Guerra in Ucraina, la diretta – Washington chiama Mosca: “Serve cessate il fuoco”. Erdogan contrario a Svezia e Finlandia nella Nato

Primo contatto tra il Pentagono e la Difesa russa dall'inizio del conflitto, con Lloyd Austin che ha chiamato il suo omologo Serghej Shoigu chiedendo una tregua e l'avvio di trattative. Il veto del presidente turco mette a rischio l'adesione dei due Paesi scandinavi al Patto Atlantico. Gli ucraini annunciano di aver colpito una nave russa nel mar Nero. Ancora attacchi su Azovstal

Aggiornato: 22:03

I fatti più importanti

  • 22:56

    IL PUNTO – 12 maggio, cosa è successo

    Salvare la faccia a Vladimir Putin mai. Volodymyr Zelensky è categorico nel suo messaggio all’Occidente, respingendo il pressing di chi vorrebbe riaprire il tavolo dei negoziati. E intervenendo a Porta a Porta, nella prima intervista concessa a una tv italiana, il presidente ucraino chiarisce: “I russi se ne devono andare dai territori occupati dopo il 24 febbraio, è il primo passo per poter parlare di qualcosa. Zelensky sembra smentire anche la disponibilità a cedere sulla Crimea pur di porre fine al conflitto: “Non sarà mai russa – dice – ma la questione può essere accantonata, se questo può aiutare il dialogo”. Qui il livepost della giornata

    Sugli sforzi per portare a un negoziato e “costruire la pace” si è speso anche il premier Mario Draghi, che tornato in Italia dopo il suo viaggio a Washington nel corso del Consiglio dei ministri ha confermato la sua linea: “Lo sforzo iniziale è che tutti gli alleati, ma in particolare ovviamente la Russia e gli Stati Uniti, si trovino seduti a un tavolo. Un tavolo in cui, ovviamente, l’Ucraina sia l’attore principale. In questo contesto, ha riferito il premier, Biden deve chiamare Putin“.

    Sul campo la battaglia continua su tutti i fronti strategici, da Kharkiv al Donbass, con le forze ucraine che rivendicano la frenata dell’avanzata nemica, all’assalto infinito sull’acciaieria Azovstal di Mariupol. Sulla fabbrica-bunker le truppe di Mosca continuano gli attacchi, ostacolate però dalla necessità di non colpire l’impianto in modo irreversibile, rendendolo inutilizzabile dopo un’eventuale conquista. Sul fronte orientale, intanto, le forze ucraine continuano a resistere, a partire dalla regione di Kharkiv, la seconda città del Paese vicino al confine russo, strategica anche per condurre l’offensiva sul Donbass. Nel Lugansk, l’avanzata delle truppe di Mosca viene rallentata in combattimento o con azioni di sabotaggio, come la distruzione di due ponti sul fiume Siversky Donetsk. I raid russi continuano però a mietere vittime. E Kiev accusan la Russia di aver usato ordigni vietati, come bombe a grappolo e munizioni al fosforo

    Il primo vero effetto del conflitto russo-ucraino sul nuovo ordine di sicurezza mondiale è stato il sì della Finlandia all’adesione alla Nato. L’annuncio è arrivato dal presidente Sauli Niinisto e dalla premier Sanna Marin, dopo che dal dibattito interno è emerso che il 70% della popolazione è a favore dell’adesione al blocco atlantico. La reazione di Mosca non si è fatta attendere. “La Russia sarà costretta a prendere misure di rappresaglia”, ha affermato il ministero degli Esteri russo. E una delle prime mosse potrebbe essere il taglio delle forniture di gas russo alla Finlandia fin da domani. Il falco Dmitry Medvedev, vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, si è spinto anche oltre, prefigurando che un potenziale conflitto tra Nato e Russia potrebbe degenerare in una guerra nucleare, uno “scenario catastrofico per tutti”.