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Gaza, Idf ordina l’evacuazione da Gaza City. “Distrutto grattacielo per presenza di Hamas”. La replica: “Lì solo civili”

Al Jazeera: "58 persone uccise dall'alba di oggi, 16 erano alla ricerca di aiuti umanitari"
Gaza, Idf ordina l’evacuazione da Gaza City. “Distrutto grattacielo per presenza di Hamas”. La replica: “Lì solo civili”
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La giornata: l’Idf caccia i palestinesi e spiana le torri a Gaza City

“Continuiamo”. È sintetizzata in un’unica parola di Israel Katz, l’intenzione di Israele di portare avanti la conquista di Gaza City radendola al suolo, un grattacielo dopo l’altro. Il ministro della Difesa israeliano ha accompagnato il messaggio a un video, che mostra il bombardamento dell’Idf che ha polverizzato la torre Al-Sussi di 15 piani. “Lì i terroristi avevano allestito postazioni di osservazione per monitorare le forze israeliane”, è l’accusa dell’esercito, rispedita al mittente dalle autorità governative di Hamas, secondo cui l’edificio ospitava solo civili. La scelta per la popolazione rimane la stessa degli ultimi 23 mesi: scappare, come ordinato ancora una volta dalle forze israeliane, e raggiungere le cosiddette “zone umanitarie” nel sud della Striscia, oppure restare e morire. E allungare la scia di sangue che ormai sfiora i 70mila morti dall’inizio della guerra, di cui almeno 20mila sono bambini, secondo Save the Children che cita il conteggio del governo di Hamas.

Secondo l’ong, almeno un bimbo è morto ogni ora dall’inizio della guerra. Dei 20mila “uccisi dalle forze israeliane”, almeno 1.009 avevano meno di un anno, e quasi la metà (450) di questi neonati è nata durate la guerra e a causa di essa è stata uccisa. Sono almeno 42.011 i bambini feriti, mentre secondo l’Onu almeno 21mila i piccoli rimasti invalidi a vita. A testimoniare l’orrore senza fine di Gaza sono le immagini dei corpi senza vita e dei feriti negli ospedali, insieme a quelle dei piccoli ridotti alla fame per una crisi umanitaria che la rinnovata campagna militare dell’Idf a nord non fa altro che esacerbare. “Ai residenti di Gaza City diciamo di approfittare di questa opportunità per trasferirvi senza indugio nella zona umanitaria e unirvi alle migliaia di persone che vi si sono già recate”, ha ribadito nelle scorse ore il portavoce dell’esercito Avihai Adraee. Ma nonostante siano state dichiarate zone sicure, quelle di Al-Mawasi e di Khan Yunis restano aree ripetutamente bombardate dalle forze israeliane, con decine di morti registrati ogni giorno.

L’unica speranza di sopravvivere per la popolazione civile è riposta in una soluzione diplomatica al conflitto che tuttavia resta lontana. Hamas si è detto pronto a un accordo globale per la fine della guerra e il rilascio di tutti gli ostaggi (secondo i media arabi avrebbe inviato una sua delegazione al Cairo per nuovi incontri), una posizione accolta con scetticismo dal governo di Netanyahu che non ha alcuna intenzione di fermare le operazioni militari per estirpare con la forza i miliziani dalla Striscia. Venerdì alla Casa Bianca, il presidente Donald Trump ha tuttavia rivelato che i negoziati con il gruppo palestinese “sono in fase molto avanzata”: “Abbiamo detto loro di lasciare uscire tutti gli ostaggi subito”. Altrimenti, “se la vedranno brutta, sarà orribile”, ha minacciato il tycoon.

Dei 251 israeliani rapiti durante l’attacco del 7 ottobre 2023, 47 si trovano ancora nelle mani di Hamas a Gaza. Di questi, si ritiene che almeno 25 siano morti. Ma secondo Trump, il numero potrebbe essere ancora più alto: “Credo che alcuni siano deceduti di recente, almeno da quello che ho sentito. Spero che non sia vero”, ha detto il presidente americano. Parole che tagliano come coltelli, per le famiglie degli ostaggi scese in piazza insieme a migliaia di persone a Gerusalemme e in tutto Israele per l’ennesimo sabato di protesta contro il governo, per chiedere un accordo per il cessate il fuoco e la liberazione dei rapiti dopo oltre 700 giorni di prigionia. Secondo Merav Svirsky, sorella dell’ostaggio ucciso Itay Svirsky, una “bandiera nera” sventola sulla pianificata conquista di Gaza City: “Il governo israeliano prepara il terreno per il prossimo omicidio di ostaggi”, ha tuonato. “Questa non è teoria, è un avvertimento reale”.

  • 12:41

    Egitto: “Una sciocchezza definire volontario lo sfollamento di cittadini a Gaza”

    Il ministro degli Esteri egiziano Badr Abdelatty, il cui Paese è un mediatore chiave negli sforzi per porre fine alla guerra di Gaza, afferma che descrivere lo sfollamento dei palestinesi come volontario è una “sciocchezza”. Israele aveva precedentemente invitato gli abitanti di Gaza City a spostarsi verso sud, mentre le sue forze avanzavano sempre più nell’area urbana più grande dell’enclave. “Se c’è una carestia provocata dall’uomo (a Gaza), è per cacciare i residenti dalle loro terre. È assurdo dire che si tratta di uno sfollamento volontario”, ha affermato Abdelatty in una conferenza stampa congiunta con il commissario generale dell’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi, Philippe Lazzarini, come riporta Times of Israel.

