Roma

Incidente Youtuber, verifiche sulla manovra della Smart

Il caso - Ipotesi concorso di colpa: la ForFour su cui viaggiava il piccolo Manuel potrebbe non aver dato la precedenza al Suv Lamborghini -

20 Giugno 2023

Roma. Oltre 20 testimoni da ascoltare per sommarie informazioni e un’ipotesi – tutta da verificare, o almeno da confutare – che agita gli stessi investigatori: la possibilità che la Smart ForFour sulla quale viaggiava il piccolo Manuel non abbia concesso la precedenza alla Lamborghini Urus, che sfrecciava a tutta velocità su via di Macchia Saponara. È lo spettro di un “concorso di colpa” che, se dimostrato dalle perizie invocate dal collegio difensivo, potrebbe portare significative attenuanti sia in sede penale che civile.

La vicenda è nota. L’incidente è quello avvenuto il 14 giugno nel quartiere Casal Palocco alla periferia sud di Roma. Nello scontro – come confermato dall’autopsia – è morto un bimbo di 5 anni, Manuel, che viaggiava con la madre e la sorellina di 4 anni, entrambe ferite in modo non grave. Sulla Lamborghini, presa a noleggio, un gruppo di youtuber, TheBorderline, che aveva intrapreso una challenge, una “sfida” con i suoi follower a guidare per 50 ore di fila. L’unico indagato, per i reati di omicidio stradale e lesioni, è il conducente della Urus, Matteo Di Pietro, 20 anni, figlio di un dipendente del Quirinale.

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I primi rilievi della polizia locale ipotizzano che la Lamborghini viaggiasse intorno ai 100 km/h, su una strada che ha il limite di soli 30 km/h. Sull’asfalto non vi sono evidenti segni di frenata. La Smart stava svoltando a sinistra, in un punto abbastanza trafficato e dunque, in linea puramente teorica, potrebbe aver tagliato la strada alla Lamborghini. I carabinieri, che su indicazione della Procura di Roma hanno rilevato le indagini dalla polizia locale, vogliono però capire il ruolo di una terza vettura ufficialmente non coinvolta nell’incidente: una Mercedes nera che, per alcuni testimoni, la Lamborghini avrebbe sorpassato pochi metri prima dell’impatto. Se questa ricostruzione, al momento non confermata, trovasse riscontro nell’analisi delle videocamere già al vaglio degli inquirenti, si spiegherebbe la velocità raggiunta dall’auto con a bordo gli youtuber, l’assenza di frenata e, soprattutto, dimostrerebbe che la mamma di Manuel non avrebbe potuto prevedere, per scarsa visibilità, l’arrivo della Lamborghini. Ma è tutto da dimostrare. A questo proposito, alcune immagini “rubate” nei minuti successivi all’impatto ritraggono la Mercedes all’interno del “recinto” disposto dalle forze dell’ordine per i rilievi e il conducente che parla con i vigili.

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C’è un’altra perizia, poi, disposta dalla Procura, che agita la famiglia del bimbo, sul seggiolino su cui era seduto il piccolo Manuel. I due bimbi quel giorno, all’uscita dell’asilo, si erano scambiati i seggiolini. Ora i pm vogliono verificare se Manuel era stato assicurato alla seduta o se, per qualsiasi motivo, le cinture non erano allacciate.

Proseguono però anche gli accertamenti su Matteo Di Pietro. Il 20enne è stato trovato positivo ai cannabinoidi. Ma si tratta di un esame non in grado di definire quando e in quale quantità il ragazzo abbia assunto questo tipo di sostanze, considerando anche la “maratona” cui i ragazzi si erano sottoposti. Le indagini proseguono a 360 gradi. Gli inquirenti stanno attendendo i risultati della consulenza disposta sul cellulare del giovane e su quelli delle persone che erano con lui sulla Urus. Dalle verifiche sui device potrebbero arrivare risposte importanti riguardo le comunicazioni intercorse tra il gruppo di youtuber sia nelle fasi precedenti sia in quelle successive al tragico impatto. Chat e video che potrebbero finire agli atti dei pm, così come il materiale acquisito nel corso di una serie di perquisizioni effettuate nei giorni scorsi a casa dell’indagato e dei suoi amici e nella sede di Theborderline.

A questo proposito, c’è un altro elemento importante da accertare. Gli youtuber stavano documentando “l’impresa” con dei video. Chi li stava girando? In un frammento sui social, risalente ad alcune ore prima dell’incidente, si sente Di Pietro dire che “ho le gambe atrofizzate”. In quel video il cellulare è posizionato sul cruscotto, ma non è chiaro chi lo avesse in mano al momento dell’impatto con la Smart.

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