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Ucraina, gli Usa non firmano la nota di condanna della strage a Sumy. Zelensky: “I nostri territori sono la linea rossa”

Washington si sfila dal comunicato del G7: la motivazione ufficiale è la volontà di proseguire nei negoziati. Intanto il presidente ucraino licenzia il governatore della regione attaccata
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Zelensky frena Witkoff: “I nostri territori sono la linea rossa”

“Tutti i territori appartengono allo Stato unitario dell’Ucraina. Pertanto, ancora una volta, solo il popolo ucraino può parlare dei territori del nostro Stato. E sapete che per noi è una linea rossa riconoscere qualsiasi territorio temporaneamente occupato come non ucraino, ma russo”. Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky replicando alle affermazioni a Fox News dell’inviato Usa Steve Witkoff, sul fatto che un eventuale accordo di pace con la Russia avrebbe incluso la questione dei “cinque territori” reclamati da Mosca (le regioni di Donetsk, Lugansk, Kherson, Zaporizhzhia e la Crimea). “Ancora una volta, i rappresentanti discutono di questioni che vanno oltre la loro competenza”, affonda Zelensky. 

  • 15:18

    Mosca ribadisce le condizioni della pace: “Neutralità rinunciando a Nato e territori”

    Il capo dei servizi segreti esteri russi, Sergei Naryshkin, ha ribadito le condizioni poste da Mosca per porre fine alla guerra in Ucraina. In un’intervista rilanciata dall’agenzia statale russa Tass, Naryshkin ha dichiarato che Kiev dovrà rinunciare all’adesione alla Nato, accettare lo status di Paese neutrale e privo di armamenti nucleari, oltre a cedere i territori occupati e annessi da Mosca. “Le condizioni dell’accordo di pace includono naturalmente lo status neutrale e denuclearizzato dell’Ucraina, la demilitarizzazione e la denazificazione dello Stato ucraino, e l’abolizione di tutte le leggi discriminatorie approvate dopo il colpo di Stato del 2014”, ha affermato Naryshkin, riferendosi alla destituzione del presidente filo-russo Viktor Yanukovych a seguito delle proteste pro-occidentali di Euromaidan. Secondo il capo dell’intelligence, qualsiasi accordo dovrà anche prevedere il riconoscimento da parte dell’Ucraina “della sovranità e dei confini territoriali della Federazione Russa – ovvero i confini attuali”. Dopo l’annessione della Crimea nel 2014, la Russia ha infatti rivendicato anche le regioni ucraine di Luhansk, Donetsk, Kherson e Zaporizhzhia, sebbene non ne controlli integralmente nessuna, ad eccezione della penisola sul Mar Nero. Naryshkin ha accolto con favore la ripresa del dialogo con gli Stati Uniti in merito a una possibile soluzione diplomatica del conflitto, sottolineando che Mosca e Minsk stanno osservando un’intensificazione delle attività della Nato lungo i propri confini, soprattutto in prossimità della Polonia

  • 14:25

    Gli Usa non firmano la nota del G7 che condanna la strage di Sumy

    Gli Stati Uniti hanno rifiutato di sostenere un comunicato di condanna del G7 all’attacco russo a Sumy citando il desiderio di continuare le trattative con Mosca. Lo riporta l’agenzia Bloomberg citando alcune fonti, secondo le quali l’amministrazione Trump ha detto agli alleati che non avrebbe firmato il comunicato di denuncia dell’attacco perché “stava lavorando per preservare lo spazio per negoziare la pace”. Il Canada, che ha la presidenza del G7, ha quindi detto agli alleati che senza il sostegno americano sarebbe stato impossibile procedere con il comunicato.