  • 12:00

    Media, 21 morti in raid Idf a Gaza, 6 le persone morte di fame

    Almeno 21 persone sono state uccise, di cui 13 a Gaza City, dalle forze israeliane durante gli attacchi dall’alba. Lo riporta Al Jazeera. Sei persone sono morte nelle ultime 24 ore a causa della fame imposta da Israele, ha dichiarato il ministero della Salute di Gaza.

  • 11:44

    Avviso Idf per evacuazione edificio a Gaza City: “Presenza di Hamas”

    Il portavoce in arabo delle Idf, il colonnello Avichai Adraee, ha diramato un “avviso urgente” ai residenti di Gaza City, invitandoli a evacuare un edificio e le tende adiacenti nella zona di Beirut Junction e Arab League University Street, in preparazione di un attacco. “Le Idf attaccheranno presto l’edificio a causa della presenza di infrastrutture terroristiche di Hamas al suo interno o nelle sue vicinanze. Per la vostra sicurezza, siete tenuti a evacuare immediatamente la zona a sud verso l’area umanitaria di Khan Yunis”, ha dichiarato il colonnello dell’Idf, come riporta Ynet.

  • 10:50

    Msf, interi quartieri distrutti a Gaza City, centinaia di migliaia a rischio

    “Negli ultimi giorni, le forze israeliane hanno accelerato la loro campagna genocida e di pulizia etnica espandendo la loro attività militare a Gaza City. Ci sono bombardamenti di giorno e di notte, la popolazione è terrorizzata e non sa dove andare né cosa fare. Abbiamo visto interi quartieri distrutti e demoliti, senza praticamente nessun edificio rimasto in piedi – denuncia Esperanza Santos, coordinatrice delle emergenze di Msf a Gaza – Sono zone soggette a ordini di evacuazione, ma gli attacchi avvengono anche nel resto di Gaza City, dove vivono ancora centinaia di migliaia di persone”.

    “I nostri team stanno continuando a fornire assistenza alle persone ferite dai bombardamenti israeliani – ustionati, traumatizzati e con fratture gravi – e a coloro che soffrono di malnutrizione nelle unità di terapia intensiva materna e neonatale di Msf – continua – Gli ospedali rimasti a Gaza City sono sovraffollati. Stanno già operando oltre la loro capacità e l’eventuale evacuazione di tutti i pazienti, compresi i neonati e i malati gravi, sarebbe estremamente difficile”.

    Secondo Santos, “pochissime persone sono riuscite a spostarsi verso sud perché la maggior parte di loro non può permetterselo dato che i trasporti sono costosi. E anche al sud non c’è spazio per accogliere quasi un milione di persone, oltre ad essere un luogo che non è immune dagli attacchi. La popolazione non solo è confusa da messaggi contraddittori, ma è anche assediata da bombardamenti e attacchi e non vede davvero alcuna soluzione. Molti rimangono ancora a Gaza City semplicemente perché non hanno altra scelta”. “L’offensiva israeliana su Gaza City deve essere fermata immediatamente”, è il suo appello.

  • 10:48

    Al Jazeera, almeno 10 morti in attacchi Idf a Gaza City

    Al Jazeera Arabic, citando fonti dell’ospedale al-Shifa, ha riferito che cinque persone, tra cui un bambino, sono state uccise e altre ferite in seguito a un attacco israeliano a un’abitazione nel campo profughi di Shati. Altre cinque persone sono state uccise e altre ferite dopo che le forze israeliane hanno bombardato un’altra abitazione a ovest di piazza al-Shuhada, sempre nel campo profughi di Shati. Secondo Al Jazeera, le forze israeliane continuano a demolire edifici e abitazioni in città utilizzando robot esplosivi.

  • 10:43

    Idf istituisce una “zona umanitaria” a Khan Younis: “Sforzo di assistenza”

    “Alla luce dell’espansione della manovra nella città di Gaza e della presa delle roccaforti di Hamas nell’ambito dell’Operazione ‘Carri di Gedeone B'”, le Idf annunciano oggi l’istituzione di una zona umanitaria a Khan Younis. “La zona umanitaria comprende infrastrutture essenziali come ospedali da campo, condotte idriche e impianti di desalinizzazione, insieme alla continua fornitura di cibo, tende, medicinali e attrezzature mediche all’area, coordinata da Cogat (l’agenza del ministero della Difesa delle attività civili nei Territori, ndr) responsabile con la comunità internazionale”, fanno sapere le Idf. Si sottolinea che lo sforzo di assistenza umanitaria per l’area e l’adattamento delle infrastrutture continueranno in modo costante in collaborazione con l’Onu e le organizzazioni internazionali, parallelamente all’espansione della manovra.

  • 10:38

    Idf intima ai residenti di Gaza City di spostarsi a sud

    L’esercito israeliano (Idf) ha esortato la popolazione di Gaza City a evacuare la città e a spostarsi urgentemente verso sud, verso una “zona umanitaria”. “A partire da adesso, e per facilitare la partenza dei residenti della città, dichiariamo l’area (costiera) di Al-Mawasi (nel sud della Striscia di Gaza) zona umanitaria”, annuncia un messaggio in arabo dell’Idf. “Ai residenti di Gaza City e a tutti coloro che vi si trovano: approfittate di questa opportunità per trasferirvi senza indugio nella zona umanitaria e unirvi alle migliaia di persone che vi si sono già recate”, si legge ancora nel messaggipo urgente pubblicato sui social media dal colonnello Avihai Adraee, portavoce dell’esercito israeliano per la lingua araba. L’Onu stima il numero di persone presenti nell’area di Gaza City in circa un milione e avverte di un imminente “disastro” per l’offensiva militare sulla città capoluogo di Gaza.

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