“Sempio chiamò casa Poggi per la prima volta il 7 agosto 2007 e il giorno dopo. Quando il fratello di Chiara era in vacanza”

Su ventitré telefonate, in entrata e in uscita, intercorse tra l’utenza di casa di Chiara Poggi e quelle di Andrea Sempio, tra abitazione e cellulare, risulta che “Andrea Sempio in otto mesi non ha mai chiamato l’abitazione dei Poggi se non solo tra il 7 e l’8 agosto 2007” e cioè nei giorni in cui la ventiseienne era sola in casa perché fratello e genitori erano partiti per le ferie. Il dato definito “unico e certo” emerge, secondo una nota del Nucleo investigativo dei carabinieri di Milano, dall’analisi dei tabulati del telefono fisso della villetta di via Pascoli a Garlasco dove Chiara il 13 agosto sarà uccisa tra le 9:12 e le 9:35.
La ricostruzione oggi agli atti della nuova indagine della Procura di Pavia sull’omicidio e che si basa sull’analisi dei tabulati dal 1º gennaio all’8 agosto, solleva, secondo chi indaga, forti dubbi sulle tre telefonate note fatte da Sempio tra le 17:42 del 7 e le 16:50 dell’8 agosto, due con il cellulare e una con il telefono fisso. La prima fatta con il telefonino, disse Sempio, fu un errore nel digitare il contatto dell’amico Marco Poggi, registrato con numero di cellulare e numero di casa. Chiamata definita comunque “anomala” visto che, come detto, Marco Poggi a quella data era in vacanza in Trentino da tre giorni con i genitori, essendo partito all’alba del 5, mentre Chiara era rimasta sola a Garlasco. Per i carabinieri, quindi, quello non fu uno sbaglio accidentale visto che “in circa sette mesi non è stato mai registrato un errore di chiamata da parte di Andrea Sempio, oltre a quello dallo stesso dichiarato e riferito al 7 agosto”. Inoltre secondo l’analisi degli investigatori “casa Poggi chiama l’utenza cellulare di Sempio 17 volte in circa 8 mesi, l’utenza di casa Poggi chiama l’utenza di casa Sempio una volta, l’utenza cellulare di Sempio chiama casa Poggi cinque volte”. Cinque volte dal cellulare di Sempio. Altre tre rispetto alle due sotto la lente degli investigatori. Tre chiamate fatte il 21 gennaio, il 14 luglio e il 4 agosto tutte a tarda sera. Un dato che, secondo i carabinieri, ne esclude l’anomalia. “Si tratta di chiamate – si legge nelle note agli atti – fatte da Marco Poggi con il telefono di Sempio. Era infatti prassi consolidata che i giovani Poggi all’atto del rientrare in casa in tarda serata facessero una chiamata all’utenza fissa per avvisare i genitori”.
E dunque restano solo quelle due telefonate. Anzi tre perché una, quella delle 17:52 del 7 agosto fu fatta dall’utenza di casa Sempio. L’allora 19enne dirà agli inquirenti che lo sentono tre volte tra il 2007 e il 2017 di aver chiamato per parlare con Marco Poggi che però a quelle date era già in Trentino. Particolare che Sempio in un primo verbale dirà di non aver saputo, contraddicendosi però nell’ultimo interrogatorio del 2017 e spiegando di sapere “che nella zona dove andavano c’era poca copertura”. Su questo chiosano i carabinieri: “Quindi è evidente che Andrea Sempio conferma di sapere dove si trovasse Marco Poggi il 7 e l’8 agosto”. Sempre Sempio nel verbale non spiega di essere stato con l’amico fino a poche ore prima della sua partenza all’alba del 5 agosto. I tabulati dimostrano, infatti, che la sera prima, il 4 agosto, Andrea Sempio era in compagnia di Marco Poggi, tanto che il fratello di Chiara, nella ricostruzione dei carabinieri, avrebbe chiamato casa con il cellulare dell’amico per avvertire i genitori del suo rientro. Si legge nella annotazione del Nucleo investigativo coordinato dal colonnello Antonio Coppola: “Alle ore 1:05 del 4 agosto 2007, Marco Poggi e Andrea Sempio erano insieme (…). Ciò rende ancora più inverosimile che Sempio non fosse a conoscenza della prossima partenza dell’amico per il Trentino, con il quale era in compagnia la sera precedente alla partenza e con il quale era in corso l’organizzazione di una ulteriore vacanza a Punta Ala”.
Andrea Sempio, stando ai tabulati analizzati, con il suo cellulare chiama casa Poggi alle 17:42 del 7 agosto, durata pochi secondi. A verbale, cinque giorni dopo l’omicidio, dirà: “Nella circostanza ho parlato con Chiara Poggi alla quale chiedevo di Marco e lei mi rispondeva che era in vacanza”. Ricevuta questa informazione, Sempio dieci minuti dopo dal suo fisso richiama casa Poggi. La telefonata dura qualche secondo in più. Forse l’allora 19enne nel verbale di agosto si è semplicemente confuso, perché nell’interrogatorio di ottobre dice di non ricordare se qualcuno rispose alla prima chiamata col cellulare, mentre spiega che nella seconda, sempre del 7, “mi rispose una voce femminile. La mia telefonata ricordo che fu: ‘C’è Marco?’ e la risposta della voce femminile: ‘No, non c’è è via’”. Sempio, dirà che tenterà anche di chiamare Marco più volte sul cellulare. Poi l’8 agosto alle 16:54 ancora con il cellulare richiama casa Poggi e qui la chiamata dura oltre venti secondi. Forse è qua che il ragazzo parla con Chiara, la quale gli dice che Marco è via, perché in altro modo risulta difficile comprenderla, visto che Sempio non aveva motivo di chiamare casa Poggi se non per parlare con Marco. E dunque, i tabulati dell’epoca oggi di nuovo al vaglio dei carabinieri sollevano alcuni dubbi. Oltre alla rilettura dei dati del 2007, da ieri i carabinieri del Nucleo investigativo hanno iniziato ad analizzare i supporti informatici sequestrati: cellulari e pc di Andrea Sempio e dei genitori. Si cerca nelle chat e nelle varie comunicazioni intercorse nel recente passato e si cerca, è stato spiegato, attraverso una lista piuttosto ampia di parole chiave.
Lista che potrebbe poi essere ristretta. Dopodiché, definita compatibile la traccia numero 33 priva di sangue con la mano di Sempio trovata sulla parete destra lungo la scala dove è stato scoperto il cadavere, ora i carabinieri attendono le analisi biologiche sulla traccia 10 che saranno effettuate durante l’incidente probatorio. Quella traccia trovata sulla porta d’ingresso nella zona della maniglia non è mai stata analizzata e secondo gli investigatori “tale contatto papillare può essere stato generato da una mano sporca”. Se sporca di sangue lo si capirà a breve.
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