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Le bugie dei media filo-Usa al servizio del neobellicismo

L’Europa tra propaganda e servilismo
Le bugie dei media filo-Usa al servizio del neobellicismo
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Questo mio nuovo libro sviluppa e completa quello precedente. In Ucraina-Palestina. Il terrorismo di Stato nelle relazioni internazionali (2024), ho studiato come l’informazione in Italia sulla politica internazionale venga distorta dai complessi di superiorità dell’uomo eurocentrico che vive di frasi fatte e luoghi comuni. Ho studiato gli errori non intenzionali del giornalismo italiano: gli errori che nascono dai complessi di superiorità dell’Occidente, il cui tema culturale è la convinzione di essere una civiltà superiore a tutte le altre.

In Casa Bianca-Italia. La corruzione dell’informazione di uno Stato satellite invece, studio gli errori intenzionali: gli errori che nascono dal calcolo strategico dei professionisti dell’informazione che mentono al pubblico per interessi di carriera. Ucraina-Palestina è un libro sull’autoinganno; Casa Bianca-Italia è un libro sull’inganno.

Scoppiata la guerra in Ucraina, il sistema dell’informazione in Italia ha mostrato tutti i suoi punti deboli. Le analisi più assurde, illogiche e demagogiche, sono diventate “verità di Stato” imposte a tutti i cittadini. Le verità di Stato sono state quattro. La prima è che gli ucraini avrebbero sconfitto i russi. La seconda è che la pazzia di Putin è l’unica causa della guerra. La terza è che la Nato è un’organizzazione difensiva priva di ogni responsabilità nell’invasione russa. La quarta è che l’Europa è fortissima e la Russia debolissima: uno Stato inconsistente con un esercito di cartone. La verità sostanziale dei fatti era ben altra. Gli ucraini non avevano nessuna possibilità di sconfiggere i russi; le cause della guerra sono numerose; la Nato è un’organizzazione offensiva e l’Europa è fragilissima. Il sistema dell’informazione ha orchestrato campagne di disinformazione basate su notizie false mostrandosi agli italiani per quello che è: un sistema profondamente malato e corrotto, di cui pochi si fidano.

In questo nuovo libro, spiego che la causa di questa corruzione è politica. Crollata l’Unione Sovietica, è nato un sistema internazionale unipolare dominato dagli Stati Uniti. Con la Russia a pezzi, il potere della Casa Bianca in Europa si è espanso vertiginosamente. Il filo-americanismo è diventato il codice binario della Repubblica italiana per distinguere il Bene dal Male. Dal 1989 a oggi, gli Stati Uniti sono diventati sempre più forti e l’Italia sempre più debole. La conseguenza è che l’Italia si è trasformata in uno Stato satellite. Nel 2025 la relazione di potere tra l’Italia e la Casa Bianca è la stessa che esiste tra la Bielorussia e il Cremlino. Meloni è il Lukashenko di Trump come Draghi lo era di Biden. Come la Terra con la Luna, la Casa Bianca vede sempre la stessa faccia dell’Italia: quella della soggezione. Nella Prima repubblica non era così, come dimostra la crisi di Sigonella dell’ottobre 1985, quando Bettino Craxi ordinò ai carabinieri di puntare i mitragliatori contro i soldati americani.

La tesi centrale di Casa Bianca-Italia è che la disinformazione in Italia non è causata dalle agenzie e dagli ambienti collegati al Cremlino, bensì dalle agenzie e dagli ambienti collegati alla Casa Bianca. Siccome il Cremlino non ha nessuna capacità di influenzare l’elezione del presidente della Repubblica o le scelte del presidente del Consiglio, non ha nemmeno la capacità di influenzare la nomina del presidente della Rai o dei direttori della grande stampa. Per controllare l’informazione italiana, la Russia dovrebbe prima controllare la politica. Ma questo potere di controllo è soltanto della Casa Bianca. Trump ha un grande potere sulle decisioni di Meloni; Putin nessuno. I pericoli alla libertà di critica e di informazione non provengono dal filo-putinismo, ma dal filo-americanismo.

Di che cosa parliamo quando parliamo di filo-americanismo?

Preliminare alla mia analisi è la distinzione tra due tipi di filo-americanismo: il filo-americanismo culturale e il filo-americanismo politico.

Il filo-americanismo culturale è un sentimento di ammirazione e di amicizia verso la società americana. Il filo-americanismo politico, invece, è un atteggiamento di cinica soggezione alla Casa Bianca per ottenere benefici di carriera. Il filo-americanismo politico non è un insieme di valori o una concezione del mondo; è un calcolo costi-benefici. Il filo-americanismo politico è un ascensore sociale.

In questo libro mi occupo del filo-americanismo politico e, quindi, dei trucchi e degli inganni della “società giornalistica filo-americana”. Spiego il suo funzionamento, le sue regole e le sue bassezze professionali. La società giornalistica filo-americana afferma di essere completamente libera di dire quel che vuole.

Sospetto che non sia vero.

Gli uomini si sforzano sempre di apparire migliori di quel che sono, come insegna la scuola del sospetto di Marx, Nietzsche e Freud. Quando una civiltà o una categoria professionale parla di sé soltanto in termini positivi, è buona regola sospettare che nasconda qualcosa di cui si vergogna.

Chiamo “corrotta” l’informazione che calpesta la verità sostanziale dei fatti per compiacere il potere politico. La corruzione di cui parlo in questo libro non ha niente a che vedere con il concetto di “tangente” o “bustarella”. Mi occupo di una corruzione diversa, la corruzione che spinge i nostri media ad affermare: “I russi combattono con le pale a Bakhmut” oppure: “La Russia andrà in bancarotta in tre settimane”. Quando scoppiano le guerre, il sistema dell’informazione è concepito per assecondare il moto rotatorio dell’Italia intorno agli Stati Uniti.

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