanyahu va consegnato alla giustizia”

    Benjamin Netanyahu “deve essere consegnato alla giustizia”. Lo ha detto il primo ministro del Qatar, Mohammed bin Abdulrahman bin Jassim Al Thani, in un’intervista alla Cnn. Netanyahu sta “cercando di minare ogni possibilità di stabilità, ogni possibilità di pace” attaccando la leadership di Hamas ai colloqui di Doha, ha accusato Al Thani. “Penso che ciò che Netanyahu ha fatto ieri abbia semplicemente ucciso ogni speranza” per gli ostaggi israeliani a Gaza, ha detto il premier. “Non c’è alcuna giustificazione: questo va considerato un atto di terrorismo”.

  • 20:55

    Houthi: “In raid israeliano 35 morti e 131 feriti”

    Il ministero della Salute degli Houthi riferisce che nei raid israeliani di oggi pomeriggio sullo Yemen 35 persone sono morte e 131 rimaste ferite.

  • 19:48

    Netanyahu: “Abbiamo agito come gli Usa dopo l’11 settembre”

    In un video postato sui social in lingua inglese il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha paragonato il raid effettuato ieri da Israele a Doha in Qatar contro i vertici di Hamas alle operazioni degli Stati Uniti dopo gli attacchi terroristici dell’11 settembre 2001, il cui anniversario cade proprio domani. “Cosa ha fatto l’America dopo l’11 settembre? – chiede Netanyahu – ha promesso di dare la caccia ai terroristi che avevano commesso quel crimine atroce, ovunque si trovassero. E due settimane dopo ha anche approvato una risoluzione al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, dove si afferma che i governi non possono dare rifugio ai terroristi”. Secondo Netanyahu lo Stato ebraico ha seguito lo stesso approccio. “Abbiamo fatto esattamente quello che ha fatto l’America quando ha attaccato i terroristi di al-Qaeda in Afghanistan e dopo che sono andati a uccidere Osama bin Laden in Pakistan”, ha sostenuto. 

  • 19:44

    Netanyahu al Qatar: “Espellete i terroristi o portateli alla giustizia. O lo faremo noi”

    “Dico al Qatar e a tutti i Paesi che ospitano i terroristi, o li espellete o li consegnate alla giustizia. Perché se non lo farete voi, lo faremo noi“. Così il premier israeliano Benjamin Netanyahu all’indomani del raid a Doha contro la leadership di Hamas ed il cui esito è ancora incerto.

  • 19:15

    Il Canada “sta valutando” le sue relazioni con Israele

    Il Canada “sta valutando” le sue relazioni con Israele dopo gli attacchi in Qatar contro i leader di Hamas: lo ha detto il ministro degli Esteri di Ottawa.

  • 19:03

    Fonti di Hamas: “Due dirigenti feriti nei raid su Doha”

    Due alti funzionari di Hamas sono rimasti feriti negli attacchi israeliani su Doha, uno dei quali è in “condizioni critiche”. Lo hanno rivelato fonti dell’organizzazione palestinese ad Al-Sharq Al-Awsat, precisando che i due feriti fanno parte dell’ufficio politico di Hamas e “stanno ricevendo cure in un ospedale privato sotto stretta sorveglianza”. Al momento non hanno voluto rivelare la loro identità. Le fonti hanno indicato che “alcune delle bombe sganciate dagli aerei da guerra israeliani sul sito hanno colpito anche altri luoghi all’interno del complesso”, tra cui l’ex ufficio del defunto capo dell’ufficio politico del movimento, Ismail Haniyeh, dove era in corso la riunione della leadership di Hamas. Una delle bombe ha colpito un angolo dell’ampio ufficio di Haniyeh, ferendo i membri dell’ufficio politico “che erano seduti in un altro angolo, relativamente lontano dal luogo dell’impatto della bomba”.

  • 18:07

    Houthi: “9 morti e 118 feriti nei raid israeliani sullo Yemen”

    E’ di almeno 9 morti e 118 feriti il bilancio dei raid che Israele ha condotto in Yemen sulla capitale Sanàa e sul governatorato di al-Jawf. Lo ha reso noto il ministero della Salute controllato dagli Houthi, stando a quanto riferito dall’emittente al-Masirah, affiliata al gruppo filo-iraniano.

  • 17:45

    Riad israeliano a Doha, rinviato a domani il Consiglio di Sicurezza Onu

    Su richiesta di Doha è stata rinviata a domani la riunione di emergenza del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite convocata dopo il raid di Israele contro la leadership di Hamas in Qatar. Lo ha riferito la Corea del Sud, presidente di turno dell’organismo. “Il Consiglio di Sicurezza dell’Onu ha rinviato a domani pomeriggio la riunione d’emergenza sulla situazione in Medio Oriente, su richiesta del Qatar, per consentire la partecipazione del primo ministro qatariota”, ha precisato la presidenza sudcoreana in una nota.

  • 17:36

    Netanyahu sui raid in Yemen: “Chiunque ci attacchi, lo raggiungeremo”

    “Continueremo a colpire. Chiunque ci colpisca, chiunque ci attacchi, lo raggiungeremo“. Lo ha dichiarato il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, in un video pubblicato sui social poco dopo i raid condotti dalle Idf su Sanàa, la capitale dello Yemen controllata dagli Houthi. “Qualche giorno fa abbiamo eliminato la maggior parte dei membri del governo terroristico Houthi. In risposta, due giorni fa gli Houthi hanno attaccato l’aeroporto di Ramon”, ha proseguito Netanyahu, sottolineando che “questo non ci ha scoraggiato: oggi li abbiamo colpiti di nuovo dall’alto, contro le loro strutture terroristiche, contro le basi terroristiche con un gran numero di terroristi e anche contro altre strutture”.

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