Cinque minuti al fischio d’inizio
Tutto pronto a Monaco di Baviera: coreografia delle due curve, squadre nel tunnel.
Momenti chiave
Tutto pronto a Monaco di Baviera: coreografia delle due curve, squadre nel tunnel.
L’Inter ha la sua occasione, forse l’ultima per questo ciclo. Le incognite ci sono, ma anche la consapevolezza che questa squadra si è meritata questi 90 minuti (o forse di più). L’Inter di Simone Inzaghi è a un passo dal paradiso, di nuovo. A due anni dalla notte di Istanbul sfumata per un nulla contro il City di Guardiola, i nerazzurri si ripresentano all’ultimo atto della Champions League. Di fronte c’è il Paris Saint–Germain, che non è più una collezione di costose figurine, ma un gruppo giovane guidato dalla sapienza di Luis Enrique. In palio per l’Inter c’è il trofeo più importante, un’eredità da lasciare al futuro, la consacrazione europea di Simone Inzaghi, l’eventuale ultima danza per alcuni veterani. Il rovescio della medaglia però sarebbe terribile: la seconda sconfitta in tre anni, una stagione da zero titoli dove aver flirtato con il triplete, il rischio di dover affrontare separazioni dolorose. Il conto alla rovescia è partito
(4-3-3): Donnarumma; Hakimi, Marquinhos, Pacho, Nuno Mendes; Joao Neves, Vitinha, Fabian Ruiz; Douè, Dembelè, Kvaratskhelia.
A disposizione: Safonov, Tenas, Kimpembe, Goncalo Ramos, Lee, Hernandez, Mayulu, Barcola, Zaire-Emery, Lucas Beraldo, Mbaye.
All. Luis Enrique
(3-5-2): Sommer; Pavard, Acerbi, Bastoni; Dumfries, Barella, Calhanoglu, Mkhitaryan, Dimarco; Thuram, Lautaro Martinez.
A disposizione: Di Gennaro, Martinez, De Vrij, Zielinski, Arnautovic, Frattesi, Asllani, Carlos Augusto, Bisseck, Darmian, Zalewski, Taremi.
All. Inzaghi