L’inchiesta di Milano

Dossieraggi e spioni, “Ignazio” chiamò Pazzali dopo il presunto stupro di La Russa jr

Spioni e politica - Equalize Calamucci, l’hacker, rivela: “A poche ore dai fatti, qualcuno telefonò al manager, che lo chiamò per nome”

13 Febbraio 2025

Negli uffici della Fondazione Fiera ci sono Enrico Pazzali, Carmine Gallo, Samuele Calamucci. È la seconda metà di maggio 2023. A un certo punto la riunione viene interrotta da una telefonata che Pazzali riceve sul suo cellulare. La scena, per quel che risulta al Fatto, emerge dalle parole di Calamucci messe agli atti dell’indagine sulla società Equalize e sul gruppo di spioni di via Pattari coordinata dal pm di Milano Francesco De Tommasi. L’hacker indagato assieme a Pazzali e Gallo è ritenuto molto credibile perché finora le sue versioni sono state riscontrate dalle intercettazioni. L’argomento della telefonata riguarda il presunto stupro di una ragazza da parte di Leonardo Apache La Russa, il figlio più piccolo del presidente del Senato. Il punto è che però, a quella data, la notizia non è affatto pubblica, lo diventerà solamente un mese dopo. Anche perché la presunta violenza, avvenuta nella notte tra il 18 e il 19 maggio 2023 in casa La Russa dopo una serata in un locale, si sarebbe appena consumata. A oltre un anno da quei fatti, l’indagine resta aperta e vede due indagati, La Russa jr e l’amico dj Tommaso Gilardoni.

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Ma torniamo negli uffici di Fondazione Fiera, quando ancora il caso non è diventato mediatico. Ora, per quel che risulta, non si sa se dall’altra parte del telefono vi fosse la seconda carica dello Stato. Di certo, secondo Calamucci, Pazzali sta parlando con una persona che di nome fa Ignazio. Chiusa la chiamata e con il volto sbiancato, lo stesso ex presidente della Fondazione Fiera commenta con gli altri la notizia del presunto stupro, spiegando, in modo molto preoccupato che un fatto del genere può capitare a chiunque. Non tanto riferendosi alla ragazza, ma quanto al coinvolgimento in una faccenda del genere di figli di persone note. Su una cosa poi Calamucci pare non avere dubbi: la telefonata avvenne prima della discovery della notizia. Ma non è finita. Perché poco dopo il telefono di Pazzali squilla di nuovo. Questa volta non è Ignazio, ma per quel che risulta al Fatto, un ufficiale dei carabinieri del quale Pazzali non farà il nome.

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Il dato che inquieta è però un altro: la richiesta dell’ufficiale dei carabinieri. Domanda a Pazzali informazioni sulla logistica della casa milanese del presidente del Senato dove si è consumata la presunta violenza. Com’è possibile che un ufficiale sappia in tempo reale quello che è avvenuto? Stando a questa ricostruzione, infatti, saremmo nel pomeriggio del 19 maggio, ovvero il giorno dopo la presunta violenza, quando la ragazza è appena uscita dalla clinica Mangiagalli. Che sia quel giorno, secondo la versione di Calamucci, lo dimostra il fatto che il gruppo dalla Fondazione Fiera si reca in via Pattari e qui Pazzali chiede di fare gli accertamenti, attraverso il sistema Beyond, sulla famiglia La Russa. Sono le 17:57 del 19 maggio.

Il dato è riscontrato dalle intercettazioni. Pazzali arrivato negli uffici di via Pattari chiede: “Ignazio La Russa del ’53, no ha settantacinque anni lui ha… vai giù (…) questo (…) e metti anche un altro come si chiama l’altro figlio?”. Chiosano i carabinieri di Varese: “Proprio la notte tra il 18 e il 19 maggio il figlio di La Russa (Leonardo, ndr) passerà la notte con una ragazza che poi lo denuncerà per stupro”. Ma se questo dato, pur noto, serve da riscontro alle parole di Calamucci, quello che resta un “mister x” è l’ufficiale dei carabinieri. L’unico dato certo – che non significa si tratti di loro – è che dalle indagini è emerso l’ottimo rapporto di Pazzali con ufficiali della Gdf, come Cosimo Di Gesù, e vertici dell’Aisi come il numero 2 Carlo De Donno.

Se tutta questa ricostruzione è valida, Pazzali fu dunque aggiornato in diretta sul presunto stupro di La Russa jr. E di questo episodio delicato del quale s’è interessato – altrettanto in diretta – un alto ufficiale dei carabinieri.

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