Guerra in Ucraina, la diretta – Washington chiama Mosca: “Serve cessate il fuoco”. Erdogan contrario a Svezia e Finlandia nella Nato

Primo contatto tra il Pentagono e la Difesa russa dall'inizio del conflitto, con Lloyd Austin che ha chiamato il suo omologo Serghej Shoigu chiedendo una tregua e l'avvio di trattative. Il veto del presidente turco mette a rischio l'adesione dei due Paesi scandinavi al Patto Atlantico. Gli ucraini annunciano di aver colpito una nave russa nel mar Nero. Ancora attacchi su Azovstal

Aggiornato: 22:03

I fatti più importanti

  • 18:13

    Usa a Onu: “Accuse Mosca su biolaboratori una farsa”

    “È una conversazione veramente farsesca, e la Russia sta usando ancora una volta il Consiglio di Sicurezza“. Lo ha detto il vice ambasciatore Usa all’Onu Richard Mills alla riunione del Consiglio di Sicurezza chiesta da Mosca sui presunti laboratori biologici gestiti dagli Stati Uniti in Ucraina. “Sono affermazioni categoricamente false, mentre quella è che non è finzione è che la Russia ha una lunga e documentata storia di utilizzo delle armi chimiche”. L’ambasciatore ha poi detto che si tratta solo del “tentativo di Mosca di distrarci dalle terribili violenze che sta commettendo in Ucraina”.    

  • 17:54

    Russia Today: “Due giornalisti rimasti feriti”

    Due giornalisti del canale di notizie russo Rt sono rimasti feriti da colpi di arma da fuoco sparati dalle forze ucraine nella regione di Donetsk, nell’Ucraina orientale. Lo ha affermato oggi lo stesso canale per cui lavorano in una dichiarazione. “La squadra del reporter di guerra di Rt Valentin Gorchenin è stata presa di mira dal lancio di missili ucraini vicino a Dokuchaevsk”, nella Repubblica popolare di Donetsk (Dnr), ha affermato Rt nella dichiarazione pubblicata su Telegram. “Lo stesso Valentin non è stato ferito. Ma i suoi cameraman Vladimir Bataline e Viktor Miroshnikov sono rimasti feriti da schegge alle gambe e alla schiena e sono stati portati in ospedale”, ha precisato la nota. Finanziato dallo Stato russo, Rt è stato bandito dalle trasmissioni nell’Unione Europea all’inizio di marzo, accusato di essere uno strumento di “disinformazione” da parte di Mosca nella sua offensiva in Ucraina lanciata il 24 febbraio. Accuse vengono respinte dal canale. In diretta dal 2005 come Russia Today, Rt è cresciuto con emittenti e siti web in più lingue, tra cui inglese, francese, spagnolo, tedesco e arabo.   

  • 17:49

    La Russia domani sospende fornitura elettricità a Finlandia

    La Russia da domani sospenderà le forniture di elettricità alla Finlandia. Lo ha annunciato la compagnia che eroga il servizio. 

  • 17:38

    Biden chiama i leader di Finlandia e Svezia

    l presidente americano Jo Biden ha parlato oggi con il premier svedese e il presidente finlandese. Lo riferisce la Casa Bianca in una nota. Biden ha avuto un colloquio di circa mezz’ora con la premier svedese, Magdalena Andersson e il presidente finlanndese Sauli Niinisto dopo che i due Paesi hanno annunciato l’intenzione di aderire alla Nato, precisa la Casa Bianca.

  • 17:22

    Washington chiama Mosca: “Serve un cessate il fuoco”

    Il capo del pentagono Lloyd Austin ha avuto un colloquio telefonico con il ministro della Difesa russo Sergey Shoigu durante il quale ha chiesto un rapido cessate il fuoco in Ucraina e messo in evidenza l’importanza di preservare canali di comunicazione. Lo afferma il Pentagono. Si tratta della prima chiamata dall’inizio della guerra in Ucraina.

  • 16:24

    Svezia e Finlandia vogliono discutere con la Turchia dell’entrata nella Nato

    Svezia e Finlandia vogliono discutere con la Turchia della loro adesione all’Alleanza Atlantica domani a Berlino, in occasione della riunione informale dei Ministri degli Esteri della Nato. Lo rendono noto i ministri degli Esteri dei due Paesi. Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha definito “un errore” l’ingresso di Finlandia e Svezia nell’Alleanza, per il quale è necessaria l’unanimità dei paesi membri.

  • 15:56

    Attacco missilistico a Dergachiv: distrutta la Casa della Cultura

    Di notte, le truppe russe hanno distrutto con un attacco missilistico la Casa della Cultura di Dergachiv dove si trovava la sede centrale umanitaria. lo riporta il sito informativo Ukraine Now. La Casa della Cultura funzionava come la sede centrale umanitaria a Dergachi, regione di Kharkiv. A causa della distruzione dell’edificio, gli aiuti umanitari non saranno distribuiti oggi, il 13 maggio.

  • 15:22

    Kiev accusa Mosca: “Deportati più di 210mila bambini”

    La commissaria ai Diritti umani del parlamento ucraino, Lyudmyla Denisova, ha affermato che più di 210.000 bambini ucraini sono stati deportati contro la loro volontà dai russi. Facevano parte degli 1,2 milioni di ucraini che Kiev afferma siano stati portati via dal loro paese con la forza. Parlando alla tv nazionale, Denisova ha affermato che “quando i nostri figli vengono deportati, si distrugge l’identità nazionale e si priva il nostro Paese del futuro”. Denisova non ha fornito prove a sostegno di queste cifre. Il Guardian, che riferisce della notizia, aggiunge che non è stato possibile verificarle in modo indipendente.

  • 14:28

    Di Maio a Kuleba: “Sosterremo l’ingresso dell’Ucraina nell’Ue”

    “Alla ministeriale del G7 in Germania ho incontrato il collega ucraino Dmytro Kuleba”. Lo ha reso noto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio su Twitter, sottolineando che “l’Italia supporta l’Ucraina e continua a impegnarsi per dare linfa a un percorso diplomatico per raggiungere una pace duratura. L’Italia – ha ribadito – sostiene l’ingresso dell’Ucraina in Ue”.

  • 14:26

    Fonti Ue: “Embargo al petrolio russo? La soluzione non è vicina”

    Nella Ue proseguono, sottotraccia e al più alto livello, i contatti sull’embargo al petrolio russo inserito nel sesto pacchetto di sanzioni annunciato diversi giorni fa. La situazione resta quella dell’impasse. La soluzione non appare vicina e la questione, spiegano fonti Ue, “è complessa”. La riunione degli ambasciatori dei 27 oggi non ha affrontato il tema. Nel weekend i contatti continueranno, ma non si esclude più un’ipotesi: quella di spacchettare il sesto round di misure in due fasi, lasciando l’entrata in vigore dello stop al greggio ad un secondo momento. L’ipotesi spacchettamento, però , non piace a tutti gli Stati membri.