Elezioni, la diretta – Imposta di successione per i super-ricchi, tutti contro l’idea di Letta. Salvini: “Chi sceglie il Pd sceglie più tasse”. Conte: “Noi unico voto utile, manteniamo gli impegni”

Attacchi al segretario che ha rilanciato la proposta di una "dote" ai 18enni finanziata con l'aumento delle aliquote sulle eredità plurimilionarie. Calenda: "Gli elettori di Azioni non possono votare Bonelli e Fratoianni". E su Carfagna e Gelimini scrive: "Non saranno candidate negli uninominali". Renzi lo tenta: "Noi ci siamo per il terzo polo"

Aggiornato: 20:13

I fatti più importanti

  • 10:29

    Boschi: “Puntiamo a un terzo polo moderato”

    “Vogliamo un’alleanza di centro basata sui programmi e non sulla spartizione delle poltrone, che non ci interessa, come abbiamo dimostrato facendo saltare il governo Conte 2. Puntiamo a un terzo polo moderato, aggregando altre forze come Azione di Carlo Calenda. Ma non abbiamo paura di correre da soli. Supereremo la soglia del 3% e penso che arriveremo anche al 5%”. Così Maria Elena Boschi, di Italia Viva, intervenendo ieri sera a “Gli Incontri del Principe” a Viareggio (Lucca), come riporta una nota degli organizzatori.

  • 10:25

    Calenda: “Il Pd corteggia Fico? Wow”

    “Wow”. Carlo Calenda commenta così via Twitter il retroscena de La Stampa in cui si sostiene che il Pd stia “corteggiando” Roberto Fico.

  • 10:24

    La Stampa: “Corteggiamento del Pd a Fico”

    Secondo un retroscena pubblicato oggi dalla Stampa, è in corso un “corteggiamento” di uomini vicini al segretario del Pd Enrico Letta al presidente della Camera Roberto Fico (M5s), appena escluso dalla ricandidatura a causa del mantenimento della regola dei due mandati. “Al momento – scrive il quotidiano di Torino – Fico ha confermato a Conte che sarà al suo fianco in campagna elettorale. Nel Pd comunque intravedono una breccia. Convinti che l’abbia aperta Federico d’Incà, ministro dei Rapporti con il Parlamento, tra i grillini più vicini al presidente della Camera, che ieri, assieme a Davide Crippa, capogruppo a Montecitorio, ha detto addio al M5s dopo quindici anni”

  • 10:16

    Calenda: “Si e Verdi non c’entrano con l’agenda Draghi”

    “Questo corteo contro il rigassificatore è supportato da Sinistra italiana e Verdi. È lo stesso rigassificatore citato da Draghi nel suo discorso alla camera. Non capisco cosa c’entrino questi movimenti con l’agenda Draghi (che non vogliono,non avendo neppure votato la fiducia)”. Così Carlo Calenda su Twitter commentando le immagini del corteo ieri a Piombino contro il rigassificatore.

  • 10:15

    Speranza: “Un errore dividere il campo progressista”

    Crede che sia un errore “dividere il campo dell’alternativa”, invita tutti “alla riflessione” e sulla spaccatura tra Conte e il Pd ribadisce che “l’avversario è la destra, dividendo il campo dell’alternativa la stiamo favorendo”. Così in un’intervista al Corriere della Sera il ministro della Salute, Roberto Speranza, parla di elezioni e alleanze. “Bisognerebbe evitare di lasciare alla destra una prateria nei collegi. Voglio essere chiaro, non si tratterebbe di fare alleanze o coalizioni. La legge elettorale prevede solo apparentamenti”, dice. L’agenda Draghi? “Era un compromesso tra forze politiche diverse. Noi abbiamo bisogno di un’agenda fortemente sociale e radicalmente alternativa alla destra. Questa destra è un pericolo per l’Italia”.

  • 10:11

    Fedriga: “Non farò il ministro, preferisco restare in Regione”

    “Lega e Forza Italia non potevano fare altro che dire “andiamo avanti, ma senza Cinque stelle”. Altre soluzioni sarebbero state pura anarchia e un danno per la reputazione di Draghi che ha capacità e autorevolezza enormi”. Lo afferma in un’intervista alla Stampa Massimiliano Fedriga, presidente del Friuli-Venezia Giulia e della Conferenza delle Regioni. “Penso che non ci sia nulla di scontato, anche se i sondaggi ci danno la vittoria a mani basse. Dobbiamo lavorare, dare la certezza agli elettori che abbiamo persone capaci di mettere in pratica le cose, abbiamo gli esempi dei governi nelle Regioni e nei Comuni. Non farò il ministro. Rimarrò in Regione, se i cittadini mi rivoteranno nel 2023. Preferisco fare il presidente della mia Regione”, conclude.

  • 10:09

    D’Incà: “Ora in campo con i progressisti”

    Candidarmi con il Pd? “Ora sono concentrato sui lavori parlamentari della prossima settimana, l’ultima effettiva per Camera e Senato”. Così il ministro dei Rapporti con il Parlamento Federico D’Incà intervistato da La Repubblica dopo il suo addio al M5s. “Penso occorra aiutare il Paese a non perdere il lavoro fatto, continuando ad avere una visione internazionale, di progresso e diritti civili”, aggiunge. “Per non consegnare il Paese alle destre serve l’impegno di tutti, il campo è quello delle forze progressiste”.

  • 10:07

    D’Incà: “La scelta di lasciare il M5s? La sera della non fiducia”

    La scelta di lasciare il M5s? “La sera del 20 luglio, dopo il non voto sulla fiducia”. Così il ministro dei Rapporti con il Parlamento Federico D’Incà, intervistato da La Repubblica sul suo addio al Movimento dopo 12 anni. “Una giornata di confronto tesissimo, dove ho assistito in presa diretta alla fine del governo Draghi. Quando sono rimasto solo nella sala del governo mi sono detto che dovevo lasciare il M5s, quella giornata non poteva rappresentare me e i miei valori”, aggiunge. “Mi sono confrontato con persone di cui ho fiducia, non volevo fosse una cosa a caldo. Alla fine mi sono sentito un estraneo nel mio stesso gruppo e ho preso la decisione”.