Siria, dai ribelli amnistia ai militari. Al-Jolani sceglie il premier ad interim. Raid Idf sul porto di Latakia. Onu: “Israele sul Golan viola accordi”
I Jihadisti assicurano che non verrà imposto il velo alle donne o limitata la libertà di circolazione. Mosca fa sapere che parlerà delle proprie basi solo "con chi comanda". E intanto sente Erdogan
Aggiornato: 19:53
I fatti più importanti
- Raid di Israele sul porto di Latakia
- I ribelli concedono l'amnistia ai militari di Assad
- Giordania ed Egitto contro l'occupazione israeliana del Golan
- FOCUS - L'arsenale di Assad che rischia di finire in mano ai ribelli
- Al-Jolani sceglie il premier del governo transitorio
- La Germania blocca le richieste d'asilo dalla Siria
- Mosca: "Anche noi sorpresi da quanto accaduto"
- La Turchia chiede per la Siria un "governo inclusivo"
- Mosca, bandiera dei ribelli innalzata sull'ambasciata siriana
- Israele: "Colpiti siti di armi chimiche per evitare che cadano in mano ai ribelli"
- Media: "L'Iran ha una linea di comunicazione diretta con i ribelli"
- Israele, Katz ordina controllo completo della zona cuscinetto al confine con la Siria
- Liberati dalle carceri migliaia di detenuti
- Biden: "Non permetteremo che l'Isis si ristabilisca in Siria"
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15:31
Onu alla Siria: “Mettere al sicuro le armi chimiche”
L’organismo di controllo delle Nazioni Unite sulle armi chimiche, Opcw, ha dichiarato di aver avvertito le autorità siriane di assicurarsi che le sospette scorte di armi chimiche fossero al sicuro dopo il rovesciamento del leader siriano Bashar al-Assad. L’Opcw ha affermato di aver contattato la Siria “al fine di sottolineare l’importanza fondamentale di garantire la sicurezza e la protezione di tutti i materiali e le strutture relative alle armi chimiche” nel Paese.
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13:21
Al-Jolani sceglie il premier del governo transitorio
Sarà Muhammad Bashir, e non l’esiliato ex premier siriano Riad Hijab o l’attuale primo ministro Muhammad Jalali, il capo del governo di transizione a Damasco. Lo riferisce la tv al Jazira nella capitale siriana secondo cui Muhammad Bashir è il premier del “governo di salvezza”, che da anni amministra nel nord-ovest siriano le aree sotto controllo di Hayat Tahrir ash Sham (Hts), guidata da Abu Muhammad Jolani (Ahmad Sharaa). La scelta di Muhammad Bashir sarebbe stata imposta, afferma la tv, dallo stesso Jolani.
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13:02
La Germania blocca le richieste d’asilo dalla Siria
Il ministero dell’Interno tedesco ha deciso di stoppare le decisioni sulle richieste di asilo da parte dei siriani, in seguito alla caduta di Assad. Lo scrive il portale di Der Spiegel. Al momento non è chiaro come si svilupperà la situazione, ha affermato un portavoce del ministero citato dal magazine, per questo motivo non è possibile fare delle valutazioni fondate.
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12:41
Ue: “Al momento non ci sono condizioni per un ritorno sicuro dei migranti”
“Al momento teniamo la linea dell’Unhcr, per cui non ci sono le condizioni per un ritorno sicuro, volontario e degno” dei rifugiati “in Siria”. Lo dice il portavoce Ue per gli Affari Esteri Anouar el Anouni, durante il briefing con la stampa a Bruxelles, dopo la caduta del regime di Bashar al Assad ad opera dei jihadisti di Hayat Tahrir al-Sham. “Starà ad ogni individuo e ad ogni famiglia decidere che cosa vogliono fare”, aggiunge.
