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Lavrov: “Dopo lo scambio di prigionieri invieremo nostra proposta di accordo”. Colloqui in Vaticano? “Irrealistico”

Zelensky annuncia il completamento della prima fase scambio prigionieri. Kiev: "Svizzera disponibile a ospitare futuri incontri"
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Lavrov: “Irrealistico lo scenario dei colloqui di pace in Vaticano”

Il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov ha giudicato “irrealistico” un incontro tra delegazioni russa e ucraina in Vaticano. Lo riferisce la Tass. “Non è elegante che Paesi ortodossi discutano in una sede cattolica delle questioni relative alla eliminazione delle cause fondamentali” del conflitto, ha detto Lavrov, aggiungendo che tra queste “cause fondamentali” vi è quello che ha definito “il percorso di distruzione della Chiesta ortodossa ucraina” da parte delle autorità di Kiev. “Penso che non sarebbe facile per lo stesso Vaticano ricevere delegazioni di due Paesi ortodossi in queste condizioni”, ha concluso il capo della diplomazia russa. Da capire anche quale sarà il rapporto tra Leone XIV e il Patriarca ortodosso di Mosca, Kirill. Lo snodo ecumenico è fondamentale per riavvicinare il presidente russo Vladimir Putin alla Santa Sede. Il leader del Cremlino, infatti, era stato ricevuto tre volte in udienza privata da Francesco e il clima tra i due sembrava abbastanza cordiale. Poi, il conflitto russo ucraino ha interrotto bruscamente ogni dialogo. Prevost ora ha l’occasione di ricucire il rapporto con Mosca anche attraverso il Patriarcato ortodosso russo

  • 19:11

    Lavrov: “Pronti a presentare proposta accordo dopo scambio prigionieri”

    La Russia è pronta a consegnare all’Ucraina una proposta di accordo sul cessate il fuoco subito dopo il completamento dello scambio di prigionieri. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov, citato dall’agenzia russa Tass. “Non appena si concluderà lo scambio di prigionieri, saremo pronti a trasmettere alla parte ucraina il progetto di documento che stiamo finalizzando”, ha affermato Lavrov. Il capo della diplomazia russa ha precisato che Mosca sta lavorando alla seconda fase degli accordi raggiunti recentemente a Istanbul, che prevede la stesura da parte di ciascuna delle due parti di un documento con le condizioni per una “soluzione sostenibile, a lungo termine e globale” del conflitto. Lavrov ha confermato che è in corso la preparazione della lista per uno scambio di prigionieri basato sul principio del “mille per mille”.

  • 18:33

    Tajani: “In Vaticano no colloqui interlocutori, solo conclusivi”

    “Non credo che si debba esporre la Santa Sede e il Santo Padre a colloqui interlocutori. Il Vaticano potrebbe essere il luogo dove si concludono gli accordi”. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, commentando con i giornalisti in Messico le parole del capo della diplomazia russa, Sergei Lavrov, che ha bollato come “irrealistico” tenere colloqui di pace con gli Ucraini in Vaticano. “Noi ce la stiamo mettendo tutta, ben venga la disponibilità del Vaticano ad accogliere – credo – il round conclusivo”, ha proseguito Tajani, ribadendo l’appello a Vladimir Putin ad ascoltare “gli appelli” di Stati Uniti ed Europa e a sedersi “attorno a un tavolo con Zelensky per raggiungere quanto prima un cessate il fuoco. Però non credo che prima della fine dell’anno si potrà arrivare ad una cessazione definitiva delle ostilità e arrivare ad una pace duratura”.

  • 18:24

    Russo-italiano condannato a 29 anni per attentanti

    Un russo in possesso anche di cittadinanza italiana, Ruslan Sidiki, è stato condannato in Russia a 29 anni di reclusione per l’accusa di avere organizzato attacchi a infrastrutture militari e civili su mandato dei servizi d’intelligence ucraini. Lo apprende l’Ansa a Mosca. Alla lettura della sentenza, in una Corte di Ryazan, erano presenti due funzionari del Consolato italiano. Ruslan, 37 anni, era stato arrestato nella fine del 2023 con l’accusa di avere cercato di attaccare con droni esplosivi una base aerea militare a Dyagilevo, nella regione di Ryazan, e di avere compiuto un attentato esplosivo ad una ferrovia nella stessa regione facendo deragliare un treno merci.

