Caso Eni, Amara a processo: “falso complotto”
Tutti rinviati a giudizio per il “falso complotto Eni”. Per il gup di Milano Cristian Mariani l’ex legale esterno della società, Piero Amara, ha cospirato con dieci fra avvocati ed ex vertici del colosso per “inquinare” le inchieste milanesi per corruzione Eni-Nigeria e Saipem-Algeria. La prima udienza è fissata per il 22 febbraio, in attesa che la Cassazione decida se il processo si tenga a Milano, Brescia, Roma o Potenza. Le accuse sono associazione a delinquere, calunnia, diffamazione, intralcio alla giustizia, riciclaggio, favoreggiamento e corruzione fra privati. Secondo i pm Stefano Civardi e Monia Di Marco, coordinati dall’aggiunta Laura Pedio, il capo del sistema era Amara. Con altri avrebbero complottato per creare fascicoli “specchio” attraverso esposti anonimi per acquisire informazioni e inquinare prove dei processi milanesi, finiti con assoluzioni, nelle Procure “controllate” da Amara di Trani (dove l’ex procuratore Capristo è a processo per corruzione in atti giudiziari) e a Siracusa dove il pm Giancarlo Longo è stato radiato dalla magistratura.