Lo “scandaloso” sorbetto che fece soffrire Leopardi
Stendhal ne andava ghiotto, Rossini cambiò un’aria. Ma per il poeta di Recanati vi fu un “contrattempo” censurato dal Duce
“Piangete, bambini, che la mamma ve lo compra” scriveva Ciro Fontana, novecentesco voyeur dei loggioni della Scala di Milano. Che poi le poltroncine rosse erano l’habitat perfetto per il gran maestro del buon gusto: il sorbetto. Il gelatée, avo del più moderno e proletario gelato, allora fluido e felpato ospite dei palati dell’alta borghesia europea. […]
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