Il Fatto di domani. La Meloni di governo rinnega quella di lotta: misure anti-crisi a babbo morto. Il fact checking di Giorgia alla Camera

Di FQ Extra
25 Ottobre 2022

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MELONI, IL DISCORSO DELLA FIDUCIA. 90 minuti di monologo, (qui sotto l’analisi semantica del discorso con la nuvola di parole a cura di FQ Extra). Il discorso di Giorgia Meloni per il voto di fiducia alla Camera dei Deputati poggia su un lessico di destra, ma per dipingere se stessa la premier usa la parola inglese “underdog”: “sottovalutato”. Alle 11,00 è accolta a Montecitorio tra gli applausi, tutti in piedi i deputati di destra. La leader Fdi inizia con i ringraziamenti di rito: a Sergio Mattarella, a Mario Draghi, agli alleati; soprattutto agli elettori, perché la democrazia “vuole solo nel popolo la sovranità”. Ringrazia le altre donne che “hanno osato” chiamandole solo per nome, citando personalità di destra e di sinistra: come Tina Anslemi, Nilde Iotti, Oriana fallaci, Marta Cartabia, Maria Elisabetta Casellati. Non nasconde l’emozione: “Tra i tanti pesi che oggi sento gravare sulle mie spalle oggi” c’è quello di essere “la prima donna capo del governo”. Rivendica il suo valore politico del suo governo (dopo gli anni dei tecnici a Palazzo Chigi) e rassicura Nato ed Europa. Poi enuncia il programma, un mix di draghismo e cliché di destra: condono fiscale, flat tax, presidenzialismo, libera impresa (per “non disturbare chi vuole fare”) lotta al caro bollette, riforma fiscale. L’Italia per Meloni è un’imbarcazione in tempesta. Ma in fondo, rimane “la nave più bella del mondo”. Sul Fatto di domani metteremo sotto la lente i sottintesi del suo discorso.


Italiani, nazione ed Europa, ma anche imprese e famiglie: il nuovo lessico di Meloni

di Riccardo Antoniucci

La parola che Giorgia Meloni ha usato di più, nel discorso programmatico con cui ha chiesto la fiducia alla Camera, è “Italia”. La premier l’ha usata ben 87 volte, se mettiamo nello stesso conteggio anche gli aggettivi italiano e italiana. Non era successo nei discorsi del premier precedente, Mario Draghi, che aveva preferito il termine Paese, come anche Giuseppe Conte, tanto nel discorso di insediamento del Conte 1 che del Conte 2. Seguono i sostantivi “anni” (44 volte), quelli pregressi ma anche i prossimi, nazione (connesso a Italia, ricorre 24 volte), ed Europa (20 volte, che diventano 37 se sommiamo anche l’aggettivo europeo/-a). Se la frequenza della parola “governo” è attesa in un discorso ufficiale di un presidente del Consiglio, e infatti si ritrova anche nei discorsi dei predecessori, è significativo il richiamo costante al contesto europeo.

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CONDONO E ATTACCO AL RDC, LA MELONOMICS DELLE CASSE VUOTE. MAFIA, MIGRANTI, COVID: IL NOSTRO FACT-CHECKING. Chi si aspettava di trovare, nel discorso di Meloni, un piano definito di interventi per affrontare la crisi energetica sarà rimasto deluso. Meloni ha soltanto genericamente detto che occorrerà “rafforzare le misure a sostegno di famiglie e imprese”, su bollette e carburanti, e contemporaneamente che le risorse sono scarse, per questo già anticipa che alcuni provvedimenti non legati all’energia andranno rinviati. Non però il condono fiscale, che è inserito nelle priorità come da programma elettorale. Da accompagnare alla flat tax, evocata più volte. Del resto, alle imprese la leader di destra dice “non disturberemo chi vuole fare”. Se su alcuni punti è stata generica, su altri ha chiarito molto bene il punto di vista. Per esempio sul reddito di cittadinanza, dove ha confermato l’intenzione di tagliarlo significativamente, perché addirittura sarebbe, nelle parole di Meloni, “una sconfitta per chi era in grado di fare la sua parte per l’Italia”. Su altri fronti, è rimasto vago il richiamo alla commissione d’inchiesta sul Covid, e piena di lacune l’analisi della reazione del governo italiano (di Conte) alla prima ondata pandemica. Più chiaro l’approccio sulla questione migratoria, tema conteso con l’alleato-concorrente leghista. Su questo tema, la premier ha iscritto di fatto la sua strategia nel modello Minniti: rinforzare gli hotspot in nord Africa per filtrare i flussi prima delle partenze. Molto discusse in aula anche i suoi riferimenti alla lotta alla mafia, che sono andati dal richiamo a Borsellino al posizionamento a favore del carcere ostativo. Sul Fatto di domani leggere fact-checking e analisi punto per punto del primo discorso di Meloni alla Camera. Con i pareri delle nostre firme e altri specialisti di tematiche specifiche : Marco Bertolini, Gad Lerner, Maddalena Oliva, Salvatore Cannavò, Fabrizio D’Esposito, Domenico De Masi.


