Elezioni, la diretta – Dopo il patto Pd-Azione, Verdi e Sinistra fanno saltare l’incontro con Letta. Lui vede Di Maio e Tabacci alla Camera

Conte: "Pd? Ufficio collocamento per cambiacasacca". Dopo l'accordo con +Europa e Azione, rinviato a data da destinarsi l'incontro tra Letta e Sinistra italiana/Europa Verde. Il M5s annuncia le candidature alle Parlamentarie. Meloni: "Salvini al Viminale? E’ capace ma non si decide prima"

Aggiornato: 22:43

I fatti più importanti

  • 13:11

    Media sondaggi: cdx al 46%, csx al 36%, M5s all’11%

    Considerando le medie di tutti i sondaggi pubblicati a luglio, ai tre partiti di centrodestra (FdI, Lega, FI) viene attribuito circa il 46% delle intenzioni di voto sul piano nazionale, al complesso dei soggetti di “centrosinistra” viene accreditato il circa il 36% delle intenzioni di voto (avevano preso il 30% alle europee), al M5S circa l’11% (aveva ottenuto il 17%). Lo afferma – in una nota – l’Istituto Cattaneo all’indomani dell’accordo che ha definito la composizione della coalizione di centrosinistra. 

  • 12:59

    Alle 14 riunione tavolo programma centrodestra

     Il tavolo del programma del centodestra torna a riunirsi alle 14, sempre negli uffici del gruppo Lega al Senato. 

  • 12:31

    Salvini: “Vogliamo che si voti anche il 26 settembre”

    “La Lega e tutto il centrodestra chiederanno che si voti anche il 26 settembre. Mi sembra un furto di democrazia negare il diritto al voto anche il lunedì mattina”. Lo ha detto Matteo Salvini in visita a un’associazione di volontariato a Bari. 

  • 12:28

    Salvini: “Io al Viminale? Sceglieranno gli italiani”

    “Oggi leggevo su un giornale: “chissà se Salvini farà il premier o il ministro dell’Interno”. Io farò quello che decideranno gli italiani. Se ci daranno fiducia, mi sento pronto a fare tutto. Ho troppo rispetto del parere dei cittadini per dire cosa posso o non posso fare. Sicuramente gestire per un anno l’ordine pubblico, coordinare il lavoro di decine di migliaia di vigili del fuoco, di donne e uomini in divisa, contrastare lo spaccio di droga, restituire alle associazioni i beni confiscati ai mafiosi è stata per me una cosa enorme. Detto questo, scelgono gli italiani il 25 settembre”. Lo ha detto Matteo Salvini in visita a un’associazione di volontariato a Bari. 

  • 11:59

    AdnKronos: “Telefonata Conte-Di Battista su candidatura”

    A quanto apprende l’AdnKronos, nel pomeriggio di martedì c’è stata una telefonata – la prima dopo settimane di silenzio – tra il leader del M5s Giuseppe Conte e Alessandro Di Battista. Argomento, l’eventuale candidatura dell’ex deputato, tra i volti simbolo del Movimento “vecchia maniera”. Di Battista, secondo la fonte dell’agenzia, ha chiesto a Conte garanzie politiche per tornare in campo. Ieri sera, in un’intervista al Tg5, l’ex premier lo ha definito una “persona seria e generosa”. La telefonata tra i due è stata franca e cordiale, ma nulla al momento è ancora deciso. 

  • 11:56

    Presentato il cartello Italexit-Alternativa

    Gestire il dissenso che monta nella democrazia all’interno delle aule parlamentari, per non essere “costretti a condurlo da fuori, nelle piazze”. Su queste basi Gianluigi Paragone, senatore leader di Italexit, ha presentato oggi alla Camera l’accordo elettorale con Alternativa, la formazione parlamentare condotta da Pino Cabras. Un cartello che è nato nei banchi dell’opposizione, prima al Governo Conte II e poi a quello presieduto da Mario Draghi. Le due forze si appellano al capo dello Stato perché semplifichi le modalità della raccolta firme: “Io voglio capire se abbiamo un presidente della Repubblica che è garante del gioco democratico o fa parte del gioco delle parti che tende a comprimere gli spazi della democrazia”, attacca Paragone.

  • 11:48

    Candidature M5s, “Raggi si oppone a qualsiasi deroga”

    Virginia Raggi si mette di traverso nella stesura delle regole M5s sulle candidature alle prossime elezioni politiche. È lei, raccontano fonti autorevoli all’AdnKronos, il “bastian contrario” del comitato di garanzia pentastellato, di cui fa parte insieme a Roberto Fico e Laura Bottici. Tramontata l’ipotesi di una deroga al principio dei due mandati, Raggi si sta battendo per tenere in piedi anche gli altri paletti: principio di territorialità (candidatura legata alla residenza), divieto di capilista bloccati e di in più collegi. In sintesi, “vuole le parlamentarie di un tempo, come fossimo all’anno zero del Movimento”, spiega una fonte ben informata.

  • 10:54

    Bonelli: “L’accordo sui collegi va rinegoziato, abbiamo più voti di Calenda”

    Il diritto di tribuna, rifiutato ieri da Verdi e Sinistra Italiana, “è una proposta irricevibile, noi siamo un progetto politico che si sta fortemente radicando e riteniamo di avere più voti dello stesso Calenda”. Lo dice Angelo Bonelli, co-portavoce di Europa Verde, in un’intervista al Corriere della Sera che cita i dati delle ultime amministrative: “Noi abbiamo preso 70 consiglieri comunali con una media del 3%, Calenda è andato abbondantemente sotto”. Per questo “l’accordo tra Pd e Calenda va rinegoziato”, dice: “Bisogna controbilanciare la nostra presenza: perché Azione, che vale più o meno quanto noi, deve pretendere un peso elettorale che non ha?”. “Non si può trattare Calenda come un bambino viziato che, siccome urla, mamma e papà gli danno tutto”, conclude.

  • 10:40

    Renzi: “Delusi da Azione, porte spalancate ai suoi elettori”

    “Delusi da Azione e qui non ho bisogno di spiegare. Calenda ci ha fatto la morale tante volte in questi mesi e spiegato che noi puntavamo ai posti del Pd e non volevamo fare il terzo polo riformista. È ovvio che oggi chi credeva in quell’ideale di Azione – e ha fatto crescere i sondaggi di Calenda – adesso vuole stare con noi. Porte spalancate, lavoriamo insieme sui contenuti”. Lo scrive il leader di Italia viva, Matteo Renzi, nella sua Enews.

  • 10:26

    Renzi: “Pd ha proposto anche a me diritto di tribuna, ho rifiutato”

    “Letta ha proposto il diritto di tribuna. Che significa? Un posto garantito come capolista del Pd a tutti i leader dei partiti in coalizione. Così entrano in Parlamento. Lo hanno proposto anche a noi. Pare che al momento abbia accettato di prendere questo posto e correre con il simbolo del Pd, Luigi Di Maio. Amici miei, ma la dignità dov’è? Ho lasciato il Pd perché non condividevo le idee di quel gruppo dirigente. Io non mi faccio adesso candidare da quel partito per salvare una poltrona. Le idee valgono più dei posti. Per me la politica è un ideale, non un centro per l’impiego. E a chi mi chiede se useremo il diritto di tribuna rispondo: mi chiamo Matteo Renzi, io, non Luigi Di Maio. Meglio rischiare di perdere il seggio che avere la certezza di perdere la faccia”. Così il leader di Italia Viva nella sua ultima E-news.