Indagine sui bilanci

Inchiesta Juve, così parlò Claudio Chiellini: “Servono 120 mln per arrivare a zero”

Chiesto il processo per Agnelli&C. - Nelle carte Consob il ruolo dell’ex capitano e del fratello (non indagati). Fair play finanziario, fascicolo Uefa

2 Dicembre 2022

La Procura di Torino ha chiesto ieri il rinvio a giudizio per Andrea Agnelli e altri vertici della Juventus. Tra le 12 persone fisiche (oltre alla società bianconera) che rischiano il processo si contano Pavel Nedved, l’ad Maurizio Arrivabene, l’ex dirigente Fabio Paratici. Stralciata e destinata all’archiviazione, invece, la posizione dei tre ex sindaci Paolo Piccatti, Silvia Lirici e Nicoletta Paracchini. Le accuse: false comunicazioni sociali, manipolazione del mercato, ostacolo alle autorità di vigilanza. Sarà ora il gip a valutare se si andrà a processo oppure no. Riguardo le richieste di arresti domiciliari, che il gip aveva negato le scorse settimane, la Procura ha deciso di non opporsi, dopo le dimissioni in massa del cda bianconero, tranne che per qualche posizione, come quella di Cesare Gabasio, capo dell’ufficio legale, che è ancora in fase di valutazione. Ieri è intervenuta anche l’Uefa: ha avviato una indagine per le potenziali violazioni delle norme sulle licenze per club e sul fair play finanziario. Sul piano penale va segnalato che il gip di Torino, quando ha respinto la richiesta di misure cautelari, ha espresso dubbi “sulla sussistenza di dolo” in merito alle presunte plusvalenze fittizie. Molto più dura la posizione, invece, sulle manovre stipendi del 2020 e 2021, ovvero gli accordi individuali tra club e calciatori (in parte siglati durante la pandemia Covid) che, secondo l’accusa, non sarebbero stati contabilizzati in maniera regolare. Per il gip si tratta di operazioni “certamente illecite” per le quali “condivide” la “sussistenza di gravi indizi” ma con un “pericolo di reiterazione pressoché nullo”.

E sia sulla vicenda “plusvalenze”, sia sulle “manovre stipendi” resta molto dura la posizione della Consob, che nel documento siglato ha parlato di “non conformità del bilancio d’esercizio al 30 giugno 2021”. E dagli atti d’indagine, citati proprio dalla Consob, emerge il ruolo dei fratelli Chiellini: Giorgio, storico capitano bianconero, e Claudio, consulente della società, nessuno dei quali è indagato. Partiamo dalla manovra stipendi.

L’ex capitano bianconero, il 27 marzo 2020, scrive ai suoi colleghi: “Ciao a tutti, come sapete stiamo parlando con Fabio (Paratici, ndr) e il presidente (Andrea Agnelli), per cercare di aiutare il club e tutti i dipendenti in questo momento di difficoltà. La proposta finale è questa: Ci mancano 4 mesi di salario 3 mesi pagati in caso che riusciamo a finire il campionato 2 mesi e mezzo in caso di stop Il presidente ha garantito il pagamento di una mensilità il 1 luglio e il resto nella stagione 20/21. Ringraziano davvero tutta la squadra per la sensibilità. ln caso di ok domani avrei un foglio firmato dal presidente dove si fa garante di quanto detto sopra. […] Fatemi sapere cosa ne pensate e grazie di tutto”. Il giorno successivo, Chiellini aggiunge: “i prossimi passi sono questi: Vi arriverà nei prossimi giorni un foglio che vale tutto e niente come quello che abbiamo firmato io e il presidente dove ci impegniamo a lasciare i restanti mesi di questa stagione Successivamente saranno contattati i vostri avvocati o agenti e NELLO STESSO MOMENTO saranno firmati i contratti validi per questa stagione e per la prossima. La Juventus farà un comunicato stampa dove dirà che rinunciamo a 4 mensilità per aiutare il club (…). Grazie di tutto”. La storia si ripete per la manovra sui compensi della stagione 2020- 2021. E Consob scrive: “Ha avuto la reale natura di mero differimento, senza alcuna riduzione stipendiale, di quattro mensilità dell’esercizio 2020-2021 agli esercizi 2021- 2022 e 2022-2023”. Parliamo in totale di 17 calciatori per un importo di 59,8 milioni. Ma che è successo di queste scritture? Gli investigatori della Guardia di Finanza, coordinati dal procuratore aggiunto Marco Gianoglio e dai pm Mario Bendoni e Ciro Santoriello, hanno trovato gli accordi di integrazione dei compensi di 16 calciatori per un importo totale tra i 56,6 e 61,8 milioni.

Accordi depositati solo per 11 calciatori e un importo di 30,7 milioni. In 6 di questi casi sono state rinvenute le scritture private firmate da entrambe le parti per circa 18,4 milioni. In 4 casi la scrittura privata è firmata solo dalla Juventus e in un caso non sono presenti firme.

Per quanto riguarda invece le operazioni incrociate, ovvero le plusvalenze, Consob scrive che “costituivano, nella sostanza, operazioni di scambio” ed erano una “prassi consolidata. L’autorità cita la trascrizione di una riunione fatta da Claudio Chiellini. “Nel corso di tali riunioni, partendo dal dato, comunicato dai vertici aziendali, della perdita da conto economico stimata (…) il sig. Paratici forniva ai suoi collaboratori il valore delle plusvalenze da realizzare per raggiungere l’obiettivo di pertinenza dell’Area Sportiva e quello ipotetico per raggiungere il pareggio di bilancio”. Ecco la sintesi di Chiellini della riunione del 27 febbraio 2020: “Restante plusvalenze 70 M per arrivare a obiettivo Area Sportiva”. E per l’ipotetico pareggio di bilancio: “Restante Plusvalenze 120 M per arrivare a 0”. E ancora un “piano di recupero” nel quale sono previste operazioni di “vendita calciatori giovani”, “scambi calciatori giovani”, “scambi calciatori giovani con calciatori 1ª squadra”.

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