  • 17:27

    Missili russi contro porto di Odessa

    La Russia ha lanciato due missili balistici contro infrastrutture nel porto meridionale ucraino di Odessa, uccidendo un lavoratore e ferendone altri otto, quattro dei quali in modo grave. Lo ha affermato il governatore regionale Oleh Kiper. Si tratta del primo attacco registrato contro il porto dall’11 marzo. I combattimenti, nel frattempo, continuano lungo la linea del fronte di circa 1.000 chilometri.

  • 17:26

    Accorso Ucraina-Usa su fondo per ricostruzione

    Stati Uniti e Ucraina hanno finalizzato la creazione di un fondo per la ricostruzione tre settimane dopo aver definito l’accordo sullo sfruttamento delle risorse minerarie. “Il fondo è stato ora lanciato ufficialmente”, ha dichiarato la ministra dell’Economia, Yulia Svyrydenko su X. Svyrydenko ha parlato del Fondo come di un “simbolo dell’impegno strategico a lungo termine” da parte degli Usa.

  • 17:25

    Zelensky: “Completata prima fase scambio prigionieri”

    “Stiamo riportando a casa la nostra gente. La prima fase dell’accordo di scambio ‘1000 per 1000‘ è stata completata. Questo accordo è stato raggiunto durante l’incontro in Turchia ed è fondamentale attuarlo integralmente. Oggi: 390 persone”. È quanto scrive in un post sui social il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. “Sabato e domenica prevediamo che lo scambio proseguirà”, ha aggiunto, “grazie a tutti coloro che stanno aiutando e lavorando 24 ore su 24, 7 giorni su 7, per riportare a casa gli uomini e le donne ucraini. È molto importante riportare a casa tutti coloro che sono ancora in prigionia. Stiamo verificando ogni cognome, ogni dettaglio su ogni persona. Continueremo i nostri sforzi diplomatici per rendere possibili tali passi”.

  • 16:08

    Cominciato il maxi scambio di prigionieri

    Russia e Ucraina hanno cominciato il maxi scambio di prigionieri concordato nei negoziati di Istanbul, che proseguirà nei prossimi giorni. Ne danno notizia le agenzie russe. La Russia ha restituito all’Ucraina 270 prigionieri e 120 civili, ha affermato il Ministero della Difesa russo. In risposta, sono stati rimpatriati 270 militari russi e 120 civili, tra cui alcuni civili della regione di Kursk catturati dalle forze armate ucraine, riporta Sky News. In tutto sono mille prigionieri per parte. Lo scambio durerà tre giorni a causa dell’elevato numero di detenuti coinvolti nello scambio concordato nel primo round di trattative dirette la settimana scorsa a Istanbul

  • 13:54

    Kiev: “Svizzera disponibile a ospitare futuri incontri”

    “La Svizzera ha confermato la propria disponibilità a ospitare anche futuri incontri volti a raggiungere una soluzione pacifica” nel conflitto in Ucraina. Lo ha scritto su Telegram il capo dell’Ufficio presidenziale ucraino, Andriy Yermak, dopo un colloquio con il consigliere per la sicurezza nazionale della Svizzera, Gabriel Lüchinger con cui – sottolinea – “si è discusso anche del futuro del dialogo per una pace giusta: continuiamo a lavorare”.  

  • 12:34

    Parolin: “Noi disponibili ma non c’è nessun incontro sui negoziati”

    Non ci sono date per eventuali trattative di pace tra Russia e Ucraina da tenere in Vaticano. L’offerta della Santa Sede come luogo di negoziato è ancora valida ma non sono arrivati segnali di apertura su un possibile incontro nel mese di giugno. “Il Santo Padre ha espresso disponibilità a facilitare il dialogo tra le parti, ma non ho ricevuto riscontri in questo senso”. E’ quanto ha detto il cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin a Repubblica. Le risposte di Parolin sono arrivate a margine dell’ordinazione episcopale del nuovo nunzio in Bielorussia, monsignor Ignazio Ceffalia. Nella cerimonia all’altare della Cattedra di San Pietro, il porporato ha ricordato al nuovo vescovo le sfide che lo attendono nel Paese in cui verrà mandato come ambasciatore pontificio, al centro delle tensioni regionali e continentali “per la tragica guerra in Ucraina” di cui, ha aggiunto con un sospiro, “non si vede purtroppo ancora la fine”. 

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