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Dazi, Fmi: “Notevoli ribassi delle stime ma non recessione”. Trump: “Faremo buon accordo con Pechino”

Il governatore della Federal Reserve Powell: "Le misure del presidente Usa portano a una crescita più debole". Bce: "I dazi hanno deteriorato le prospettive dell'Eurozona". Il colosso francese LVMH avverte: "Senza intese trasferiremo parte della produzione negli Usa". E Confindustria: "Rischio che aziende italiane delocalizzino negli Stati Uniti è concreto"
Dazi, Fmi: “Notevoli ribassi delle stime ma non recessione”. Trump: “Faremo buon accordo con Pechino”
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Bce: “I dazi hanno deteriorato le prospettive dell’Eurozona”

“L’economia dell’area dell’euro ha acquisito una certa capacità di tenuta agli shock mondiali, ma le prospettive di espansione si sono deteriorate a causa delle crescenti tensioni commerciali. È probabile che la maggiore incertezza riduca la fiducia di famiglie e imprese e che la risposta avversa e volatile dei mercati alle tensioni commerciali determini un inasprimento delle condizioni di finanziamento. Tali fattori possono gravare ulteriormente sulle prospettive economiche per l’area dell’euro”. Lo afferma la Banca centrale europea al termine del consiglio direttivo.

  • 16:41

    Confindustria, rischio delocalizzazione, in ballo mille imprese

    Con i dazi il rischio delocalizzazione delle imprese italiane negli Usa “è un rischio concreto, a tal punto che già lo vediamo nei dati. Se questa presidenza è stata molto dirompente, in realtà anche la strategia Biden di rafforzare molto gli incentivi hanno reso conveniente andare a produrre negli Usa”. Lo ha detto il direttore del Csc di Confindustria Alessandro Fontana in audizione sul Documento di finanza.

  • 16:11

    Fmi, abbasseremo stime di crescita, ma nessuna recessione

    Le nuove stime di crescita del Fondo Monetario Internazionale, che saranno diffuse la settimana prossima, includeranno “notevoli” revisioni al ribasso “ma non una recessione”. Lo afferma la direttrice del Fmi, Kristalina Georgieva.

  • 16:01

    Confindustria, con terremoto dazi Pil 2025 a +0,3%

    “Le previsioni di Confindustria sul Pil 2025 e 2026 non sono lontane da quelle del Dfp. Ma con i dazi al 20% secondo il Centro studi Confindustria la crescita del Pil sarebbe più contenuta (0,3% nel 2025 e 0,6% nel 2026). La visione complessiva è comunque in linea con quella di Confindustria”. Lo ha evidenziato il direttore del Csc di Confindustria Alessandro Fontana in audizione alle commissioni bilancio riunite di Camera e Senato sul Documento di finanza pubblica, definendo le tariffe un “terremoto nelle filiere produttive globali”.

  • 15:44

    Wall Street apre contrastata, Dj -1,23%, Nasdaq +0,33%

    Wall Street apre contrastata. Il Dow Jones perde l’1,23% a 39.166,45 punti, il Nasdaq sale dello 0,33% a 16.361,13 punti mentre lo S&P 500 avanza dello 0,24% a 5.288 punti. 

  • 14:57

    Arnault: “Senza accordo su dazi Lvmh aumenterà produzione Usa”

    Il presidente di Lvmh, Bernard Arnault, ha avvertito che il colosso del lusso sarà ‘‘obbligatoriamente condotto ad aumentare le produzioni americane” se i negoziati tra Ue e Usa sui dazi dovessero condurre ad una situazione svantaggiosa per i prodotti europei. ”Se ci ritroviamo con dazi elevati, saremo spinti ad aumentare le nostre produzioni americane, obbligatoriamente, per evitare i dazi”, ha avvertito il patron del lusso, aggiungendo che poi ”non bisognerà dire che la colpa è delle aziende. Sarà colpa di Bruxelles se questo dovesse accadere”. 

  • 14:33

    Bce: “I dazi hanno deteriorato le prospettive dell’Eurozona”

    “L’economia dell’area dell’euro ha acquisito una certa capacità di tenuta agli shock mondiali, ma le prospettive di espansione si sono deteriorate a causa delle crescenti tensioni commerciali. È probabile che la maggiore incertezza riduca la fiducia di famiglie e imprese e che la risposta avversa e volatile dei mercati alle tensioni commerciali determini un inasprimento delle condizioni di finanziamento. Tali fattori possono gravare ulteriormente sulle prospettive economiche per l’area dell’euro”. Lo afferma la Banca centrale europea al termine del consiglio direttivo.

