Da Cattelan a Hirst: a Palazzo Strozzi va in scena la totale “de-formazione”
A parte il titolo un po’ vanesio, quanto esposto mette in scena un racconto mostruoso che inevitabilmente affascina e disturba, che rovina e crea insieme, ma che potenzia le percezioni
Pare evidente che uno dei segnali che configurano l’arte contemporanea sia la morte dell’appropriazione sensibile dell’opera. Per essere ancora più precisi, si tratta dell’interruzione di quella eredità narrativa che illuminava l’opera come una prosecuzione della realtà riconosciuta possibile (magari ideale); la sospensione cioè di quell’intento di formazione e avvicinamento che fino all’era moderna si è […]
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