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Gaza, il ministro Ben-Gvir minaccia la Sumud Flotilla: “Li tratteremo come terroristi”. Kallas: “Riconoscimento Palestina aiuta soluzione due Stati”

Le dichiarazioni poche ore dopo la notizia della partenza delle imbarcazioni. Intanto gli Houthi lanciano droni contro Israele
Gaza, il ministro Ben-Gvir minaccia la Sumud Flotilla: “Li tratteremo come terroristi”. Kallas: “Riconoscimento Palestina aiuta soluzione due Stati”
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La Global Sumud Flotilla è ripartita da Barcellona. Era rientrata in porto a causa del maltempo

La spedizione umanitaria della Global Sumud Flotilla è ripartita da Barcellona alla volta di Gaza, dopo il rientro temporaneo in porto a causa del maltempo che ha sferzato la costa del nordest della Spagna. La missione umanitaria punta a forzare il blocco navale di Israele sulla Striscia e ad aprire un corridoio umanitario per portare aiuti alla popolazione della Striscia. La decisione di rientrare nel porto catalano, dopo aver salpato intorno alle 15 di domenica 31 agosto, era stata presa per garantire la sicurezza degli equipaggi che trasportano oltre 300 attivisti provenienti da 44 Paesi, fra cui Greta Thunberg, ed evitare problemi alle imbarcazioni più piccole.

  • 21:11

    La Global Sumud Flotilla è ripartita da Barcellona. Era rientrata in porto a causa del maltempo

    La spedizione umanitaria della Global Sumud Flotilla è ripartita da Barcellona alla volta di Gaza, dopo il rientro temporaneo in porto a causa del maltempo che ha sferzato la costa del nordest della Spagna. La missione umanitaria punta a forzare il blocco navale di Israele sulla Striscia e ad aprire un corridoio umanitario per portare aiuti alla popolazione della Striscia. La decisione di rientrare nel porto catalano, dopo aver salpato intorno alle 15 di domenica 31 agosto, era stata presa per garantire la sicurezza degli equipaggi che trasportano oltre 300 attivisti provenienti da 44 Paesi, fra cui Greta Thunberg, ed evitare problemi alle imbarcazioni più piccole.

  • 19:28

    Ministra Anp: “Bene aiuti, ma serve via politica”

    “In Palestina è in corso una crisi umanitaria. Grazie per il vostro sostegno, è per noi molto importante. Nel corso della nostra riunione abbiamo discusso della situazione di Gaza e della Cisgiordania. Abbiamo confermato la soluzione dei due stati e il ruolo dell’autorità palestinese a Gaza”. Lo ha detto la ministra degli Affari Esteri dell’Autorità Nazionale Palestinese, Varsen Aghabekian al termine della visita ai bambini palestinesi in cura presso il policlinico Agostino Gemelli di Roma. “L‘assistenza umanitaria è molto importante – ha aggiunto – ma è importante anche la via politica, perché solo misure sul terreno possono portare ai due stati. Ora noi guardiamo alla conferenza di New York, auspicando che i Paesi del mondo supportino la Palestina. Non è simbolico il riconoscimento della Palestina, perché la soluzione dei due Stati è l’unica soluzione per la pace e la sicurezza, anche per Israele”.

  • 16:47

    Kallas: “Riconoscimento Palestina aiuta soluzione due Stati”

    “Spetta agli Stati membri decidere se riconoscere o meno lo Stato della Palestina, perché l’Unione Europea non riconosce nessuno. Il riconoscimento della Palestina probabilmente non fermerà le uccisioni ma manterrà viva la soluzione dei due Stati. L’Europa è la sostenitrice più convinta di questa soluzione dei due Stati”. Lo ha detto l’Alta rappresentante Ue, Kaja Kallas, intervenendo al Forum strategico di Bled.

  • 16:43

    Netanyahu cita Trump: “No accordo parziale su ostaggi”

    “Dimenticate gli accordi parziali sugli ostaggi. Entrate con tutte le vostre forze a Gaza”: sono le parole di Donald Trump riferite dal premier israeliano Benjamin Netanyahu durante il gabinetto che si è tenuto tra ieri sera e le prime ore di oggi sugli sviluppi delle operazioni nella Striscia. Netanyahu ha sottolineato che raggiungere un accordo parziale con Hamas sulla liberazione di parte degli ostaggi non è all’ordine del giorno spiegando che “la finestra di legittimità di Israele presso la comunità internazionale è limitata e che una pausa per un accordo parziale danneggerebbe gli sforzi per distruggere Hamas”.

