Matteo Salvini dovrà parlare oggi, avendo convocato una conferenza stampa sulla rottamazione delle cartelle. Se le sue parole rispecchieranno il suo umore, stando almeno a quel che raccontano nella Lega, saranno problemi per Giorgia Meloni, spiazzata dall’anticipazione del libro Fratelli di chat. Storia segreta del partito di Giorgia Meloni di Giacomo Salvini (Paper First, da oggi in libreria e in edicola col Fatto) in cui si riportano insulti al leader leghista comparsi nelle chat di FdI negli ultimi anni (“bimbominkia”, copyright Giovanbattista Fazzolari; “Deve nascondersi”, Meloni dixit).
Ieri Fratelli d’Italia ha accolto le anticipazioni con irritazione (si è aperta una caccia alla talpa e si valutano denunce a Giacomo Salvini) e anche con la paura per le altre chat contenute nel libro.
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In serata è Giovanbattista Fazzolari a esporsi con l’Ansa, minimizzando gli insulti e attaccando il giornalista: “Sono battute di diversi anni fa fatte in una chat ristretta, in periodo in cui i rapporti tra Fratelli d’Italia e Lega non erano granché”. In realtà, Lega e FdI si sono comunque sempre presentate insieme alle elezioni. “Gli italiani – continua Fazzolari – sanno bene che, con il metodo di pubblicare conversazioni private, estrapolate dal contesto, si salverebbero in pochi e si rovinerebbero perfino i migliori rapporti di amicizia. Mi dispiace per il tentativo di creare tensioni all’interno della maggioranza quando i rapporti umani e politici sono in realtà eccellenti. Provo stima e amicizia per Matteo Salvini, è anche grazie a lui che il centrodestra è tornato al governo e sta ottenendo grandi risultati per l’Italia”. Poi l’accusa: “È normale che le conversazioni private di un gruppo parlamentare siano spiate e diffuse? È mai successo prima con altre forze politiche? È questo il modello di democrazia che vogliamo, quello della Stasi di epoca sovietica”.
Le rassicurazioni di Fazzolari non bastano neanche un po’ a calmare la Lega. Avvicinato dal Fatto a margine di un evento, ieri Salvini si è negato: “Sono qui per parlare solo di Olimpiadi”. Non potrà farlo ancora per molto. Anche perché il tema riguarda i rapporti, anche personali, con la premier e gli alleati ai vertici dell’esecutivo. Ma l’umore di Salvini è facilmnte intuibile: ieri, dopo un vertice in Regione Lazio, manda un messaggio al governatore meloniano Francesco Rocca: “La segreteria regionale della Lega chiede al presidente Rocca l’attivazione di un tavolo di lavoro di programmazione politica di rilancio per una condivisione di scelte e strategie che purtroppo fino ad oggi sono troppo spesso mancate”. Una richiesta di rimpasto, se non una sfiducia.
Oltre a Fazzolari, l’unico meloniano a parlare è l’europarlamentare Nicola Procaccini, che però non dice una sillaba sul merito: “Se vi faccio vedere la chat della scuola dei genitori – dice ai cronisti – e poi questa chat finisce su un libro, c’è qualcosa che non va”. Nulla da dichiarare, se non che è una chat datata: “A parte che è una chat vecchia, vi rendete conto che viene fatto un libro su questa chat? È illegale”. Stesso tasto su cui insiste Forza Italia, col sottosegretario all’Editoria Alberto Barachini: “Serve una riflessione etica”.
Molto più concreto è Matteo Renzi: “Questa è l’Italia: un Paese che è governato dai bimbominkia e da persone senza onore per loro stessa ammissione. Chi si dimette oggi? Salvini o Fazzolari? O, meglio, tutti e due?”. Dai 5 Stelle è il deputato Agostino Santillo a ironizzare sul “ministro bimbominkia” mentre per Alleanza Verdi-Sinistra interviene Nicola Fratoianni: “Rimango colpito dalle anticipazioni uscite: una sensazione di tristezza per l’ipocrisia che alberga nella destra”. Quell’ipocrisia con cui, ora, i partiti di maggioranza dovranno fare i conti.