  • 14:32

    Dazi, Trump: “Tutti i Paesi, inclusa la Cina, vogliono incontrarci. Oggi l’Italia”

    “Ho avuto un colloquio molto produttivo con la presidente del Messico ieri. E ho incontrato i rappresentati al commercio giapponesi, è stato un incontro produttivo. Tutti i Paesi, inclusa la Cina, vogliono incontrarci. Oggi l’Italia”. Lo afferma Donald Trump su Truth facendo riferimento alle trattative sui dazi.

  • 13:42

    Dazi, Giorgetti: “Quadro soggetto anche a rischi positivi”

    Tutte le simulazioni contenute nel Dfp “sono basate su ipotesi più sfavorevoli e pertanto forniscono indicazioni in senso peggiorativo sulla crescita e finanza pubblica. Ciò nonostante, sembra prospettarsi uno scenario meno avverso di quello messo in conto nelle previsioni ufficiali; più favorevole in termini sia di possibile esito finale della struttura dei dazi a livello internazionale, sia di variabili esogene (quali i prezzi dell’energia e i tassi d’interesse) che condizionano la crescita. Il quadro macroeconomico è pertanto soggetto anche a rischi positivi”. Lo ha detto il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, in audizione sul Dfp.

  • 12:52
    Marco PasciutiMarco Pasciuti

    Dazi, Trump attacca Powell: “Lento sui tassi, venga licenziato in fretta”

    “Si prevede che la Bce taglierà i tassi di interesse per la settima volta, eppure, ‘sempre in ritardo’ Jerome Powell della Fed, che è sempre TROPPO IN RITARDO E IN ERRORE, ha pubblicato ieri un rapporto che è stato l’ennesimo, e tipico, completo ‘pasticciò! I prezzi del petrolio sono in calo, i generi alimentari (persino le uova!) sono in calo e gli Stati Uniti si stanno ARRICCHENDO CON I DAZI. ‘Sempre in ritardò”. Powell “avrebbe dovuto abbassare i tassi di interesse, come la Bce, molto tempo fa, ma dovrebbe certamente abbassarli ora. Il licenziamento di Powell non può arrivare abbastanza in fretta”. Lo scrive su Truth il presidente Usa Donald Trump.

  • 11:51

    Anie Confindustria: “Con i dazi a rischio 4 miliardi di export di elettronica”

    “Il 2024 si è chiuso in un contesto economico incerto, caratterizzato dal rallentamento della manifattura europea, da pressioni inflazionistiche e nuove barriere commerciali. Tuttavia l’elettronica e l’elettrotecnica, settori rappresentati da Anie Confindustria, si confermano tra i più resilienti del panorama industriale italiano, con un profilo competitivo che trova uno dei suoi punti di forza anche nelle esportazioni verso gli Stati Uniti che nel 2024 hanno raggiunto 4 miliardi di euro.

    E’ quanto emerge dai dati diffusi da Anie. Il mercato statunitense si è confermato nel 2024 il primo mercato su scala globale per le tecnologie di area Elettronica, il terzo per l’Elettrotecnica (dopo Germania e Francia). Nell’aggregato le esportazioni di tecnologie italiane verso gli Stati Uniti sono cresciute dell’11,5% in valore e del 18% in volume rispetto al 2023. Nel confronto con il 2019 si è registrato un raddoppio dei valori esportati (+100,8%, in volumi +65,6%) e un saldo commerciale passato da 815 milioni nel 2019 a 2,08 miliardi di euro nel 2024.

    “Questo scenario positivo – osserva l’Anie – è messo ora in discussione dalle nuove politiche commerciali adottate dall’amministrazione americana. Attualmente il 40% delle esportazioni di tecnologie elettrotecniche ed elettroniche verso gli Usa è esente da dazi, il 16% ha dazi inferiori al 2%, il 30% è soggetto a dazi tra il 2% e il 3%. In questo scenario, un’ipotesi di aumento medio al 20% dei dazi sulle tecnologie europee comporterebbe un impatto di circa 720 milioni di euro sulle esportazioni italiane del settore. I comparti industriali più esposti a questo aumento sono le tecnologie per il Sistema Edificio (livello medio dei dazi attuale: 2,36%) ed Energia (livello medio dei dazi attuale: 2,09%).

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