  • 12:57

    Zelensky licenzia il capo dell’amministrazione regionale di Sumy

    Volodymyr Zelensky ha licenziato Volodymyr Artyukh, capo dell’amministrazione statale regionale di Sumy, colpita domenica da un pesante raid russo che ha ucciso 35 persone e ne ha ferite altre centinaia. Lo riportano i media ucraini. Il sindaco della città di Konotop Artem Semenikhin, ha affermato che il raid russo è stato conseguenza “non solo della sete di sangue russa ma anche della negligenza di funzionari ucraini”. Secondo lui, i russi hanno colto l’occasione per colpire un obiettivo militare perché in uno degli edifici presi di mira Artyukh ha tenuto una cerimonia di consegna di medaglie ai soldati della 117ma Brigata. E ieri è stata decisa anche la rimozione del governatore della provincia di Lugansk, Artem Lisohor.

    La destituzione di Artyukh è arrivata dopo avere ammesso la presenza di un evento militare domenica nella capitale della provincia. “Non sono stato io a convocarlo, sono stato invitato“, aveva dichiarato il governatore, evitando di precisare chi avesse organizzato l’incontro. “Questo è un altro discorso”, aveva concluso. Successivamente il sindaco della vicina città di Konotop, Artem Semenikhin, ha confermato che si è tenuta una cerimonia di consegna di onorificenze militari che, secondo altre fonti, sarebbe stata oggetto di una fuga di informazioni, facilitando così l’attacco russo.

    Mosca ha confermato il lancio di due missili, che avrebbero colpito quella che ritenevano una riunione dell’esercito. Almeno 34 persone sono morte e un centinaio sono rimaste ferite, sebbene le autorità ucraine non abbiano confermato la presenza di militari tra le vittime. L’ex governatore di Sumy sarà sostituito da Oleg Grigorov, mentre al posto di Lisohor subentrerà Oleksi Jarchenko, secondo quanto riferito da Melnichuk.

  • 12:56

    Lavrov: “Dopo Zelensky l’Europa vuole un nuovo mezzo Fuhrer in Ucraina”

    “In Ucraina l’Europa farà di tutto per garantire che il regime non cambi nella sua essenza, troveranno un nuovo mezzo Führer che sarà meno dipendente da varie sostanze, ma l’essenza del regime rimarrà”. Lo ha detto il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov in un’intervista al quotidiano Kommersant a proposito della possibile tenuta di elezioni in Ucraina.  

  • 12:28

    Cremlino: “Per la pace non aspettarsi risultati immediati. Ue lavora per la guerra”

    Gli Usa e la Russia continuano i contatti attraverso diversi canali per arrivare a un cessate il fuoco in Ucraina, ma “la materia è così complessa che è difficile aspettarsi risultati immediati”. Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. “I Paesi europei continuano a lavorare in nome della guerra e dichiarano in ogni modo la loro intenzione di continuare a sostenere l’Ucraina e il regime di Kiev nel suo desiderio di continuare la guerra”, ha aggiunto Peskov, citato dall’agenzia Interfax.  

  • 11:05

    Vance: “Assurdo che Zelensky dica che siamo dalla parte di Mosca”

    “Penso che sia piuttosto assurdo che Zelensky dica al governo americano, che attualmente tiene insieme tutto il suo governo e lo sforzo bellico, che in qualche modo siamo dalla parte dei russi”. Questo tipo di retorica, dice Vance, “non è certamente produttiva”. Così il vicepresidente Usa, JD Vance, replica in un’intervista a UnHerd al leader ucraino, Volodymyr Zelensky, che in una recente intervista a Cbs ha accusato Vance di “giustificare in qualche modo” l’invasione russa del suo Paese. 

