Quella “strega” di Amalia fa a pezzi il macho fascista
Torna il romanzo scandaloso, ironico e censuratodella Guglielminetti, che celebra la libertà femminile contro i seduttori seriali
Guido Gozzano scrisse che i sonetti di Amalia Guglielminetti (1881-1941) erano “superiori a quelli di Gaspara Stampa”. E si racconta che Gabriele D’Annunzio, nel- l’inverno del 1912, la celebrò come “l’unica poetessa che abbia oggi l’Italia”. Giuseppe Antonio Borgese, poi, l’autore di Rubè, la chiamò “Saffo dalle chiome viola”, osservando che “costei è un’artista di […]
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