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Viviane Maier, la fotografa che faceva la tata per rimanere libera

Da Utet un volume che sfata alcuni facili miti che sono stati costruiti intorno all'artista e restituisce altre verità: per esempio, il suo disturbo ossessivo-compulsivo, che la convinse a non sviluppare la maggior parte dei suoi scatti per il timore dei furti. A Torino un'esposizione “Inedita”
Viviane Maier, la fotografa che faceva la tata per rimanere libera
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Una donna, gli abiti dimessi e di foggia maschile, l’aspetto altero e teutonico, porta a spasso tenendoli per mano dei bambini. Al collo, una macchina fotografica, una Rollei o una Leica. Durante la passeggiata, delle volte si ferma e scatta foto al mondo intorno a lei. Altre volte, invece, si piazza di fronte alle vetrine […]

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