  • 10:52

    Vance: “Sulla difesa l’Europa non può essere il nostro vassallo permanente”

    L’Europa è un’alleata, ma non può continuare a dipendere in modo permanente dagli Stati Uniti per la sua sicurezza e il suo commercio. Lo ha dichiarato il vicepresidente americano Jd Vance in un’intervista rilasciata al sito britannico UnHerd. Le sue parole confermano la linea della presidenza Trump, che da mesi sollecita i Paesi europei ad assumersi maggiori responsabilità nella difesa e a riequilibrare i rapporti economici con Washington. “Non è nell’interesse dell’Europa, né in quello dell’America, che l’Europa resti un vassallo permanente degli Stati Uniti in materia di sicurezza”, ha dichiarato Vance, criticando la debolezza militare della maggior parte dei Paesi europei, eccezion fatta per Francia, Regno Unito e Polonia. “Tutta l’infrastruttura di sicurezza europea, sin dalla mia nascita, è stata sovvenzionata dagli Stati Uniti“, ha aggiunto. Vance, già critico verso le politiche europee su immigrazione e libertà di espressione, ha anche rivendicato l’utilità di una maggiore indipendenza europea: secondo lui, una Ue più autonoma avrebbe potuto prevenire “il disastro strategico” della guerra in Iraq del 2003. Ottimista anche sulle relazioni con Londra: l’accordo commerciale bilaterale tra Stati Uniti e Regno Unito, ha detto, ha “buone possibilità” di successo.

  • 10:49

    Mosca: “19 civili uccisi da bombe ucraine questa settimana”

    Diciannove civili, compresi due bambini, sono stati uccisi da bombardamenti ucraini nell’ultima settimana, in grande maggioranza nei territori controllati dai russi in Ucraina. Lo ha detto alla Tass il diplomatico Rodion Miroshnik, responsabile per il controllo dei ‘crimini del regime di Kiev‘. I feriti sono stati 85, dei quali 8 bambini, compreso uno di sei mesi, ha aggiunto. La maggior parte degli attacchi sono stati registrati nelle regioni ucraine di Donetsk, Kherson e Lugansk e in quella russa di Belgorod. Secondo Miroshnik, “le forze ucraine hanno aumentato in modo significativo gli attacchi su strutture civili usando i razzi Himars” di fabbricazione americana. 

  • 10:36

    Ue studia la roadmap per lo stop ai combustibili fossili russi

    La Commissione europea dovrebbe presentare il prossimo 6 maggio la tabella di marcia per eliminare gradualmente l’uso di combustibili fossili russi, riducendo la dipendenza dalle importazioni di gas e Gnl da Mosca. È quanto emerge dall’ultimo ordine del giorno della riunione del collegio dei commissari datato 14 aprile, suscettibile di modifiche da parte dell’esecutivo. La roadmap era stata inizialmente messa in calendario nel primo trimestre dell’anno, poi messa in pausa per valutare l’impatto delle tensioni commerciali innescate dagli Stati Uniti, diventato il primo fornitore di gas naturale liquefatto per l’Europa dopo l’inizio della guerra in Ucraina. La tabella di marcia, non vincolante, dovrebbe essere seguita da una proposta legislativa vera e propria.  

  • 10:33

    Witkoff: “L’accordo con Putin riguarda i 5 territori”

    L’accordo di pace in Ucraina discusso con il presidente russo Vladimir Putin riguarda “i cosiddetti cinque territori”. Lo ha affermato l’inviato speciale degli Stati Uniti Steve Witkoff in un’intervista a Fox News, facendo riferimento, senza nominarli, probabilmente alla Crimea, annessa illegalmente dalla Russia nel 2014, e alle regioni ucraine di Donetsk, Lugansk, Zaporizhzhia e Kherson, attualmente parzialmente occupate. “Ma c’è molto di più”, ha aggiunto, “ci sono i protocolli di sicurezza, non c’è la Nato, l’articolo 5 della Nato, insomma, ci sono solo un sacco di dettagli allegati“. L’articolo 5 è il principio dell’alleanza Nato in base al quale un attacco contro un membro è trattato come un attacco a tutti i membri, con una risposta coordinata. Witkoff ha aggiunto: “È una situazione complicata…radicata in… alcuni aspetti davvero problematici che stanno accadendo tra i due Paesi e penso che potremmo essere sull’orlo di qualcosa che sarebbe molto, molto importante per il mondo in generale”.  

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