  • 16:41

    Capo Idf frena sull’occupazione: “Porterà a governo militare”

    Il piano per l’occupazione di Gaza City porterà all’occupazione dell’intera enclave palestinese con la conseguenza che in Israele si formerà “un governo militare”. Lo ha dichiarato il capo di Stato maggiore delle Idf, il generale Eyal Zamir, durante la riunione del gabinetto di sicurezza di ieri sera, secondo quanto riferisce il sito di Ynet. “State andando verso un governo militare – ha detto Zamir -. Il vostro piano ci sta conducendo lì. Comprendetene le implicazioni“. Durante una riunione che Ynet ha descritto come “accesa”, Zamir ha detto ai ministri che “la vostra decisione di conquistare Gaza City, e che in seguito porterà alla conquista dei campi profughi nella Gaza centrale, ci porterà a un governo militare, perché non ci sarà nessun altro organismo che possa assumersi la responsabilità della popolazione”. Il segretario di gabinetto Yossi Fuchs ha rispondo affermando che era già stata presa la decisione di non istituire un governo militare a Gaza. Il ministro della Sicurezza nazionale, Itamar Ben Gvir, ha quindi dichiarato: “Invece di un governo militare, incoraggiate l’emigrazione volontaria“. E il ministro delle Finanze Bezalel Smotrich ha tagliato corto: “Abbiamo preso una decisione”.

  • 15:58

    Gli Houthi lanciano droni contro Israele

    Gli Houthi stanno lanciando droni contro Israele per ritorsione dopo l’attacco dell’Idf di giovedì scorso a Sanaa in cui è rimasto ucciso il premier del gruppo sostenuto dall’Iran, diversi ministri e alti funzionari. Lo riferiscono fonti militari israeliane, spiegando che il primo è già stato sparato. L’aeronautica militare sta monitorando e si sta preparando per intercettare i velivoli senza pilota carichi di esplosivo. Il tempo di arrivo dei droni dallo Yemen a Israele è di diverse ore. Ieri sera il capo di stato maggiore degli Houthi Mohammed al Ghamari, ha dichiarato che “Israele si è aperto le porte dell’inferno”.

  • 15:56

    Hamas: “Piano Usa? Gaza non è in vendita”

    Gaza non è in vendita“: così Bassem Naim, membro dell’ufficio politico di Hamas, reagisce al piano postbellico statunitense –  pubblicato dal Washington Post– che prevede lo sfollamento della popolazione e la sottomissione del territorio palestinese al controllo americano con la trasformazione della Striscia in resort di lusso e polo dell’hi-tech. Naim afferma che la Striscia è “parte integrante della grande patria palestinese” ribadendo il “rifiuto di Hamas e del nostro popolo” al piano.

  • 14:15

    Schlein: “Governo italiano difenda attivisti di Sumud Flotilla”

    “Le minacce del ministro israeliano Gvir contro le attiviste e gli attivisti della Global Sumud Flotilla vanno rispedite con forza al mittente da parte dei governi europei, del governo italiano e anche dell’Ue. E’ partita la più grande missione umanitaria dal basso che cerca di rompere il blocco degli aiuti umanitari, del cibo, dell’energia, dell’acqua, ai palestinesi operato dal governo criminale di Netanyahu e dei suoi ministri che parlano apertamente della loro intenzione di cancellare Gaza e la Palestina. In questa vicenda l’unica cosa illegale sono i crimini del governo Netanyahu. Noi siamo e saremo al fianco degli attivisti della Global Sumud Flottilla e siamo convinti che il governo italiano debba prendere posizione per difendere gli attivisti italiani che sono a bordo”. Lo ha detto la segretaria del Pd Elly Schlein a margine della sua visita alla Feste dell’Unità a Livorno, dove è stato organizzato un pranzo con volontari e militanti dem.

  • 13:45

    Global Sumud Flotilla: “Preoccupati dalle dichiarazioni di Israele”

    “Preoccupazione” per le dichiarazioni da Israele che gli esponenti della Global Sumud Flotilla saranno trattati come terroristi è stata espressa da Sergio Pratali Maffei, rappresentante per il Friuli Venezia Giulia dell’iniziativa. “Preoccupa sì – ha aggiunto intervenendo a un sit-in davanti al Varco 4 del Porto di Trieste per chiedere la pace – ma ovviamente l’abbiamo messo in conto. Noi lavoriamo all’interno del diritto internazionale. Nelle precedenti missioni le navi sono state sempre intercettate in acque internazionali, quindi la violazione è da parte loro. Ci sono stati anche dei morti, come sapete, però la missione, oltre ad avere un valore umanitario, ha anche un valore politico e simbolico. Laddove c’è un immobilismo da parte dei governi – ha sottolineato – in particolare da parte di quelli italiani, la società civile a livello internazionale si sta muovendo. La preoccupazione da parte di chi partecipa c’è – ha ribadito – sono tutte persone che mettono a rischio la propria vita, ma che in questa fase storica ritengono che non sia possibile continuare a restare a guardare”

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