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12:41
Oltre 4mila soldati di Assad fuggiti in Iraq
Più di 4mila soldati dell’esercito siriano sono entrati in Iraq da quando le forze ribelli hanno preso Damasco e rovesciato il governo di Bashar Assad. Lo riferisce un funzionario di una milizia dell’ovest dell’Iraq, le Forze di Mobilitazione Tribale di Anbar, spiegando che i soldati hanno consegnato le loro armi, munizioni e veicoli blindati e saranno ospitati in un campo, ma senza precisare dove questo campo si trovi. Un altro funzionario della sicurezza ha dichiarato che il governatore della provincia siriana di Hasakeh si è recato al confine nella tarda serata di domenica con un convoglio di soldati dell’esercito siriano che volevano attraversare il confine ed entrare in Iraq e sono stati autorizzati a entrare attraverso il valico di Qaim. Entrambi i funzionari hanno parlato a condizione di anonimato perché non erano autorizzati a parlare pubblicamente della questione. Il governo iracheno ha stretti legami con l’Iran ed era uno dei principali sostenitori di Assad, ma Baghdad ha assunto una posizione neutrale sull’avanzata dei ribelli e sulla caduta di Assad.
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12:40
Ue: “Nessun contatto con Hts, valuteremo le loro azioni”
L’Unione Europea “non ha attualmente contatti con Hayat Tahrir al-Sham (Hts)”, l’organizzazione terrorista jihadista che ha rovesciato il regime di Bashar al Assad in Siria. Lo dice il portavoce Ue per gli Affari Esteri Anouar el Anouni, durante il briefing con la stampa a Bruxelles. Hts è considerata un’organizzazione terrorista e, come tale, sottoposta a sanzioni nell’Ue, a partire dal capo Abu Muhammad al Jawlani, ma ora che “assumerà maggiori responsabilità” nel Paese, “valuteremo le loro azioni, non solo le loro parole”, aggiunge el Anouni, per il quale la caduta del “regime criminale di Assad” segna “un giorno storico per il popolo siriano”.
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11:02
Cremlino: “Discuteremo delle nostre basi in Siria con chi comanda”
“È troppo presto per parlarne, in ogni caso è tutto argomento di discussione con coloro che saranno al potere in Siria”. Così il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, ha risposto a una domanda sul futuro delle basi militari russe in Siria. Lo riporta l’agenzia Interfax, secondo cui Peskov ha anche dichiarato che ora Mosca stia agendo per garantire “la sicurezza” delle sue basi.
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10:55
Mosca: “Anche noi sorpresi da quanto accaduto”
La Russia è rimasta “sorpresa” dagli eventi che hanno portato alla caduta di Bashar al Assad in Siria. “Quello che è successo nel complesso probabilmente ha sorpreso il mondo intero, e noi non facciamo eccezione”, ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov.
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10:54
Madrid evacua una ventina di spagnoli e personale dell’ambasciata
Una ventina di persone, tra cittadini spagnoli, loro familiari e personale dell’ambasciata di Madrid a Damasco, è stata evacuata dalla Siria via terra, in un convoglio diretto in Libano. Il gruppo si trova già nei pressi della frontiera. Lo ha annunciato il ministro degli Esteri spagnolo, José Manuel Albares, parlando alla radio nazionale Rne. “Speriamo che una volta espletate queste pratiche possano essere al sicuro in Libano, dove il personale della nostra ambasciata a Beirut li attende sul lato libanese del confine”, ha aggiunto il ministro. El Paìs riferisce che la comunità spagnola in Siria è molto piccola, ma ci sono anche un centinaio di persone con doppia nazionalità.
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09:54
La Turchia chiede per la Siria un “governo inclusivo”
“Ci aspettiamo che gli attori internazionali, soprattutto le Nazioni Unite, diano una mano al popolo siriano e sostengano la creazione di un’amministrazione inclusiva“. Lo ha affermato il ministro degli Esteri turco, Hakan Fidan, durante una conferenza ad Ankara con gli ambasciatori turchi nel mondo. “In Siria è iniziata una nuova era, ora è necessario concentrarsi sul futuro”, ha detto il ministro. “La Turchia, che ha teso la mano ai suoi fratelli siriani in tempi difficili, sarà con loro in questa nuova pagina che è stata aperta a Damasco”, riferisce la tv di Stato Trt.