L’Intervista

Vannacci: “Se mi candido, mi finanzio col libro e con le donazioni”

Roberto Vannacci - Al “contrario”. Il militare nega che la società di oggi sia “maschilista”, rivendica le frasi sugli omosessuali e pensa alla corsa per l’Ue

11 Dicembre 2023

Abbiamo letto il letto il best seller del generale Roberto Vannacci e ci è venuta in mente una frase di Psicologia delle folle di Le Bon: “Le folle non hanno mai avuto sete di verità. Dinanzi alle evidenze che a loro dispiacciono, si volgono altrove, preferendo deificare l’errore, se questo le seduce. Chi sa illuderle, può facilmente ergersi a loro paladino e signore”.

Chi la pensa come il gen. Vannacci, crede che l’errore deificato dalle folle sia il mix di multiculturalismo, buonismo, “minaccia gay”, fluidità di genere, “eco-ansia”, i ragazzi “terro-ambientalisti”, “le femministe che abitualmente sbraitano perché si sentono sopraffatte dagli uomini”, la “setta radicale” degli animalisti. Altri, tra cui noi, pensano che “signore delle folle” possa diventare chiunque le illuda che esista una dittatura delle minoranze e che eradicando il “politicamente corretto” tutto filerà liscio, senza intaccare i rapporti di forza, anzi rafforzandoli, alimentando la cultura dominante. Preliminarmente: chi dice che il libro di Vannacci è una misera sequela di sconcezze da semianalfabeta evidentemente non l’ha letto. Pur propagando idee di destra conservatrice, talvolta con sfumature trumpiane e basate su luoghi comuni piuttosto che su solidi fondamenti ideologici, non è affatto lo sproloquio di un parà in libera uscita. Parimenti, non crediamo al generale quando dice di averlo scritto nei ritagli di tempo. Il libro è invece molto curato, è scritto in un italiano quasi impeccabile e l’autore argomenta le sue tesi con dati e punti di vista nitidi ancorché parziali, talvolta con sagacia. Un prodotto tutt’altro che ingenuo, non pedissequo allo Zeitgeist ma a esso astutamente contiguo.

Generale, quante copie ha venduto?

Circa 230mila in formato cartaceo. Si stima che circa 800mila copie girino col Pdf crackato.

È diventato il liberatore delle masse oppresse dal pensiero unico, una guida morale. Cosa le dice la gente in strada?

Non credo di essere detentore di verità assolute, ma credo che una buona fetta della società si ritrovi in quello che esprimo. Quando vado in giro o passeggio per strada molte persone si vengono a complimentare, mi dicono di andare avanti, di non mollare, di non tornare indietro. Persone di tutti i tipi: umili, benestanti, ex militari, operai.

Lei scrive che la maggioranza è discriminata. Da chi?

Dalle minoranze che cercano di prevaricarla. Quando i delinquenti sembrano più tutelati dei cittadini onesti, quando chi occupa le case può rimanere all’interno per anni senza che il legittimo proprietario ne possa tornare padrone, quando i graffitari possono imbrattare le città…

Non risulta ci siano adolescenti eterosessuali che si suicidano perché si sentono discriminati.

Su questo non ho dati, so che ci sono adolescenti che si suicidano per le più svariate ragioni, dovremmo prendere provvedimenti su qualsiasi materia?

Ci sono omosessuali nell’esercito? Gli ha mai detto in faccia “non siete normali, fatevene una ragione”?

Presumo ci siano, se è vero che il 3,5% della popolazione non si riconosce nell’eterosessualità, la stessa percentuale dovrebbe essere nelle forze armate. Ma non indago. Nelle forze armate le tendenze sessuali non interessano, nessuno si qualifica come caporalmaggiore omosessuale o sergente capo etero. Lgbtq è una categoria protetta: “non normale” lo si può dire a chiunque, ai carabinieri, agli armeni, e nessuno si lamenta; se lo si dice agli omosessuali arrivano le accuse di omofobia. Ecco il mondo al contrario.

È uno sfottò gratuito, un atto di bullismo. Che diritto sta esercitando?

Questo lo dice lei. Io ho sempre rifiutato la normalità, volevo essere uno diverso, dovrei sentirmi discriminato? Per me è un vanto non essere normale.

Ma lei non è perseguitato per la sua anormalità. Gli omosessuali sono stati uccisi, arrestati e deportati.

Parliamo di tanti anni fa. Anche gli armeni sono stati uccisi, c’è stato un genocidio. Nel contesto è una pretestuosa scusa che gli omosessuali siano stati uccisi e deportati per asserire che siano diventati intoccabili, lo sono stati pure i cristiani e i rom, e tanti altri, no? È vecchia come il mondo la sua obiezione, trovi qualcosa di meglio.