PD E 5S BOCCIANO MELONI. FRATELLI COLTELLI A DESTRA. “Un’ora di vuota retorica, i soliti richiami culturali della destra”. Giuseppe Conte boccia così su Twitter il debutto della premier a Montecitorio. In Aula, il presidente M5s critica l’assenza di ricette “sulla questione più urgente, il caro bollette”. E promette battaglia, qualora Meloni sposasse “la triade dio, patria e famiglia”. Dalle opposizioni arrivano solo critiche. I pentastellati Federico Cafiero De Raho e Francesco Silvestri salgono scendono in trincea su giustizia (no alla separazione delle carriere) e Reddito di cittadinanza. Intanto, a Roma dovrebbe essere arrivato il garante Beppe Grillo, ma sul luogo del suo soggiorno aleggia il mistero. Il Pd con la capogruppo Serracchiani ha attaccato la premier sul patriarcato e Meloni, nella replica, ha risposto a tono: “Le sembra che io stia un passo dietro agli uomini?”. Sul Fatto di domani vedremo che strategie ha scelto l’opposizione giallorosa, dopo le liti della campagna elettorale. Per Meloni, i rischi arrivano dagli alleati. Berlusconi sottolinea il ruolo di Forza Italia, rivendicando “il solco del lavoro fatto fino ad oggi dal centrodestra”. Il Caimano parlerà domani al Senato e c’è grande attesa per le sue parole, che potrebbero appianare le distanze con la premier oppure appronfondirle. Salvini, seduto alla destra di Meloni in aula per tutta la giornata, è già pronto a non farsi scippare il tema dell’immigrazione. Il ministro dell’interno Matteo Piantedosi ha messo nel mirino le due navi est di Malta con a bordo 180 persone soccorse, la Ocean Viking e Humanity One. Secondo la direttiva del Viminale, non sarebbero “in linea con lo spirito delle norme europee e italiane in materia di sicurezza e controllo delle frontiere e di contrasto all’immigrazione illegale”. La delega sui porti fa gola al Capitano Leghista, ma anche a Fratelli d’Italia col ministro per il Mare e per il Sud Nello Musumeci.


UCRAINA: LO IUS PACIS DEL PAPA, LA SINISTRA USA SI SVEGLIA E CHIEDE NEGOZIATI A BIDEN. “Invochiamo lo ius pacis”. La tre giorni organizzata dalla Comunità di Sant’Egidio a Roma si è chiusa oggi con questa chiara invocazione di Papa Francesco dal Colosseo, dove ha presieduto una preghiera e una tavola rotonda con i rappresentanti delle comunità religiose. Nella molteplicità di iniziative sulla soluzione al conflitto va annoverata anche la lettera inviata ieri da gruppo di 30 deputati democratici della Camera americana, della corrente di sinistra del partito, che chiede al presidente Biden di modificare radicalmente la sua strategia per l’Ucraina e avviare negoziati diretti con la Russia. È la prima volta che una parte rilevante del Partito democratico interviene sull’approccio alla guerra dell’amministrazione, che finora ha sostenuto che deve essere l’Ucraina a stabilire le condizioni di negoziato. Tra i firmatari dell’appello la storica deputata progressista Pramila Jayapal e Alexandria Ocasio Cortez. Su FQ Extra potete guardare il nostro approfondimento video sullo stato della sinistra americana, con le analisi di giornalisti e attivisti Usa. Nel frattempo a Mosca, è stata confermata la condanna a nove anni di carcere per la cestista Brittany Griner, accusata di traffico di droga per il possesso di una boccetta di olio di hashish. Secondo l’agenzia russa Tass Putin ha chiesto al Consiglio di coordinamento delle operazioni militari in Ucraina, creato una settimana fa, di accelerare la pubblicazione del documento sulle esigenze delle forze russe. Sul campo, oggi il presidente tedesco Steinmeier è andato in visita in Ucraina. Il viaggio è stato interrotto per un’ora e mezzo a causa di un allarme antiaereo che ha costretto la delegazione a rifugiarsi in un bunker.


LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE

Indagine sulla Juventus. Ammontano a 155 milioni di euro le presunte plusvalenze fittizie, derivanti da cessione dei diritti dei calciatori, appostate nei bilanci della Juventus fra il 2019 e il 2021. Gli addebiti riguardano anche l’erosione di capitale e un’attività in borsa e detrazioni di imposta indebite.

Manganelli alla Sapienza. La carica sugli studenti che protestavano contro un convegno di FdI con Daniele Capezzone hanno fatto discutere la politica. Giuseppe conte l’ha citata in aula esprimendo preoccupazione.

Il pilota antifascista. Storia dell’ultima missione di Lauro De Bosis, poeta e aviatore.


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