Governo, la diretta – Meloni e i 24 ministri hanno giurato al Colle. E Gentiloni avverte: “Sui ritardi del Pnrr non saremo benevoli”

Il nuovo esecutivo è in carica, domenica mattina il rito della campanella con Draghi e a seguire la prima riunione del Cdm. La presidente del Consiglio deve affrontare il dossier gas e quello internazionale. E il commissario Ue le ricorda subito la necessità di correre sul Recovery. Tajani telefona a Kuleba: "Confermato il sostegno dell'Italia a Kiev"

Aggiornato: 10:17

  • 09:21

    Sangiuliano arriva per primo al Colle per il giuramento

    Gennaro Sangiuliano, scelto da Giorgia Meloni per guidare il dicastero della Cultura è stato il primo ministro ad arrivare al Quirinale. Dopo di lui a fare il suo ingresso è stata Anna Maria Bernini, ministro per l’Università e Daniela Santanchè, ministro del Turismo. Arrivato al Quirinale anche Giuseppe Valditara che andrà al ministero dell’Istruzione e Merito accompagnato dalla sua famiglia

  • 09:21

    Petrini: “Sovranità alimentare nasce da movimenti contadini”

    “Quello della sovranità alimentare è un concetto fondamentale per ogni comunità nazionale, regionale o locale. Un concetto su cui scommettono tutti i movimenti agricoli del mondo. Un ministero così avrebbe dovuto farlo un governo di sinistra”. Lo afferma Carlin Petrini, fondatore di Slow Food, in un’intervista a Repubblica, commentando l’istituzione del Ministro dell’Agricoltura e Sovranità alimentare, alla cui guida è stato nominato Francesco Lollobrigida. “Il concetto di per sé è molto buono, come verrà interpretato è un’altra cosa, staremo a vedere, ma voglio mettere in guardia chi ora si occuperà di questo ministero: nessuno si azzardi a storpiare questo concetto che è nato dai movimenti contadini, non nelle segreterie dei partiti”, aggiunge Petrini.

  • 09:11

    IL PUNTO – Oggi il giuramento

    Giorgia Meloni diventa la prima presidente del Consiglio donna della Repubblica italiana. Ha accettato l’incarico senza riserva, portando subito con sé al Colle quella lista di ministri messa faticosamente in piedi nel corso delle trattative con gli alleati andate in scena nelle ultime settimane. Il suo esecutivo sarà composto da 24 ministri, i vicepremier saranno il coordinatore nazionale di FI, Antonio Tajani, e il segretario della Lega, Matteo Salvini. Già oggi al Quirinale (alle 10) è previsto il giuramento del nuovo governo. Si svolgerà invece domenica mattina, alle ore 10.30 a Palazzo Chigi, la tradizionale cerimonia del passaggio di consegne (con il rito della campanella) tra il presidente uscente Mario Draghi e la nuova premier. A seguire, alle ore 12., si terrà quindi la prima riunione del Consiglio dei Ministri. Consiglio che sarà formato da 18 uomini e 6 donne. La rappresentanza più nutrita, come previsto, è quella di Fdi con 9 dicasteri, mentre cinque per parte sono in quota Lega e Forza Italia. Cinque i tecnici inseriti, nessuna casella per i ‘centristi’ di Noi moderati.

    In serata Meloni su Twitter rivendica la nascita di “un esecutivo di alto profilo che lavorerà spedito per rispondere alle urgenze della Nazione e dei cittadini”. Ma la giornata è stata sporcata dal pasticcio sull’energia, con lo scambio di nomi tra Paolo Zangrillo e Gilberto Pichetto, che scatena subito le dietrologie sulle difficoltà di gestione degli alleati. E la Lega che non perde tempo a rivendicare il controllo della Guardia Costiera che rimarrà alle Infrastrutture, quindi in mano a Matteo Salvini, nonostante tra le new entry nell’elenco dei ministeri compaia quello del Mare.

    Dall’opposizione, il segretario del Pd, Enrico Letta dice “ancora più convintamente opposizione, opposizione, opposizione”, ma sottolinea che “una donna premier” è “un fatto storico per il nostro Paese, oggettivamente da riconoscere”. Tra i dem in altri attaccano la composizione del nuovo esecutivo, definito un “governicchio” e “il più a destra della storia repubblicana”. Anche il leader del M5s Giuseppe Conte fa gli “auguri di buon lavoro” a Meloni, ma avverte: “La lista dei ministri conferma alcuni segnali preoccupanti. Crosetto che passa direttamente dalla rappresentanza di interessi di industrie che operano nel settore della difesa al ministero competente, a garanzia di una sicura corsa al riarmo; FI alla guida degli Esteri dopo le gravi esternazioni di Berlusconi sulla guerra in Ucraina; segnali sparsi che preannunciano un brusco arretramento nel percorso di riconoscimento e rafforzamento dei diritti civili“.