Anche le sue sono idee non sono nuove: i neri non sono veri italiani, gli omosessuali non sono normali, viva la caccia, abbasso i vegetariani.

Spendo due pagine intere a spiegare che la normalità non è né buona né cattiva, ma deriva da statistiche e numeri. Quella fase non costituisce offesa per nessuno, neanche per la categoria protetta di chi non si riconosce nell’eterosessualità.

Sostiene che ci sia un piano che consiste nell’“inondare l’etere di messaggi omosessuali per desensibilizzare la società nei confronti della minaccia gay”. In cosa consiste la minaccia gay?

Ho preso i dati da siti che ne vanno fieri. Sostengono che in prima serata il mondo non-etero è rappresentato secondo il 22% o, non ricordo, il 13%, che contrasta col fatto che nella società è presente al 3,5%. C’è una regia. Ne parla un libro del 1989: la prima linea di sforzo è la desensibilizzazione, per vaccinare il mondo. Perché Netflix non approva rappresentazioni se al suo interno non ci sono omosessuali? Io ho amici omosessuali ma sono pochissimi, perché quando accendo la tv me li devo sempre trovare davanti? Perché la Disney sta modificando i suoi cartoni animati e finanziando i gay pride? Vogliamo estinguerci? La procreazione sarà affidata alle provette?

Quel che scrive potrebbe confliggere con la Costituzione, su cui lei ha giurato.

Mi dovrebbe dire in quale punto, perché se è così dovrei essere dietro alle sbarre o davanti a un giudice.

Artt. 2, 3, 54. Perché i suoi superiori hanno aperto un’inchiesta sommaria nei suoi confronti?

È un’inchiesta interna, non si parla di infrazioni di legge, ma di codice di disciplina militare. Bisogna vedere come si concluderà il procedimento, c’è il massimo riserbo, lei da me non saprà cosa mi hanno addebitato, le fughe di notizie non provengono da me. C’è il principio della presunzione di innocenza, non vorrete togliere anche questo, mi auguro, no? Sono stato già bruciato in piazza, da tutti.

Scrive: “Anche se Paola Egonu è italiana di cittadinanza, è evidente che i suoi tratti somatici non rappresentano l’italianità che si può invece scorgere in tutti gli affreschi, i quadri e le statue che dagli etruschi sono giunti ai giorni nostri”. Non è “normale” neanche Egonu? Qual è il punto, non si possono più dire cose razziste senza essere chiamati razzisti?

Ho detto una banalità. Questo pianeta è popolato da etnie che hanno tratti somatici differenti e occupano varie aree. Quando si spostano portano i tratti somatici dell’area in cui hanno vissuto per secoli. Se io vado in Giappone, anche se ho un passaporto giapponese, nessuno mi prende per giapponese, perché ho tratti somatici diversi. Stessa cosa per Paola Egonu. Il razzismo consiste nel crede che un’etnia sia genomicamente superiore rispetto a un’altra, e nella mia frase non c’è ombra di razzismo.

Lei ha scritto un libro per propalare banalità?

No, l’ho scritto per dire quello che io sentivo, lo devo alla popolarità che è stata attribuita al mio scritto da chi invece lo voleva distruggere, relegare, censurare. Loro hanno creato il caso Vannacci, non Vannacci.

Crede che la maggioranza degli italiani la pensasse già come lei e ora si senta autorizzata a esprimere pensieri che prima taceva?

Non dico sia avvenuta una rivoluzione, ma credo che le persone adesso siano più libere e spronate a dire la loro anche su argomenti su cui prima tacevano. Il pensiero unico fa scendere un alone di oppressione su tutte le persone che non la pensano in quella maniera.

Sembrerebbe che le sue tesi siano verità scomode che i poteri forti cercano di silenziare, ma oggi i poteri forti sono quelli che la pensano come lei.

Non credo, tanto che si stanno ribellando, pochi si sono detti in linea con quello che esprimo, vedo anzi un grande allineamento, ci sono interessi dietro che riguardano tutto l’Occidente, il pensiero unico sta trionfando in Occidente, questa cancel culture sta prendendo il sopravvento.

Mi faccia un esempio di cancel culture in Italia.

Quella per cui a fronte di 3 mila anni di statue, quadri e monumenti dice che non esiste un fototipo italiano. Quelli che dicono che il Natale va chiamato festa d’inverno. Che bandiere e inni dividono invece di unire.

Dice che non esiste il patriarcato in Italia.

