La Camera approva il decreto: 163 sì
La Camera ha approvato il decreto Sicurezza, che ora va in Senato per la conversione definitiva in legge. I sì sono stat 163, i no 91, gli astenuti uno.
La Camera ha approvato il decreto Sicurezza, che ora va in Senato per la conversione definitiva in legge. I sì sono stat 163, i no 91, gli astenuti uno.
Momenti chiave
“Questo provvedimento, per larga parte incostituzionale, ha un’unica funzione: costruire un manifesto elettorale da spendere nelle prossime campagne elettorali”. Lo ha detto Roberto Giachetti, deputato di Italia Viva, nel corso delle dichiarazioni di voto sul decreto sicurezza. “È probabile che, come già successo con altri provvedimenti ispirati alla medesima filosofia, la Corte costituzionale smantelli questo obbrobrio securitario, approvato grazie all’avallo dell’ex garantista Carlo Nordio”, ha concluso.
“L’articolo 31 del dl sicurezza o, meglio, del dl repressione, è forse il peggiore di tutti. È quello che si occupa dei servizi segreti ed è, di fatto, la legalizzazione del terrorismo di Stato”. Lo ha dichiarato Laura Boldrini, deputata Pd ed ex presidente della Camera, intervenendo la notte scorsa sul provvedimento nell’aula di Montecitorio. “Parliamo della possibilità che, con una firma della presidente del Consiglio, un agente dei servizi segreti possa creare e dirigere organizzazioni terroristiche con finalità sia di terrorismo internazionale che di eversione dell’ordine democratico e può fabbricare e detenere materiale esplodente. Una cosa di una gravità assoluta, nel Paese della strage di piazza della Loggia, di cui proprio ieri ricorreva l’anniversario, di Ustica, della strage di Bologna, di piazza Fontana. E sono state proprio le famiglie delle vittime delle stragi a denunciare per prime queste norme di un provvedimento che rappresenta la più significativa svolta autoritaria del governo Meloni“, ricorda.
“Forzature continue alle regole istituzionali hanno portato a questo decreto legge imposto dalle spaccature interne alla maggioranza. Misure senza necessità e urgenza, tagliole, nessuna discussione, voto di fiducia. La sicurezza è un bene giuridico importante ma per questa destra significa solo far leva sulle paure”. Lo ha detto il deputato di Alleanza Verdi e Sinistra Devis Dori in dichiarazione di voto sul decreto Sicurezza.
Aula semideserta stamane alla Camera e banchi della maggioranza completamente vuoti, durante le dichiarazioni di voto al decreto sicurezza. Gli iscritti a parlare sono 95, tutti deputati delle opposizioni. Il dem Andrea Casu ha rimarcato l’assenza totale dei deputati di maggioranza durante il suo primo intervento: “Non c’è neanche un parlamentare di maggioranza, ora che iniziamo a confrontarci non ce n’è neanche uno!”.
Al via alla Camera le dichiarazioni di voto al decreto sicurezza. Gli iscritti a parlare sono 95, tutti deputati delle opposizioni. Alle 17.30 sono previste le dichiarazioni di voto finale, con un rappresentante per gruppo e la diretta televisiva. Il voto finale è atteso per le ore 19. La seduta è ripresa dopo la maratona notturna in cui sono stati esaminati tutti gli ordini del giorno.
E’ terminata la lunga maratona notturna che ha visto l’Aula della Camera impegnata nell’esame degli ordini del giorno al decreto sicurezza. Il presidente di turno, Giorgio Mulè, ha dato appuntamento ai deputati – dopo la pausa tecnica concordata in capigruppo -per le 9.30 per le dichiarazioni di voto. La votazione finale è attesa attorno alle 19.