“Close” è amicizia, forti sensi di colpa, addii e un “Oscar”
Premiato a Cannes, è tra i papabili per la statuetta come film internazionale
Il cinema, da noi, va come va: va be’. Ma la disaffezione, stabile, non sia paraocchi alle offerte valide in sala: ce ne sono, basti pensare a Godland del danese Hlynur Pálmason, che da novello Herzog inquadra un giovin prete in missione per conto di Dio nell’Islanda di fine Ottocento. Tanta roba, visivamente splendida, esistenzialmente […]
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