Intervista

“La Rai lottizzata scorda il merito. Un errore il talk a De Girolamo”

Riccardo Laganà - Cda Viale Mazzini

6 Agosto 2023

Riccardo Laganà, consigliere Rai eletto dai dipendenti, l’ad Roberto Sergio sostiene che questa è la Rai più pluralista di sempre. Che ne pensa?

A destra e sinistra si continua a denunciare vicendevolmente la spartizione. Al centro resta l’azienda con il merito sempre in secondo piano. Per essere davvero pluralisti e inclusivi, noi tutti dobbiamo sforzarci di intercettare anche quel pubblico che non si sente rappresentato politicamente, quelli che nemmeno votano più. L’eliminazione di Roberto Saviano dal palinsesto non è un bell’esempio in tal senso.

Perché il suo programma è stato cancellato?

In Cda, io e Bria l’abbiamo chiesto ma non ci è stata data risposta. Faccio notare che si tratta di un programma già realizzato dalla Rai, che oltretutto parla di mafia. L’attuale vertice dice di muoversi per addizione, ma in questo caso si è agito per sottrazione, oltretutto dopo una levata di scudi del centrodestra contro Saviano. Forse si è trattato di una sorta di compensazione per il caso Facci, ma la questione del giornalista di Libero era completamente diversa.

Molti volti noti se ne sono andati, mentre tornerà, in radio, l’ex presidente Marcello Foa.

A parte le scelte personali, perdere alcuni giornalisti è stato un grave danno. Avrebbero dovuto resistere a tutela del servizio pubblico e del pluralismo. E, in qualche caso, l’azienda poteva fare uno sforzo in più per trattenerli. Il pericolo è quello di perdere pubblico invece di conquistarne di nuovo, a vantaggio dei competitor. Foa lo vedremo all’opera ma, se si vuol parlare di dichiarazioni passate, che qualcuno ha tirato in ballo per Saviano, allora anche nel suo caso ce ne sono state di discutibili.

Col cambio di governance, la destra parla di riequilibrio, la sinistra grida all’occupazione.

Il problema è che le scelte fatte solo per appartenenza politica vanno solo a discapito del merito e delle tante professionalità presenti in azienda. Ultimo esempio, il caso di Diego Antonelli, che aveva ottenuto ottimi risultati con Rainews.it ed è stato sostituito senza una valida giustificazione. Lui come altri.

Come si pone un freno alla lottizzazione?

Mettendo in campo una riforma della Rai che ponga un’intercapedine tra l’azienda e la politica, tra la tv pubblica e gli appetiti dei partiti. Questa settimana in Parlamento sono state presentate due proposte di riforma, dal Pd e da Verdi-Sinistra. Il problema è che si avanzano solo quando si è all’opposizione. Quando si sta a Palazzo Chigi, poi, non si fa nulla. Forse la Rai così fa comodo a tutti. Ma se in futuro i vertici non saranno più nominati dai partiti, come ci ha ricordato con forza l’Europa, a cascata ne beneficerebbero pure le scelte interne.

Lei ha espresso perplessità sulla scelta di far condurre un talk politico a Nunzia De Girolamo. Perché?

La sua figura di ex parlamentare, ex ministro e moglie di un importante esponente Pd (Francesco Boccia, ndr) mi pare contenga potenziali criticità a livello di imparzialità e terzietà. Per un talk politico di tale livello occorre un giornalista. E mi chiedo: perché non si è scelto un interno? Inoltre, un programma d’informazione non dovrebbe essere dato in appalto a una società di produzione esterna, come in questo caso. Cartabianca, ad esempio, era realizzato con risorse interne.

Lei non ha votato il contratto di servizio, perché?

Uno dei motivi è che nella bozza manca la parte in cui si sottolinea l’obbligo di valorizzare la tradizione del giornalismo d’inchiesta. Le inchieste sono citate due sole volte nell’allegato sull’offerta informativa. Voglio anche sottolineare che questo Cda non ha ancora approvato un piano industriale per la mancanza di risorse future certe. E il balletto del governo sul canone in tal senso non aiuta.

Sergio e Rossi sostengono che le inchieste ci saranno. Che ne pensa dello spostamento di Report alla domenica?

Report e altri storici programmi d’inchiesta sono prodotti da maneggiare con estrema cura e mi auguro che il cambio in palinsesto sia avvenuto in pieno accordo con Ranucci. Faccio notare che anche il nuovo programma di approfondimento del lunedì di Salvo Sottile sarà un altro appalto parziale.

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