Vedere il patriarcato come uno dei problemi della vita moderna è una cosa speciosa. Piuttosto ci sono famiglie non di origine italiana, che opprimono le donne, che le fanno uscire col velo, in queste sì che c’è patriarcato.

Lei dice che l’uomo che ammazza una donna non è forte ma debole, e che gli uomini deboli sono un prodotto della società e della famiglia odierna, non patriarcale, è corretto?

Il senso del mio discorso è quello, si.

È falso che l’uomo patriarcale non commetteva femminicidi. Il delitto d’onore è stato legale fino al 1981.

Non faccia deduzioni azzardate. Io non ho detto questo e non ho mai commentato quanto succedeva 50 o 100 anni fa. Lo lascio fare agli storici.

Non sarà che il patriarcato genera uomini narcisisti e immaturi che non sanno metabolizzare l’indipendenza delle donne?

Non credo sia così. Perché non vedo alcuna cultura maschilista nella società che conosco. Le donne sono libere e indipendenti quanto gli uomini. Gli uomini forti, le persone forti, sono quelle che non si arrendono mai, che perseguono i loro obiettivi a qualsiasi costo e che non ricorrono né all’omicidio né al suicidio per affermarsi nella vita. Ma a questo tipo di persone sembra che la società inclusiva e progressista voglia rinunciare.

Lei è un darwinista sociale? Scrive: “La mia società tutto sommato mi piace”. Infatti lei parla della presunta censura della cultura mainstream, cioè di sovrastruttura, ma non parla della iniqua società neo-liberista, di famiglie indigenti (anzi, è contrario al Reddito di cittadinanza), di ospedali che non funzionano, di italiani non possono curarsi e di giovani schiavizzati. Le piace perché è un privilegiato. Come quelli della finta sinistra elitaria che disprezza.

Facevo un paragone tra la cultura occidentale e la cultura africana, asiatica, islamica, e dicevo che la mia mi piace perché si basa sulla libertà, sulla democrazia, sul merito, sulla libertà di espressione, anche di concetti scientificamente errati, non mettiamo in galera chi dice che la terra è piatta.

Fa l’elogio del merito, categoria cara ai liberali. La pensa come Renzi e Calenda.

Chi merita va avanti, chi non merita rimarrà indietro, bisogna spronarlo a farlo ciò che deve fare. Bisogna pretendere che ogni individuo dia il suo contributo alla società, e non aspettarsi che la società elargisca diritti. Sono per l’uguaglianza delle opportunità, chi non le sa cogliere mi dispiace per loro, dovranno cercare di coglierne altre. Non possiamo pensare che la società si basi sull’uguaglianza fisica di tutti.

Chi stabilisce il merito? Le élite?

Viene stabilito in base alle necessità della società stessa: in una società industrializzata sarà stabilito nella capacità di farla funzionare, se è agricola ci saranno altri meriti, in una società tribale arcaica e primitiva l’essere forti fisicamente è un merito, nella nostra non serve a nulla.

Sta descrivendo una società totalitaria.

Non credo di descrivere una società totalitaria.

Il suo ideale di società, mi pare, è un luogo dove gay e lesbiche non hanno visibilità pubblica o ne hanno drasticamente di meno, dove vale il motto “Se sgarri paghi” e se vedi un estraneo in giardino puoi sparargli, in cui i bambini fanno il saluto alla bandiera prima delle lezioni e il più forte vince sul più debole. È corretto?

Semplifica molto, ed esagera.

Vuole precisare?

Non il più forte sul più debole, ma il più meritevole sullo scansafatiche. Non sparo su chi mi entra in giardino, ma mi difendo da chi mi aggredisce. Gay e lesbiche facciano quello che vogliono, ma accettino critiche e commenti negativi da chi non accetta il loro esibizionismo. Chi nuoce alla società deve essere messo in condizioni di non nuocere, senza se e senza ma. Non è giustizialismo, ma giustizia.

Vale anche per la Lega, che ha rubato 49 milioni di euro agli italiani?

Per chiunque. Va provato quello che dice, non mi risulta sia mai stato provato ma potrei sbagliarmi.

Sbaglia. Condanna in Cassazione e confisca dei 49 milioni. Per chi vota?

Per Annibale o Giulio Cesare o Garibaldi qualora si presentassero.

Giulio Cesare non era normale.

Ma è famoso per quello che ha fatto nella vita, non sotto le lenzuola.

Si candiderà alle Europee con la Lega?

Sono un soldato.

La solita rispostina.

Lei mi voterebbe se mi presentassi? Potrei farci un pensierino.

Userà i proventi della vendita del libro per la campagna elettorale?

Se dovessi farla userò il denaro che ho a disposizione, i finanziamenti di chi mi dovesse appoggiare e i proventi del libro.

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